Trovo finalmente il tempo di dedicare un editoriale al caso Meloni-Giambruno, facendo riferimento alla lettera postata sui social da parte della Meloni, con la quale annunciava l’addio al compagno nonché padre della loro figlia Ginevra. Nella lettera si legge un passaggio molto interessante che stuzzica una riflessione, perché a certi livelli nulla è casuale, ma vuoi anche (ed in primis), il fatto che la questione ha preso la via del gossip, nessuno si è fermato a ragionare su quanto ci sto per proporre. Nel post si legge “tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua”, ovvero una bella frase che a sua volta va a citare un vecchio proverbio, tuttavia citandolo in maniera sbagliata, e chi ha un minimo di cultura se ne accorge subito. Perché il proverbio dice un’altra cosa, dice che l’acqua vince contro la roccia più dura del mondo.
Quindi?
Una gaffe, un errore? La roccia, blackrock, il capo del mondo e l’acqua. Ma in questo caso è la roccia che vince, la roccia vince sempre sull’acqua, certo, l’acqua lavora e leviga la roccia, ma di base la roccia vince sull’acqua. Ma attenzione, perché in quel comunicato l’acqua non è intesa come acqua, ma come il movimento di chi vuole colpire la blackrock. Siamo di fatto ad un messaggio ben preciso che la Meloni lancia, ma non sappiamo a chi. Il messaggio è chiaro: fate come volete, sappiate che io ho le spalle coperte dalle élite globaliste e dai padroni universali del mondo a cui faccio capo. Ho le spalle coperte perché sto compiendo ciò che mi viene chiesto, sono fedele a Washington, Israele, NATO, UE e via dicendo. Ho le spalle coperte perché faccio pienamente parte del sistema.
Davide Zedda
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