Oggi e domani parlerò nuovamente sei fatti accaduti a Torino Caselle e Mestre. Lo faccio come sempre con grande coraggio assumendomi ogni responsabilità civile e penale in merito a ciò che andrò a scrivere. Ovviamente il web ha la memoria molto corta, quindi specifico che a Caselle una freccia tricolore si è schiantata a bordo pista causando la morte di una bimba ed il ferimento del fratellino e dei genitori. Viaggiavano a bordo di un auto al momento dello schianto, questa è la narrazione ufficiale. Per il resto mi sono sbattuto come nessuno con inchieste scritte e in formato video, che mostrano inequivocabilmente tante cose strane e che non tornano. Se ve le siete perse e sete interessati, cercatele attraverso il motore di ricerca del Canale, diversamente vi verrà impossibile comprendere l’intera vicenda. Oggi Caselle, domani Mestre, per aggiungere un tassello in più.
Semplici considerazioni e domande
Come è possibile che nell’epoca delle mille immagini, esiste soltanto uno strano video (strano perché l’ho dimostrato nell’inchiesta quanto è strano qual video), che mostra lo schianto? E ancora, come mai è possibile che nell’epoca della Tv del dolore, dei media del dolore, sempre e rigorosamente in diretta e presenti sui luoghi delle tragedie, nessuno abbia fatto un collegamento con Torino? Come mai nessuno è stato intervistato? Che ne so, se non i genitori della bimba, i nonni, i parenti, gli amici, la maestra, i vicini di casa, scegliete voi. Andava bene chiunque, non si è visto nessuno. Come mai la tv del dolore che non attende che queste tragedie non ha fatto vedere i funerali della piccola uccisa dalla palla di fuoco? Prima lo schianto, poi il silenzio più totale. E come materiale investigativo abbiamo un solo ed una sola foto.
Conclusione
L’aereo è caduto (e sappiamo perché), tutto il resto non torna. Unite i puntini…
Davide Zedda
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