Con questo editoriale vado a concludere un discorso che avevo dovuto mettere in pausa per parlare nei minimi dettagli della vicenda Giulia Cecchettin, per la quale la tv del dolore si è occupata del caso ventiquattr’ore su ventiquattro a reti unificate. Classico esempio di vera tv del dolore, che è stata utilizzata (estrema sintesi, avete a disposizione tre editoriali e tre video), per mandare messaggi subliminali e portare il satanismo dentro le case degli italiani, oltre al fatto che è stata una gigantesca arma di distrazione di massa che dato la possibilità al sistema dei media di coprire l’unica vera importante notizia di questi giorni, quella che ha visto la commissione europea elargire un fiume infinito di denaro per finanziare il progetto di Israele che prevede la deportazione violenta e forzata di due milioni di palestinesi da Gaza all’Egitto.
Inoltre
Come abbiamo ampiamente visto e analizzato la tv del dolore non è scesa in campo per la tragedia di Caselle (della quale mi sono occupato nei minimi particolari con articoli e video), così come non è scesa in campo per la tragedia di Mestre, caso (anche questo), che ho trattato in ogni suo minimo dettaglio. Io certe cose ovviamente non le posso scrivere in maniera diretta, ma tutti dobbiamo sempre guardare alla Luna e mai al dito. Il silenzio assordante immediatamente imposto sia per Caselle che Mestre deve far sollevare domande, tante domande, perché siamo dentro una Matrix, che ti presenta anche tutta una serie di false flag. Sta a chi fa questo lavoro (mi riferisco al sottoscritto), e a voi risvegliati, capire dove c’è verità e dove menzogna. Attenzione, non sto dicendo che i casi citati siano un falso, ma di certa c’è solo la morte della Cecchettin, con tanto di interviste tipiche della tv del dolore. Tutte cose (misteriosamente?), che che non abbiamo visto per le vittime di Mestre e la vittima di Caselle. Unite i puntini…
Davide Zedda
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