La guerra si comprende e ti colpisce (è proprio il caso di dirlo), soltanto quando ti tocca, ci stai dentro, la vivi. I più anziani conoscono la guerra e la fame, conoscono l’immane tragedia della guerra, perché chi ha vissuto la guerra (qualsiasi essa sia), non la scordi più. Ieri abbiamo visto le immagini del Natale a Gaza, oggi alle 12:00 vedremo un altro video nuovamente proveniente da Gaza. Scusatemi, sono giorni di festa, ma ciò non è un buon motivo per non parlare di guerra. A cancellare il dramma palestinese ci sta già pensando il mainstream, sia per coprire l’olocausto israeliano ai danni del popolo palestinese, sia perché la guerra non fa audience.
Il punto della situazione
Israele non intende in alcun modo fermare lo stermino, nessun cessate il fuoco. Il governo di Netanyahu non allenta la morsa mortale nonostante le pressioni interne ed internazionali. Perfino gli USA si sono detti preoccupati, perfino gli USA hanno chiesto a Netanyahu di fermarsi. Ma nulla, si va avanti. Sono morti ammazzati più di ottomila bambini, Gaza (come vedremo alle 12:00), è irriconoscibile. Solamente nei primi sette giorni di guerra, Israele ha sganciato sulla Palestina un quantitativo di tritolo paragonabile alla bomba sganciata su Hiroshima. Come ben sappiamo (ne abbiamo letto il documento ufficiale del Governo), chi si salverà verrà deportato in Egitto, i soldi li ha già stanziati la Commissione Europea.
Conclusione
Tante le guerre al mondo, tre quelle che fanno tremare le vene ai polsi. Quella in Ucraina, quella in Palestina che potrebbe presto coinvolgere tutto il mondo arabo, poi c’è il nodo a Cina-Taiwan. Mai l’umanità è stata così in pericolo, nonostante ciò regna il silenzio. Non da parte mia.
Davide Zedda
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