Scusate se mi permetto, oggi parliamo di guerra in Palestina. Nell’esatta misura in cui vorrei far notare che la notizia della guerra in Palestina non fa più notizia, non è più di interesse del mainstream e soltanto marginalmente della cosiddetta libera informazione. Insomma, la guerra che Israele porta avanti in Palestina a Gaza non fa audience, dunque non se ne parla. Tanto che siamo arrivati ad un punto in cui non conosciamo le esatte stime dei morti palestinesi, perché non ci sono cifre certe, si sa soltanto che la stragrande maggioranza dei morti sono donne ed in primis bambini.
Siamo davanti ad un olocausto, con la vittima che è diventata (non da oggi), carnefice, e che per diritto naturale o forse divino, con l’appoggio di tutto l’Occidente, ha prima occupato terre non proprie, ora ha deciso (ne abbiamo visto i documenti ufficiali), per la soluzione finale. Uccidere tutti i palestinesi e trasformare la terra di Palestina in proprietà di Israele. Chi sopravviverà verrà deportato in Egitto, con i soldi stanziati dalla Commissione Europea, con ENI (vergogna, Italia!), che potrà finalmente cominciare i carotaggi in una zona (la Palestina), il cui sottosuolo è ricchissimo di giacimenti di gas.
Ripeto, è in atto un olocausto e nessuno ne parla. E nel momento in cui cala il silenzio (così ci insegna Giulietto Chiesa), ecco che allora occorre reagire e parlare, perché in quel silenzio, in quei silenzi, sta accadendo ciò che non deve accadere.
I numeri
Almeno 20.000 morti ammazzati tra il popolo palestinese, ben 5.000 sono bambini. Ma sono stime approssimative e a ribasso. Nel mondo sono in corso circa 170 guerre, tra queste tre fronti da far tremare le vene ai polsi per pericolosità a livello mondiale. Mi riferisco alla guerra Israele Palestina, Ucraina Russia, Cina Taiwan: “dormite pure voi che avete ancora sogni!”
Davide Zedda
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