Da voi caldeggiato, ecco un editoriale dedicato alle elezioni regionali in Sardegna. Sono anarchico, non ho votato, non cerco proseliti, ho lo stesso rispetto sia per chi vota che per chi non vota. Ricordo anche che il non voto non delegittima in alcuna maniera le elezioni poiché fintanto che vi sarà anche solo una persona ad andare a votare, il voto è valido. Gli schieramenti li conoscete, anche in Sardegna c’è il cosiddetto centrodestra, il cosiddetto centrosinistra, una lista sostanzialmente di centrosinistra appoggiata anche dagli indipendentisti, ed una quarta piccola lista. Stamani alle 8:00 è iniziato lo spoglio.
Ciò che interessa a tutti
Schieramenti a parte, ciò che conta di questi tempi vedere il livello di astensione. Hanno votato appena il 52% degli aventi diritto, fossero state le politiche non avrebbe votato più del 40% dei gli aventi diritto. 52% alle elezioni regionali è una percentuale bassissima, ciò perché pur potendo il cittadino votare la persona, dunque un 10/15% di votanti si è recato alle urne per far contento un candidato piuttosto che l’altro (amicizia, cortesia, clientelismo), ecco, io credo che la politica debba seriamente interrogarci sul perché non si vota più. La mia personale risposta sta in vecchi editoriali e video, occorre che nasca (ma dubito accadrà), una nuova politica per una nuova società civile. Ormai a qualsiasi livello il partito dell’astensione tocca il 60%, ma la questione non è in agenda politica. Che si finirà con un unico governo mondiale come previsto da Gaia 2050 della Casaleggio associati?
Chiusura
Personalmente continuerò a darmi delle regole e combattere quelle che mi vengono imposte e che ritengo ingiuste, anche perché non mi risulta che una volta eletti facciano il bene del popolo. Ma ribadisco, massimo rispetto per chi vota e chi non vota.
Davide Zedda
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