Il Governo ha deciso che anche quest’anno (oggi 18 Marzo), si celebra la giornata nazionale in ricordo delle vittime del coronavirus, non è uno scherzo, tuto vero. Mettendo da parte la disputa tra chi dice che non c’è stato nessun virus e chi invece dice che vi sia stato, io avevo informazioni precise in merito già dall’estate del 2019, tanto che su questo punto vi rimando al video delle 12:00, ecco, andiamo ad analizzare la memoria delle vittime che dunque oggi lo stato decide di ricordare onorare. Ripeto, mettendo per un attimo da parte il discorso virus. 

Quali vittime? 

Quelle morte causa polmonite per via del protocollo Tachipirina e vigile attesa? Quelle abbandonate a se stesse in casa e nelle strutture senza alcun tempestivo intervento medico? Quelle uccide in ospedale dagli angeli che tanto erano stremati che passavano il tempo ad organizzare balletti? Fatemi capire quelli vittime vengono ricordate oggi. Io ho perfino una testimonianza (spero di mettervela al più presto a disposizione in formato audio), di un uomo di cinquantacinque finito in ospedale per polmonite nel 2021, che è stato letteralmente torturato fisicamente e psicologicamente (non era vaccinato, veniva minacciato), avevano deciso che doveva morire, ma che come in un film si è incredibilmente salvato da morte certa. E ancora, quali vittime? Quelle che morivano di qualsiasi cosa, ma risultavano positive al tampone e dunque venivano etichettate come morte da covid, quando il covid non era il responsabile della loro morte? 

Quindi 

La retorica, la narrazione unica di regime è sempre utile per non giungere a dire la verità, perché ogni strage italiana ha sempre una verità decisione (raccontata dal sistema), è la verità che niece raccontano ca loro che indagano sui grandi casi italiani. Oggi sarà retorica, a noi il compito di giungere alla verità e alla giustizia. 

Davide Zedda 

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