Guerra tra n Ucraina. C’è un interessante ragionamento di Marco Travaglio. Ben sappiamo della chiamata alle armi della Von der Leyen, della posizione della Germania e della Francia e di quella italiana. Ben sappiamo (ne ho parlato parecchie volte nei minimi dettagli), dunque non ci torno, chi segue il canale e le dirette del lunedì al 21:00, sa quelle informazioni e molto di più.
Escalation
In merito al sostegno all’Ucraina contro la Russia, siamo partiti dalle armi difensive, poi le armi leggere, poi le armi pesanti, poi i tank leggeri, poi i carri armati pesanti, poi i missili a breve, medio e poi lungo raggio. Poi i caccia bombardieri. Quindi cosa resta? Prima i soldati e poi la guerra nucleare. Le escalation (spiega Travaglio), sono sempre così. Quando partono nessuno ci fa caso, poi ti ritrovi in una situazione che non puoi più controllare. Intanto in Italia (per le informazioni che arrivano dalla nostra intelligence), Tajani, Crosetto e Mattarella, hanno espresso grave preoccupazione a seguito delle parole di Macron che spinge per inviare le truppe NATO in Ucraina, mentre Scholz dice che uomini NATO sono già presenti in Ucraina. Dice infine Travaglio: “in questa follia irrazionale il meno irrazionale è Macron, questo perché almeno prende atto del fatto che se si vuole perseguire come unica strategia con la guerra, che è già costata l’uccisione dei soldati ucraini, per non perdere la guerra, che di fatto è persa, non resta che mandare a combattere le truppe NATO”. Terrificante, ma non ipocrita. Questo perché Macron era stato informato male e rassicurato che in Ucraina avrebbe perso la Russia, ora sa perfettamente che la Russia ha stravinto. Ecco uno dei motivi della spinta interventista di Macron.
Davvero dovrei smettere di dare aggiornamenti sulla guerra perché questi disturbano l’opinione pubblica? Non esiste, proseguo.
Davide Zedda
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