Come ben sapete, io non voto. Tuttavia ho il massimo rispetto sia per chi vota che per chi non vota, aggiungo che questo editoriale è figlio di un tema trattato nella diretta di ieri alle 21:00. Peraltro approfitto per ringraziare nuovamente i partecipanti. In tanti mi state girando un audio in cui si apre alla possibilità di venire fuori dall’Unione europea, dunque aggiungo io, anche dalla moneta unica.
Ma come stanno davvero le cose? Intanto l’Italia è entrata nella comunità economica europea, nell’Unione europea ed infine ha aderito alla moneta unica senza mai passare per il referendum. Il popolo non è mai stato protagonista di queste decisioni politiche e di governo che sono state portate avanti in base alle regole del diritto internazionale, dunque aderendo ai vari trattati internazionali si adesione.
E non vi è nessuna possibilità di venire fuori dall’Unione europea e dall’euro attraverso il referendum, esso è in questi casi bandito. L’audio sottolinea un altro aspetto, ovvero che se l’affluenza alle urne va sotto il 50% (possibile), allora si potrebbe proporre un referendum consultivo, che però (aggiungo io), non ha nessun valore, se non quello di far esprimere i cittadini un parere e nulla più. Sottolineo infine che l’audio non vende speranze, è che proprio non è completo ma soprattutto non è stato compreso dai più.
Quindi?
Dubito che si arrivi ad un referendum (peraltro inutile), l’Europa e l’Euro cadranno da sé, tempo al tempo cadranno. Ma non a seguito delle elezioni europee di giugno e non certo attraverso il referendum. E neppure perché gli italiani non vanno più a votare.
Davide Zedda
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