Finalmente il mainstream si sta occupando delle scie chimiche. Più o meno con questa affermazione mi state girando un un video pubblicato da quasi tutta la falsa controinformazione deviata nonché da quella composta da improvvisati in cerca di gloria. Quale video? Si tratta di un servizio dell’emittente sarda Videolina a cura del collega Stefano Birocchi, che si occupò (con un servizio al Tg), di dare voce a chi all’epoca denunciava la scie chimiche.
Il collega non prendeva in alcun modo posizione, ma dava voce a chi se ne occupava, nello specifico un’attivista di un’associazione che non esiste più, ed un altro aperto che fece analizzare i filamenti che cadevano dal cielo. Nulla di nuovo in ciò che si dice e afferma in quel servizio. Ma perché sto parlando al passato? Perché vi stanno facendo passare per attuale un servizio Tv di quindici anni fa.
Non so se vi è chiara la gravità della cosa, non so se vi sia chiaro che per essere ben informati è necessario prendere atto che non si può continuare a seguire chiunque butti nel calderone qualcosa che può sembrare interessante. La scelta sta a voi, anche perché ormai (ne ho parlato mille volte), siamo entrati nell’era in cui in pochi riusciranno a comprendere se ciò che viene propinato dalla cosiddetta controinformazione sia vero o meno, all’interno di un contesto più generale in cui a causa dell’intelligenza artificiale, sarà sempre più difficile distinguere il vero dal falso. Si fa diventare virale (passandolo per attuale), un video di quindici anni fa, poi fai un video sulle scie chimiche di oggi e nessuno lo condivide.
Sì finisce così disinformati, e contestualmente si attira l’attenzione di chi ancora nel cielo non si vede nulla di strano. Sì, sono molto incazzato, molto. Questo modus operandi porterà alla chiusura i migliori canali, in giro resterà la già esistente immondizia.
Davide Zedda
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