Ha vinto l’astensione, ma sia chiaro, le elezioni sono valide. In queste ore si sta facendo di tutto (nel mondo politico e nel mainstream), per nascondere il fatto che l’unico vincitore di questa tornata elettorale per il rinnovo del parlamento europeo è il partito dell’astensione. Per cui anche chi parla di vittoria di voti in più e di voti persi, deve fare i conti con il fatto che le percentuali sono viziate da una base di elettorato ridotta alla metà. È una tecnica di manipolazione, prendi il 25% dei voti ma nascondi che la metà degli aventi diritto non ha votato.
Giocano a nascondino, fanno finta di nulla e tirano dritti. Possono farlo, certamente, ribadisco, il voto è valido, non esiste quorum. Ma siamo davanti (innegabilmente), e lo sanno benissimo i politici ad incominciare dalla Von der Leyen che così come tutti gli altri ha elemosinato il voto come non mai, invitando il popolo ovunque andasse a recarsi alle urne, ebbene, dicevo, siamo al tramonto dell’Unione europea.
Il popolo non vuole più l’Unione europea, ed è normale che sia così, perché è sempre stata un’istituzione che ha sempre remato contro i cittadini, vessandoli e dandogli contro con tutta una serie di assurde regole e imposizioni. Per potersi salvare, l’Unione europea dovrebbe cambiare passo e andare incontro ai cittadini, di questo passo l’astensione manderà tutti a gambe all’aria. Non c’è futuro per l’Unione europea, sta implodendo.
Questione (forse), di pochi anni. Non vede la sua morte soltanto chi non la vuole vedere. Per chiudere, nessun esponente del cosiddetto fronte del dissenso (che a prescindere nulla avrebbe potuto fare per cambiare in meglio l’Unione europea, se non diventare sistema), è stato eletto. Come ovvio e scontato.
Davide Zedda
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