È sostanzialmente passata inosservata sia nel Mainstream che nella cosiddetta controinformazione la manifestazione di Saccargia in Sardegna. Si sta commentando l’ennesimo madornale errore che ci costerà carissimo. Detto che i partecipanti non erano si certo una marea (a loro va un grande applauso), e che queste manifestazioni una tantum a nulla portano, come ho già ricordato e detto in diretta (a proposito oggi ci vediamo come sempre alle 21:00), occorre una nuova Pratobello. Mi spiego meglio per i non sardi ma anche per i sardi.
L’eolico selvaggio, il fotovoltaico selvaggio, la speculazione energetica, non è un problema sardo. Dalla Sardegna inizia tutto, l’intera Italia sarà presto per legge (già approvata), una discesa di pale e pannelli, perfino nelle città d’arte. Non verrà devastato soltanto il paesaggio sardo e il mare sardo, sarà così in tutta Italia. Ma davanti a questa mostruosità non vi è nessun moto di protesta nazionale. Nè si popolo, né politica. Zero. Ancora una volta il popolo italiano reagisce con il nulla.
Queste distese eoliche e fotovoltaiche che nasceranno in poco tempo in tutta Italia, oltre a poter essere piazzate ovunque, oltre ad essere altamente dannose per la salute (è un continuo attacco alla salute in tante forme), non danno nessun beneficio economico se non alle multinazionali che ne detengono la proprietà e che rivendono fuori Italia l’energia prodotta in Italia. Quindi, paesaggio devastato e bollette sempre più care.
Il problema non è di oggi perché la legge è figlie del governo Draghi, ma nulla si fece allora, nulla si sta facendo ore. Serve una Pratobello nazionale. In quelle campagne (nel 1969), gli americani occuparono per realizzare una base militare, l’intero paese si Orgosolo si trasferì a presidiare le proprie fertili campagne. Gli americani andarono via. O così, o non vi sarà nulla da fare. O come i nostri nonni, o schiavi. A noi la scelta.
Davide Zedda
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