Ogni promessa è debito, e così sto indagando sullo strano caso Crosetto e Stefania Craxi. Nel giro di ventiquattro ore entrambi hanno avuto problemi, strani problemi. Andiamo in ordine partendo dal ministro della difesa, partendo dalla seguente agenzia di stampa già proposta sul Canale: “L’aereo sul quale viaggiava il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato costretto a un atterraggio d’emergenza all’aeroporto di Ciampino. La cabina del Falcon 900 con il quale Crosetto stava rientrando a Roma da un vertice dei ministri Nato a Bruxelles si è riempita di fumo intorno alle 15 poco prima che venissero avviate le manovre di atterraggio. Sembra che il fumo provenisse dal vano bagagli. A quel punto sono scattate le procedure di emergenza e il comandante ha chiesto la massima priorità per l’atterraggio”. Non parliamo di un volo ordinario, ma di stato, a bordo di un Falcon 900 di rientro da un vertice NATO. 

Le possibilità che quel volo potesse avere danni erano pari allo zero, a meno che qualcuno non abbia voluto fargli avere dei problemi. Che infatti ci sono stati, fumo dal bagno. Un avvertimento, della serie così non ci si comporta, niente slanci di sovranismo, servilismo e testa bassa. Chiaro ed evidente, specie dopo che il giorno successivo (ma che caso!), è andato in fiamme ed è affondato lo yacht di Stefania Craxi, che si è salvata insieme al marito. 

Che ruolo lo ricopre la figlia di Bettino? Senatrice, presidente della terza commissione affari esteri e difesa della Repubblica al Senato. Specie in questi casi due più due fa quattro. L’Italia (non sappiamo in cosa), si è importata male all’interno della NATO, ora sono queste sue avvisaglie la situazione rientrerà. Mai smettere di essere servili e schiavi al patto atlantico e agli USA, perché una volta l’aereo fa fumo, la volta dopo muori. 

Idem per lo yacht, te lo brucio, ma se insisti ti faccio fare una brutta fine.  Crosetto e Craxi sull’attenti ritornano immediatamente a lustrare le scarpe ai loro padroni, così come tutto il governo ad iniziare dalla Meloni. Della serie nessuno mai si scordi (specie a quei livelli), che siamo una repubblica poco democratica a sovranità limitata obbediente agli USA e alla NATO. O sono dolori. Da parte mia continuerò ad indagare. Questo editoriale è frutto dei ragionamenti e delle informazioni raccolte durante la diretta del lunedì alle 21:00. Giusto dirlo e giusto sottolinearne l’importanza di quello spazio di informazione e confronto. 

Davide Zedda

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