Speculazione energetica e distese di spaventose pale eoliche alte duecento metri ed impianti fotovoltaici senza fine, il tutto a devastare il terrorismo e il paesaggio senza nessun ritorno economico. Ne ho parlato tante volte, anche in diretta. Il problema non soltanto sardo, sono quasi novanta i progetti approvati in Italia che porteranno a quanto già sta accadendo in Sardegna, storicamente ancora una volta apripista di una tragedia tutta italiana, non solo isolana. Riguarda tutti! La mano è quella del governo Draghi (ricordatevi le forze politiche che vi stavano dentro e lo sostenevano). 

Di pomeriggio pubblicherò la mappa dei novanta siti di terra e mare (ma è solo l’inizio), mentre ora faccio il punto della situazione. 

Pale eoliche alte duecento metri e nocive per la salute, così enormi che si è dovuta modificare la viabilità interna per permetterne il trasporto. Non è questione che il popolo sardo e quello italiano si sono svegliati tardi, è molto peggio! Il problema è che a forza di guardare al dito e non alla Luna ci si è svegliati ora che non si può più fare niente per bloccare quanto già irrimediabilmente stabilito. Un meccanismo delinquenziale studiato dal governo Draghi che prevede perfino gli espropri delle terre (terre fertili, si arriverà alla fame), senza possibilità alcuna di opposizione. Parchi eolici in mare, distese di fotovoltaico come in Cina. Si va alla totale devastazione del paesaggio (difeso dalla Costituzione), non solo sardo ma italiano. 

Nessun rientro economico, gravissimi i danni alla salute. 

Non ci si può svegliare oggi, non c’è più nulla da fare. Quella legge non doveva passare. Oggi chi la osteggia, la votò. 

In Sardegna Solinas fece finta di nulla, la Todde faceva parte del governo Draghi. 

C’è stata una manifestazione di protesta che poi è stata anche una festa a Saccargia, uno dei luoghi più belli della Sardegna che verrà devastato da pale e pannelli. Non erano presenti un milione e seicentomila sardi, ma meno di mille. 

Ora un presidio al porto di Oristano (grazie, un grazie sincero, sono a vostra disposizione), da dove si muovono i primi mezzi che trasportano le torri. Serviva una nuova Pratobello (io so cos’è), non c’è e non ci sarà: tutti al mare! 

L’unico che ha provato qualcosa è stato un uomo in carrozzina, come fosse il giovane di piazza Tienammen ha cercato di bloccare i mezzi pesanti e le pale. 

Ha lanciato un appello: tutto il popolo sardo qui! È rimasto ovviamente solo e inascoltato.

E la Regione Sardegna che fa? Non si oppone e approva una legge vergogna per individuare i siti idonei, solo il termine fa incazzare “idonei”, di luoghi idonei per questa merda non ne esistono. Che cazzo idonei! 

Il Governo sardo non ha chiamato a raccolta il popolo, ha chinato il capo e detto sì. Così è in Sardegna e così è in Italia. Schiavi, servi! 

Davide Zedda

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