Eccomi. Come promesso oggi dedico l’editoriale alla istituzione della commissione parlamentare di inchiesta sul Covid, per fare chiarezza perché gira molta disinformazione sul tema. 

Partiamo dal fatto che il presidente del Senato Ignazio La Russa ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid i senatori Bazoli, Berrino, Boccia, Borghi Claudio, De Cristofaro, Liris, Lisei, Malan, Paita, Patuanelli, Romeo, Ronzulli, Spagnolli, Zaffini e Zullo. 

I 15 componenti sono stati comunicati da La Russa durante la seduta dell’Aula. 

Ma attenzione, ecco il primo equivoco. Non sono i nomi a determinare l’andamento dei lavori, ma il programma già deciso e approvato precedentemente in fase di istituzione della commissione. Esso (vi lascio il link perché molto lungo), non prevede il trattare e l’indagare temi a noi caldi. Si indagherà (giusto qualche esempio), sul fatto che non vi fosse un trattato pandemico aggiornato, sul perché non si ascoltava del tutto il comitato tecnico scientifico, sul perché non si è andati in lockdown in anticipo. 

O pensavate si parlasse di green pass, vaccini obbligatori, sospensione dal lavoro senza stipendio, apartheid, mascherine, zone colorate, chiusure e mille altre cose a noi care? 

Ma assolutamente, non sono all’ordine del giorno. Indipendentemente dai nomi dei membri della commissione possiamo già dire che prima c’è stata la farsa pandemica, ora la farsa della commissione. Punto, nessuno pagherà perché in primis nessuno potrà indagare sui veri temi che rendono uno scandalo la farsa pandemica. 

Come sempre si guarda al dito e non alla Luna, si fa chiasso perché in commissione ci sarà la Ronzulli che però non dovrà discutere e depistare i veri temi della farsa pandemica. 

Davide Zedda

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