EDITORIALE PARTE 1 – Ma Davide, un tema così importante alla vigilia di Ferragosto? Così lo leggiamo noi pochi che lo stiamo leggendo! Sì, oggi. Perché hi mi segue sa perfettamente che di energia e speculazione energetica da cosiddette rinnovabili me ne occupo dal 2021, quando per la stragrande maggioranza delle persone esistevano soli i temi legati agli obblighi vaccinali.
E non mi riferisco al cosiddetto uomo qualunque, quanto a tutti coloro (influencer, giornalisti e chi più ne ha più ne metta), che sin da subito cavalcavano l’onda della farsa pandemica per ottenendo successo e popolarità, tanto che oggi c’è chi va in giro per l’Italia a fare spettacoli. Io proseguo in direzione ostinata e contraria, ovvero continuo a fare il giornalista.
Sulla questione assalto eolico, off-shore e fotovoltaico sono particolarmente avvelenato, perché occorreva intervenire nel 2021, non oggi con video che indignano ed emozionano, realizzati da chi in questi anni è intervenuto in ogni caso.
Sempre, in favore di chiunque, senza mai una critica, perché è così che si costruisce un personaggio e il suo successo: indignandosi per tutto e tutti.
Io no, ho fatto a pezzi molti falsi profeti della farsa pandemica pagandone pesantemente il prezzo, due esempi su tutti: Puzzer, Schilirò. Mentre li osannavano io li sputtanavo, alla fine ho avuto ragione io. Ma sono soltanto due esempi.
La legge che prevede la speculazione energetica in tutta Italia a nostre spese tramite gli oneri di servizio che tutti paghiamo con la bolletta della luce (ho pubblicato perfino le mappe dei progetti già approvati), basta guardare la mappa per rendersi conto che l’intera Italia verrà assaltata senza possibilità alcuna di porre rimedio, ebbene quella legge è del Governo Draghi. Dunque, tutti zitti e buoni. Come sempre. Da lì si comprese che avrebbero colpito per prima la Sardegna, poi tutta l’Italia.
E così sta accadendo, e così è nei documenti del ministero, documenti e mappe pubbliche che ho già pubblicato anziché passare il tempo a fare video sulla Sardegna che emozionano e portano visibilità e successo. È compito del giornalista non dare spettacolo ma informazioni. Ho sempre e soltanto dato informazioni. Anche nelle dirette del lunedì. Sempre!
Odio il consenso, e da sardo mi sento offeso nel vedere influencer, giornalisti ed altri che giocano a chi emoziona di più per la disgrazia scarsa. Sono gli stessi che poi troverete nelle altre regioni di Italia per lo stesso motivo sardo. Sono cinque anni che agiscono così, emozionando.
Quando ormai non c’è più nulla da fare. Ma crescendo in visibilità, senza mai aver dato una sola notizia utile, accusato qualcuno, spiegato anche soltanto che una sola pala eolica vale al proprietario un milione di euro all’anno che lo Stato versa ai padroni delle rinnovabili tramite i nostri soldi: quelli degli oneri di servizio presenti nelle bollette elettriche che tutti paghiamo.
La speculazione energetica da eolico a pale, off-shore, fotovoltaico ed altro, prevede (e mille!), anche l’esproprio senza possibilità di difesa alcuna m di case e terreni fertili, oltre ovviamente ad un innalzamento impressionante di eltromqgnetismo e devastazione di paesaggi, flora, fauna, ecosistemi marini e terrestri.
Una devastazione che sta già ora colpendo tutta Italia mentre a causa su chi ho indicato nella prima parte dell’editoriale si prosegue volutamente per non allarmare la popolazione a parlare soltanto della Sardegna prendendo per il culo i sardi e il resto degli italiani. Sì, esattamente così.
Di più, Todde (attuale presidente della regione Sardegna), faceva parte del Governo Draghi e si occupava delle cosiddette rinnovabili, aveva contatti con Tesla ed altri, pare non si sia accorta si nulla. Sotto il governo Draghi governava in Sardegna Solinas, che non disse nulla.
I sardi ora sono stati portati (sulla spinta emozionale e mediatica), a mettersi in fila per firmare per presentare una iniziativa di legge popolare contro i futuri progetti delle rinnovabili (futuri significa quando tutto sarà compiuto, perché non si può in alcun modo bloccare in Sardegna come nel resto della penisola quanto già autorizzato), non dicendo loro che la firma è per i progetti futuri e omettendo di dire loro che nel momento in cui le firme con lil testo della legge popolare finirà nelle mani del presidente del Senato (funziona così), il parlamento non ha nessun obbligo né vincolo alla discussione.
Raccontassero il vero la gente non andrebbe a firmare, o forse chi sta facendo firmare non sa neppure queste cose. Ovviamente influencer, giornalisti e via dicendo (quelli ben descritti nella prima parte dell’editoriale), tacciono per convenienza. Nessuna novità. Tanto successo, zero informazione.
Molto presto lo stesso osceno copione lo si vedrà in tutta Italia, ovviamente con la partecipazione di influencer, giornalisti, insomma, quelli di cui vi ho abbondantemente parlato. Loro, sempre dalla parte di tutti, mai in direzione ostinata e contraria, mai in anticipo o per tempo, mai. Sciacalli!
Chiudo. Il mio non è un invito a non firmare, ma alla verità. E per cortesia, prepariamo una Pratobello nazionale non sarda. Ma prima raccontiamo come io faccio da anni cosa è stata Pratobello 1969. Altrimenti ci si tappi la bocca, perché Pratobello è una vittoria storica ed unica tutta sarda, dei nostri nonni, di Orgosolo contro la NATO con l’aiuto di Francesco Cossiga. Quando come a Pratobello, tutta l’Italia occuperà tutti i siti dove verranno eretti gli impianti (di qualsiasi genere), e ci si resterà come per Pratobello giorno e notte finché l’invasore non andrà via, propongo di vietare anche il solo nominare il nome Pratobello. Che a riempirsi la bocca di belle frasi ci pensano influencer, giornalisti ed improvvisati della libera informazione.
Sì, sono incazzato nero. Come sempre, in direzione ostinata e contraria. Tempo al tempo e quattro cinque persone come sempre accaduto diranno: cazzo, aveva ragione Davide Zedda.
Mi bastano. Non sono un prodotto commerciale, non sono in vendita, sono un giornalista, non cerco la ribalta, non mi do agli spettacoli, offro informazione gratuita accettando donazioni.
E per tutti questi motivi e tanti altri, sono odiato a morte. Datemi una mano affinché io possa andare avanti, gli altri sono già belli e sistemati, anche dal sistema che li manovra. Senza il vostro supporto chiudo. Avete capito chi vi resterebbe da seguire?
Davide Zedda
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