Seguitemi, editoriale particolare. Viviamo un’epoca strana dove perfino un video o una foto non hanno più alcun valore e chiunque può essere sostituito come pare sia accaduto perfino con Biden. In tutto questo rumore mi colpisce il silenzio, perché quando sentiamo molto rumore occorre andare a vedere chi sta in silenzio. 

Sulla questione Durov (e il suo arresto) trovo rumoroso il silenzio di Assange, che nonostante abbia subito più o meno lo stesso trattamento non ha proferito mezza parola né pro né contro. Muto, e nulla si sa più di lui. Neppure se è vivo, ma dovrebbe essere vivo. No, perché così mi viene da pensare e chiedere provocatoriamente: siamo sicuri che sia lui quello che hanno liberato? D’altronde non si può certo negare il fattore che siamo nell’epoca del tutto può essere e nulla è sicuro. Fare fuori Durov? Non ha senso. 

Non ha detto come entrare nel sistema Telegram, puoi anche farlo fuori che non hai risolto il problema. Ma ripeto, siamo nell’epoca del tutto può essere. Vedo gente che sta preparando un autunno caldo, da consumarsi almeno pochi giorni prima il voto negli USA. 

Personalmente (e non da oggi) inizio ad averne paura. Pare (condizionale) ai stia concretizzando il discorso di una possibile terza guerra mondiale, le tessere del domino sono tutte in posizione quasi in attesa si capire chi sarà a toccare la prima tessera. 

Davide Zedda

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