Ricordate le mie parole nell’editoriale di ieri? Facciamo che le ripropongo per poi completare e concludere il discorso. Usa-Russia, pace lontanissima. Trump ha comunicato a Putin che nella guerra in Ucraina la Russia ha perso. Insomma, addio alla famosa pace in ventiquattr’ore annunciata da Trump. Non credibile allora, impossibile al momento a prescindere. 

Secondo Trump (ma non è minimamente così) l’esercito russo avrebbe perso settecentomila uomini nel conflitto contro Kiev, tanto che Putin (dice Trump) deve arrendersi per via della sconfitta. Va da sé che Trump non mollerà la presa e Putin non andrà ad assecondare gli USA e Trump inventandosi una sconfitta che non esiste. 

Quindi da una parte conosciamo quello che sarà l’approccio alla trattativa di Trump, allo stesso tempo sappiamo che Putin potrà mai accettare una richiesta di questo tipo. 

È guerra, nessuno vuole perdere. 

Probabilmente in Ucraina arriveranno meno armi, ma siamo di fatto lontanissimi non solo dalla pace ma anche soltanto da una possibile idea di percorso di pace. 

Al momento, Trump o non Trump, si andrà avanti con la guerra in Ucraina, quindi con la guerra tra il blocco USA Ue e la Russia. 

Cosa vi è di nuovo? 

Il piano di pace di Trump: 200.000 soldati europei della Nato in Ucraina. Si chiede ai governi Nato dell’Unione europea (ne abbiamo parlato recentemente in diretta) di inviare 200.000 soldati armati fino ai denti a garantire la pace in Ucraina pronti a sparare sui russi se la tregua saltasse. 

Tutto ciò mentre i Paesi europei della Nato danno a Zelensky missili e munizioni. Va da sé che in Europa non è rimasto nessuno in grado di ragionare oppure (come in tanti dicono) una bomba atomica è esplosa nel cervello dei commissari europei.

Ad ogni modo, male. Molto male. 

Davide Zedda

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