Io non dimentico. Oggi, 29 gennaio 2022, Sergio Mattarella venne rieletto a capo dello Stato, nuovamente Presidente della Repubblica: ciò nonostante avesse finto che non avrebbe accettato un secondo mandato. Ma come andarono realmente le cose? Ve lo racconto io.
Fu il Presidente del Consiglio Mario Draghi (vista sfumata la sua salita al Colle) a caldeggiare (anzi, ordinare ai partiti) la rielezione a Capo dello Stato di Sergio Mattarella, di cui è grande amico.
In un gravissimo paradigma di ribaltamento costituzionale di cariche, ruoli e procedure (nonché prassi) istituzionali, Draghi chiamò a colloquio Mattarella per informarlo della sua ormai imminente rielezione a Presidente della Repubblica.
Per completare il golpe, Giuliano Amato era a capo della Corte Costituzionale.
La Costituzione sospesa.
In queste e quelle ore suonano e suonano sempre più forti le parole di Aldo Moro durante la Costituente:
“Si precisa come al singolo, o alla collettività, spetti la resistenza contro lo Stato, se esso, avvalendosi della sua veste di sovranità, tenta di menomare i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi”.
Davide Zedda
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