Voglio presto parlarvi delle morti improvvise da un punto di vista sociale, ovvero della reazione dei media e delle comunità quando moriva all’improvviso una persona (specie se in giovane età) fino al 2020, perché poi è cambiato tutto. Non a caso si è immediatamente parlato di nuova normalità. 

Ma cosa accadeva alla notizia di una morte improvvisa prima del 2020? E cosa accade dal 2021? Lo vediamo nel dettaglio nella mattinata di domani in questo spazio editoriale. 

Ad ogni modo le morti improvvise ci sono, siamo davanti ad una strage, se poi contiamo i danneggiati da vaccino la questione (dal sottoscritto affrontata fin da tempi non sospetti) assume contorni drammatici con numeri impressionanti. In Italia non esiste una sola persona che non conosce direttamente o indirettamente un danneggiato a seguito del vaccino anti Covid, così come direttamente o indirettamente non vi è una sola persona che non conosca qualcuno morto all’improvviso, anche in giovane età. Ma di questo (dell’aspetto sociale) ne parliamo domani. 

Oggi mi urge evidenziare quanto segue

Continuano ad esserci troppe morti improvvise e tra i giovani soprattutto. In questi casi io credo che dovrebbe essere introdotto l’obbligo di autopsia, per fare chiarezza sulle cause della morte le autopsie sono indispensabili.

Non solo l’obbligo di autopsia, chiaramente in accordo con i familiari. Ma anche un controllo accurato e superpartes dei risultati di detta autopsia. 

Questi sono capaci di fare l’autopsia e poi raccontare quello che gli pare più comodo.

Davide Zedda

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