Con questo editoriale ritorno a parlare di Beppe Grillo in merito alle parole dette dal palco si Roma in occasione della manifestazione dei 5 Stelle alla quale ha presenziato anche la Schlein in veste di amica del partito guidato da Giuseppe Conte per quello che poi sarà lo schieramento del cosiddetto di centrosinistra ovvero Pd e 5 Stelle uniti. 

I fatti  

Dopo aver detto dal palco alla sua gente di mettersi il passamontagna e fare le Brigate cittadine per poi dire (gran faccia tosta), di essere stato frainteso. Detto che ci vuole una gran faccia tosta per ricomparire in pubblico in favore dei 5 Stelle dopo che questi (una volta eletti), hanno clamorosamente e platealmente disatteso senza alcuna vergogna e in ogni modo possibile il loro credo sbandierato in campagna elettorale, dunque hanno tradito io loro enorme corpo elettorale, c’è da chiedersi dove fossero Grillo e i 5 Stelle quando fu istituito il Green Pass per poi passare agli obblighi vaccinali, le sospensioni dal lavoro senza stipendio ed infine all’apartheid. Ahi, già: stavano al Governo e votavano questi infami provvedimenti. In quella occasione il passamontagna evidentemente non serviva e Grillo taceva. 

Grillo servo del potere 

Grillo è salito su quel palco da servo del potere per far digerire il reddito universale. Quello tanto caro al WEF, a Schwab, alle élite globaliste ed ai padroni universali del mondo. Da servo del potere, Grillo è salito sul palco per compiacere i suoi padroni. Proprio quei padroni che vogliono imporci una vita a punti, proprio quelli del non avrete più nulla ma sarete felici. Ecco chi è Grillo, un servo di questa gente qui: un buffone servo del potere. Grillo promuove il finto socialismo liberale di cui parlava Orwell nel romanzo 1984. Grillo promuove la vita a punti, a crediti, le città dei quindici minuti e via dicendo. Punto.

Davide Zedda

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