Oggi e domani il mio editoriale sarà dedicato al tema della censura, anche perché ci sono novità. È venuto meno il contratto tra il Ministero della Salute e le piattaforme digitali social, per cui in Italia non è più tabù parlare di vaccinazioni, green pass e via dicendo. Avrete pertanto notato che sul Covid si può più o meno scrivere ciò che si vuole che raramente i cosiddetti fact checker intervengono con limitazioni e blocchi.

Ed ora? 

È in essere un nuovo accordo, si fatto un nuovo appalto, stavolta (guarda caso), legato alla cosiddetta crisi climatica, dunque nel momento in cui entrano in campo i fact checker del clima, significa che ormai è ufficiale: si è passati dalla farsa pandemica a quella climatica. I fact checker hanno avuto il mandato di intervenire per tacere qualsiasi informazione inerente al cosiddetto cambio climatico che vada a contrastare il pensiero unico dominante imposto attraverso i media. Nessuno deve (e può) sui social, scrivere e raccontare la nuova farsa, e ciò significa che siamo sulla buona strada, ciò significa che dobbiamo continuare così, perché abbiamo individuato la nuova emergenza decisa a tavolino e che va immediatamente fermata, costi quel che costi. È chiaro che tutto girerà intorno alla cosidetta crisi climatica, che verrà non solo sostenuta dal punto di vista della narrazione mainstream di regime, ma rafforzata grazie alla Geoingegneria che renderà il meteo sempre più estremo e violento. Dobbiamo fermarli sul nascere e risvegliare il maggior numero possibile di persone prima che sia troppo tardi. 

Conclusione 

È in gioco la libertà di tutti, e mai come adesso vale la mia frase che dice che la scorsa volta si è salvato soltanto chi ha resistito, la prossima (ci siano ormai dentro), soltanto chi saprà. Ed il sapere di massa (non di nicchia), manda all’aria qualsiasi progetto criminale. 

Davide Zedda

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