Mi scuso fin da subito per la durezza e la rozzezza dei termini e delle parole che andrò ad utilizzare. Ritengo che l’argomento di oggi, che vi propongo in questo editoriale, meriti grande attenzione e riflessione. Si parla sempre più di servizio Taxi gratuito da offrire e mettere a disposizione a chi beve troppo in discoteca. Cioè, si spaccano a merda (scusate la rozzezza), e noi (noi genitori, e più in generale noi tutti i cittadini), attraverso e grazie ai soldi delle case pubbliche (dunque con i nostri soldi), paghiamo per offrirgli questo servizio che di fatto è un’istigazione al bere senza fine? Siamo arrivati a questo? Sono questi i messaggi da dare ai giovani?
Questa l’educazione che gli si vuol dare? Ovvero quella del bevi il più possibile che tanto stiamo sereni perché il taxi ci riporta a casa sani e salvi? Se tuo figlio è ubriaco (per di più con i tuoi soldi), te lo vai a prendere tu genitore che gli permetti di fare cazzate.
E se magari (tu genitore), maturi un po’, recuperi direttamente tuo figlio/figlia ubriaco/ubriaca fuori dalla discoteca o dal locale e lo/la prendi a calci nel culo.
Quei calci nel culo che certi genitori meriterebbero a prescindere.
Ma guarda te che roba!
Una società dove i genitori diventano i pusher dei loro figli (perché oltre al bere ci stanno anche le droghe), è una società destinata a vita breve e a morte certa. Così non c’è futuro, e il presente è orrendo.
Davide Zedda
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