Ne ho cominciato a parlare in maniera decisa e convinta nel video di ieri delle 12:00. Che cos’è il progetto Blue beam? Ed è davvero legato ad un piano di falsa invasione aliena a mezzo ologrammi? Probabilmente siamo davanti ad un gigantesco depistaggio, tanto che il progetto Blue Beam potrebbe essere ben altro. Mi spiego meglio.
La traduzione letterale del termine blue beam è raggio blu, proprio quello che abbiamo visto in azione a Maui nelle Hawaii. Beam come raggio, blue come il colore, ed infatti a Maui, tutto ciò che era colorato di blu non ha riportato danni, o almeno non grossi. Essendo il raggio un’arma ad energia diretta, essa è estremamente precisa, tanto che la vegetazione non è stata colpita, proprio perché l’obiettivo della missione di guerra compiuta proprio su Maui, mirava a distruggere le case per poi confiscare i terreni senza distruggere la natura incontaminata, per arrivare quindi a fare di Maui una Smart city. Prima la radi al suolo, poi vai a ricomprare i terreni a quattro soldi e la trasformi in una città Smart 5G. Solo con un attacco così feroce, gli USA potevano piegare la resistenza della popolazione dell’isola da sempre conservatrice e contraria a Washington.
E gli alieni? A meno che non si voglia dare la colpa agli ufo in caso di nuovi attacchi con armi ad energia diretta, il progetto blue beam non riguarda gli alieni ma gli attacchi con il raggio blu. Che a quanto pare si può bloccare soltanto con il colore blu, ed infatti in Cina ed in altre molte località asiatiche e no solo, le case stanno diventando blu, al,emo sui tetti. Coincidenza o difesa preventiva?
Davide Zedda
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