Occorre approfondire. Non tanto il caso Ustica in sé, ma le parole ed il perché delle parole di Giuliano Amato, che sostanzialmente ha raccontato la verità sui fatti di quella tragica notte, una verità che si conosceva apertamente, e della quale ho parlato a mezzo articoli e video più e più volte. Insomma, sul fronte verità sulla strage di Ustica non c’è nulla di nuovo, nulla. Se non la richiesta di Giuliano Amato (pressoché un imperativo), nei confronti di Macron, affinché il presidente francese (che all’epoca non aveva nessun incarico, a differenza di Amato che era presidente del consiglio), di chiedere scusa per quanto accaduto sui cieli italiani in quella notte d’estate di 43 anni fa.
Attenzione
Come prima cosa, Amato non ha certamente parlato di suo spontanea volontà, gli è stato certamente chiesto dai nostri servizi, per conto del Governo o altri, di dire ciò che ha detto. Ciò che non sappiamo è il perché gli sia stato chiesto di fare questa piazzata, perché ovviamente c’è qualcosa dietro. Immediatamente dopo le dichiarazioni di Amato, l’intero mainstream ha cominciato a parlare quasi solo esclusivamente, non di Amato, ma della strage di Ustica. Siamo in sostanza all’utilizzo di un’arma di distrazione di massa, siamo al depistaggio. Si parla solo di Ustica perché evidentemente serve che l’opinione pubblica pensi solo a quello. Sì, io credo si tratti di un depistaggio atto a coprire qualcosa di cui nulla sappiamo, un qualcosa che deve ancora avvenire, e che magari avverrà senza necessariamente che noi lo vedremo a sapere. Io non so, non lo sa nessuno, ma è molto più che probabile che da qui a Natale accada qualcosa, anche a nostra insaputa. So questo, e paradossalmente non è poco.
Davide Zedda
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