Proseguendo il discorso relativo all’incidente della freccia tricolore, oggi andiamo ad analizzare le immagini, dunque il materiale fotografico della tragedia. Ma per comprendere la mia indagine nel suo complesso, occorre aver letto il mio editoriale di domenica e poi quello di ieri, lunedì.
Le immagini, dunque. Ieri abbiamo visto e analizzato nei minimi dettagli e in tutte le sue anomalie l’unico video (strano, vero?), esistente sulla tragedia, mentre oggi come detto ci fermiamo a riflettere sulle immagini. Tuttavia dobbiamo partire da un presupposto, ovvero quello per cui non esiste (altro caso?), nessun video e nessuna foto della macchina in fiamme, così come non esiste nessun video e nessuna foto (quanti casi!), in grado di mostrare il momento in cui la palla di fuoco ha inghiottito la macchina. È morta una bimba di cinque anni, ferito il fratellino, feriti i genitori, il padre è già stato dimesso dall’ospedale.
Se dello schianto dell’aereo esiste un solo video, che però ci racconta tante cose, le foto, che sono pochissime e pressoché tutte uguali, non ci raccontano sostanzialmente nulla. Scattate a distanza anche notevole da ciò che resta della macchina della sfortunata famiglia, queste foto ci mostrano soltanto un auto vuota bruciata ma non carbonizzata rovesciata fuori strada e nulla più. Davvero strano che nell’epoca in cui tutto viene filmato e fotografato, di questa immane tragedia esiste un solo video e qualche insignificante foto.
Ma se l’incidente della freccia tricolore era nell’aria, annunciato (ed infatti si è verificato), si può sapere il perché è accaduto? Certo, ve lo racconto domani.
Davide Zedda
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