Ho taciuto per mesi, ora è il momento di parlare perché la notizia è certa. La prossima pandemia (non si sa quando e se ci sarà, molto dipende da noi, ovviamente, anche se siamo stati avvisati a più livelli che siamo entrati nell’era delle pandemie, lo disse anche Draghi e la Von der Leyen), sarà certamente dovuta ad un agente patogeno alieno, ovviamente non extraterrestre, ma di natura sconosciuta all’umanità, ma non sconosciuta a chi ha avuto il compito di creare l’agente patogeno, dunque anche il rimedio che metterà in primis in salvo i salvo ai potenti del pianeta che hanno chiesto questo agente patogeno. Così hanno deciso i padroni universali del mondo, così vogliono le élite globaliste, che alla fine semplicemente obbediscono.
Oms
Come ben sappiamo non esiste nessun trattato pandemico, che però potrebbe diventare realtà in caso di nuova pandemia. A quel punto sì, potrebbero riuscire a metterlo in piedi, con tanto di ciò che poi ne deriverebbe. Mai più informazione diversa da quella di regime, green pass universale, sanità non più sotto il controllo degli Stati. Ma ripeto, tutto questo soltanto se riusciranno ad ottenere una nuova pandemia da agente patogeno alieno. Da qui l’importanza dei biolaboratori (di cui mi occupo ormai da tre anni), e nei quali gli incidenti sono all’ordine del giorno. Essi non sono altro che le fabbriche delle nuove malattie. In Italia ve ne sono due, e l’Italia è l’unica nazione che ne ha costruiti di recente, nel resto del mondo non ne sono nati altri. Uno sta a Pesaro, uno a Trieste. Entrambi sono laddove non dovrebbero stare, ovvero in città, ad un passo dai fiumi e dalle falde acquifere, in luoghi sismici, in luoghi dove gli stessi scienziati favorevoli a questi laboratori, dicono chiaramente che non bisogna costruirli se non lontani dalla gente, dall’acqua.
Davide Zedda
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