Fare informazione non significa necessariamente sempre e comunque dare delle risposte certe, questo perché spesso nessuno ha la verità in tasca. Dunque si ragiona, si mettono in campo quanti più strumenti possibili per offrire a noi tutti, me compreso, la possibilità di ragionare in merito ad un determinato discorso o fatto, avvenimento o notizia. 

Quando uno ha una verità in tasca, la certezza di ciò che dice, scrive, propone, viene comunque offerta al lettore che alla fine deciderà in merito a quanto legge. 

È sempre e comunque e giustamente il lettore il giudice ultimo di qualsiasi notizia, perché è giusto così, punto, perché perfino innanzi a verità inconfutabili è giusto approcciarsi con la propria testa, con il proprio pensiero, con il proprio bagaglio culturale, con le proprie idee. 

Dare il maggior numero possibile di notizie, giusto. Ma è importantissimo far riflettere e ragionare, chiedere (come spesso scrivo io), di unire i puntini, ecco perché anche quando non si ha una verità in tasca, occorre proporre per riflettere, anche perché ormai lo sappiamo, viviamo un mondo ed un periodo storico tale per cui ragionare su tutto è fondamentale, dunque non basta più la notizia ma occorre andare oltre la notizia, perché spesso è lì che si nasconde la verità o le verità. 

Detto ciò, spero di fare sempre meglio e di offrire sempre il meglio. Anche quando non ho nessuna verità in tasca, perché è giusto che ognuno giunga alla propria verità, ma prima di giungere ad una verità occorre sempre un lungo percorso di riflessione e ragionamento, solo dopo sarà tempo di verità o di unire i puntini. Questo non è, e mai sarà un banale canale telegram, anche scrivere questo editoriale, è un atto di coraggio. Perché? Unite i puntini… 

Davide Zedda

Condividi

🛑 Unisciti al Canale Telegram T.me/Davide_Zedda

🛑 Se vuoi sostenermi con una libera donazione, ecco il link per poterlo fare.