All’interno del mondo della libera informazione (nelle ultime ore), si è aperto il solito sterile dibattito (dal quale mi tengo fuori), in merito alla questione tamponi ai sintomatici negli ospedali e nelle RSA. Ovviamente regna il caos, i lettori sono spaventati, c’è chi dice loro che non è stata firmata nessuna circolare, e poi ci sono quelli che a gennaio ricominciano. Insomma, siamo come al solito al delirio più totale.
Come stanno le cose?
Come ho scritto io alle 22:00, ma ora cercherò di essere meno tecnico, dunque più chiaro. La circolare trasmessa alle Regioni non fa altro che raccomandare l’utilizzo dei tamponi in soggetti sintomatici, siano essi visitatori o pazienti ricoverati.
Dunque (esattamente come per le mascherine), il ministero della salute lascia libera scelta alle singole direzioni sanitarie, che decideranno autonomamente se sottoporre a tampone i pazienti con sintomi, ma è tuttavia non un obbligo ma una raccomandazione.
“Il ministero della Salute, considerando l’attuale intensa circolazione dei virus influenzali e SarCoV2, ribadisce e rafforza la raccomandazione di effettuare i tamponi ai pazienti sintomatici per il Covid-19 in entrata in ospedali e Pronto soccorso e di effettuare test anche per altri virus respiratori. L’indicazione – già prevista in un precedente provvedimento dell’8 settembre 2023 – è ribadita in una nuova circolare firmata dal direttore della Prevenzione sanitaria del ministero, Francesca Vaia, e trasmessa alle Regioni”.
In conclusione, dal Ministero una semplice raccomandazione, alle direzioni sanitarie la libertà di scelta.
La questione è davvero semplicissima, ovviamente si è liberi di credere a chi meglio pace. A me interessa soltanto dare sempre le giuste informazioni.
Chiudo
Gli stessi che oggi negano la circolare, saranno i primi a difendere i sottoposti a tampone.
Davide Zedda
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