Danilo Calvani, leader della rivolta degli agricoltori italiani: “Porteremo la protesta a Roma. Nei prossimi giorni ammasseremo i trattori fuori dalla città. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia. Tra domani e dopodomani comunicheremo le date e i luoghi”. Come potete leggere (cosa non da poco), nessun tentativo di coinvolgimento del popolo.
Con questo comunicato (immediatamente accolto trionfalmente dalla falsa controinformazione), veniamo dunque a sapere che gli agricoltori, guidato da Danilo Calvani, che mi auguro non si dimostri un bluff come tanti altri personaggi saliti alla ribalta in questi tre nani di proteste (i nomi li conoscete benissimo), ebbene, ora sappiamo nei minimi dettagli in cosa consisterà la tanto attesa marcia su Roma degli agricoltori italiani, che a differenza dei loro colleghi farne sì, non accolgono il mio invito di spargere il letame in ogni singolo palazzo istituzionale, Quirinale compreso, ma annunciano una non marcia su Roma di cui peraltro neppure si conosce la data.
1) Non si saranno blocchi
2) I trattori staranno fuori città
Scusate. Ma cosa andate a fare?
Ho sempre detto (fin dal primo editoriale su questa protesta), che sarebbe andata a finire male, molto male, nel senso che non si sarebbe ottenuto nulla e nulla si otterrà. Fintanto che la protesta sarà in questi termini non si otterrà nulla. In Francia Macron si è trovato costretto a stare dalla parte degli agricoltori per la durezza della loro protesta, chiedendo ufficialmente a Bruxelles un trattamento speciale per i suoi agricoltori, che verranno accontentati. Chi è causa del suo male, pianga se stesso. Bene ho fatto a non credere neppure un minuto a questa protesta. Che peraltro va in pausa per il fine settimana.
Davide Zedda
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