Oggi parliamo di 6G, ma nel modo giusto. Per cercare di offrire il miglior servizio possibile, non bisogna mai dare una notizia nell’immediato con di fatto nessuna spiegazione. È ciò che fanno regolarmente i pagliacci della controinformazione e con loro i profeti di sventura ed i professionisti del terrore. Poi ci sono io, che appresa una notizia, magari ne parlo parecchi giorni dopo perché necessito di indagare, capire, dunque raccontarvi la verità. Ebbene, partiamo da un presupposto: il 6G non esiste neppure sulla carta.
Di più, nelle cosiddette Smart City (tra le quali Cagliari), e che nulla hanno a che vedere con le città dei quindici minuti, dovrebbe già esserci il 5G, ed invece non esiste nessun segnale 5G. Sì è fermi al 4G, che è molto dannoso poiché superiore al 2G, tanto che vi mostrai nel 2020 un interessante servizio RAI andato in onda alle 2 del mattino che dimostrava come con il 3G si muore.
Ovvio che con il 4G siamo sotto pericoloso e dannoso bombardamento, ma è anche vero che il 5G di fatto non esiste se non sulla carta e il 6G di cui si parla in questo articolo andrà nella spazzatura (per di più si tratta di uno studio sulla carta, non tecnico e pratico), sostanzialmente il nulla per studiare il 6G (che non esiste), dando soldi all’Università per partorire il nulla anche soltanto sotto il punto di vista teorico e filosofico.
A proposito, il tanto temuto piano Colao che fine ha fatto? Buttato nel cesso così come sempre raccontatovi fin dall’inizio. Mi scuso davvero per il ritardo, ma questo è il mio modo di lavorare. Non mi unirò mai alla lunga coda dei bugiardi terroristi che macinano follower, starò sempre qui per dirvi e darvi sempre e soltanto la verità. Per fare ciò, serve tempo, studio, indagini ed inchieste. Ecco perché questo Canale (se esisterà ancora), verrà compreso soltanto tra cinque anni!
Davide Zedda
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