Io 16 marzo 1978 la strage di Via Fani a Roma che costò la vita agli agenti di scorta di Aldo Moro e al rapimento del presidente della D.C. che al termine di 55 giorni si rapimento venne ucciso. Mi occupo del caso dal 2003, ho scritto anche un libro nel 2004. Oggi parliamo esclusivamente di Via Fani, dov’è andarono in azione degli specialisti che agirono con una tecnica militare non riconducibile alle Brigate Rosse. Una tecnica USA codificata e attuata dagli americani in speciali gruppi operativi.
Sappiamo con certezza che in data 15 marzo 1978 atterrò a Ciampino un aereo USA che ripartì nella mattinata del 16. Da quel volo scesero più specialisti che compirono la strage, le Br non erano assolutamente in grado di sparare.
Oggi vi è la certezza giudiziaria e documentale che il corteo delle macchine di Moro venne colpito sia dal lato destro che sinistro. L’attacco fu compiuto da uomini vestiti di cuoio, un fronte sparava da destra, l’altro dalla sinistra. In particolare chi spara da destra utilizza tecnica e logica non proprie alle Br ma tipica di chi è stato sottosto ad addestramento militare.
La strage di Via Fani è stata compiuta dal Secret Teem USA, un apparato militare in uso alla CIA.
Dal 16 Marzo 1978 iniziò il declino dell’Italia (che solo da allora), divenne colonia americana. La verità sulla morte di Aldo Moro la analizzeremo tra 55 giorni. Certo è che Moro sapeva che sarebbe morto. Questo perché gli fu promesso dopo che fece tutto ciò che non doveva fare per il bene dell’Italia. Ovvero stampò moneta, evitò guerre nel mediterraneo e in medioriente, non rispettò nessun obbligo imposto all’Italia a Yalta. Le sue parole pronunciate nel 1976, suonavano già allora come una condanna: “questo Paese non si salverà e la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà officerà se in Italia non sosterà un nuovo senso del dovere”.
Davide Zedda
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