Oggi facciamo chiarezza su un aspetto basilare collegato al più ampio discorso sulla geoingegneria, ciò per evidenziare la netta differenza tra scie chimiche e cloud seeding. Intanto sono importanti le date, partiamo con il dire che la cosiddetta inseminazione artificiale delle nuvole per provocare la pioggia esiste da quasi cento anni e non è neppure necessario utilizzare degli aerei per il bombardamento delle nuvole, bastano dei veri e propri cannoni a terra, ovviamente specifici per questa attività. Quando si parla dì inseminazione artificiale delle nuvole (oggi), si parla di un’azione aerea compiuta a ottomila metri d’altezza (dunque al di sopra delle celle temporalesche), per provocare la pioggia. Punto, anzi, di più, non nuoce alla salute.
Scie chimiche e non solo
L’azione aerea è tecnicamente definita ed è un’inseminazione igroscopica delle nubi basse. Operano infatti a quote basse (in genere tra i 1800 ed i 4000 metri), e serve a disseccare l’atmosfera, impedendo così le precipitazioni piovose. Gli obiettivi di queste due tecniche sono diametralmente opposti, come ben si può intuire. Ma se l’inseminazione artificiale delle nuvole crea pioggia ma non provoca danni alla salute, le scie chimiche bloccano la pioggia e mandano giù i peggiori veleni in forma di metalli pesanti che andiamo a bere, respirare e mangiare. L’alternanza delle due tecniche permette ovviamente di gestire e modificare il meteo a piacimento (si va dalle inondazioni alla siccità), ciò per mantenere in piedi la narrazione sulla farsa climatica, e più in generale per avvelenarci e farci stare male. Sempre male, sempre peggio.
Davide Zedda
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