Si dice che l’argomento guerra non tiri, specie in estate. Ma pare sia così anche in inverno. Ma la situazione si sta mettendo male ed occorre avere il coraggio di parlarne e la pazienza di leggere. Per esempio l’Italia si sta esponendo come non mai, non solo sul campo e con le armi ma anche con comportamenti tipo la giornalista che entra in Russia e fa servizi di parte. Sta saltando fuori di tutto ed occorre monitorare, anche se eventualmente al pubblico non piace. 

Ci sono giorni in cui non si può (davanti a specifici argomenti e situazioni), dare il dolce, è il tempo dei giorni amari. Anche perché l’ipotesi pioggia di missili non è una semplice ipotesi ma purtroppo una delle possibilità. 

A proposito, ne parlerò spesso. Sapete dove sono stati addestrati gran parte dei mercenari che attraversano l’Ucraina per arrivare e colpire la Russia sono stati addestrati a Teulada (Sardegna). 

Chi sa giovare a Risiko sa perfettamente che la prima cosa che devi fare è colpire il nemico nei luoghi dove custodi scie le armi, centrali nucleari comprese. 

È un’estate strana fatta di tante guerre di pallottole, rinnovabili, bancarotte economiche in arrivo, Brics alle stelle, una sorta di minestrone attualmente coperto dal caso (impossibile), del vaiolo delle scimmie. Capita non a caso che in una situazione come l’attuale se si è giornalista non si sa neppure da dove iniziare. Ma inizi, e vai avanti. Le notizie ci sono, non belle. Vanno date e spiegare nel migliore dei modi. No terrorismo, solo informazione. 

Davide Zedda

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