Il gruppo dei BRICS, acronimo che dal 2001 indica le principali economie emergenti non occidentali (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), dal 2024 si è allargato con l’entrata di cinque nuovi Paesi membri: Etiopia, Egitto, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Inizialmente anche l’Argentina doveva entrare a far parte dei BRICS+ ma lo scorso 30 dicembre il nuovo presidente Javier Milei ha annunciato che l’Argentina rinuncia a entrare nel gruppo. 

Ma cosa significa in termini geopolitici questo allargamento dei BRICS? 

Prima ancora di analizzare il significato geopolitico, ricordiamo che entrano a far parte ufficialmente dei Brics: Turchia membro Nato, Indonesia, Algeria, Bielorussia, Cuba, Bolivia, Malaysia, Uzbekistan, Kazakistan, Vietnam, Nigeria, Thailandia. Venezuela tenuta fuori da Lula. Tante le nazioni interessate, tantissime quelle in procinto di entrare a far parte dei Brics, ricordiamolo: non si tratta soltanto di una nuova moneta. 

Analisi 

Al vertice dei BRICS c’erano i leader di 36 Paesi mondiali che assieme rappresentano larga parte della popolazione mondiale e superano il PIL dei Paesi del G7. I BRICS ammettono al loro tavolo anche Paesi che non fanno parte dell’Occidente liberale e sono il gruppo geopolitico più rappresentativo del mondo. Ora sono il gruppo più influente del pianeta. Ad essere realmente isolato è soltanto il vecchio mondo unipolare. Putin e a Russia non sono per nulla isolati, e mentre si è fatta la storia, il mainstream ha sostanzialmente silenziato l’evento economico e politico più importante degli ultimi trent’anni, anche più. Inizia la caduta del dollaro, e la fine del predominio economico USA. l’Unione europea non può fare altro che scegliere se spegnersi o chiedere l’adesione ai Brics. La moneta unica europea così come la Ue fanno parte di quel mondo unipolare ormai sconfitto e morto che ha sempre e soltanto creato catene economiche e sacche di povertà. Prima solo in alcune nazioni, ora è in ginocchio perfino la Germania. 

Sì è fatta la storia, nessuna quasi lo sa. Intanto a Washington e Bruxelles lo sanno: e tremano. Ultima nota in merito alla conferenza dei Brics: hanno unanimemente chiesto lo stop delle ostilità e dei massacri di Israele a Gaza, in Palestina e in Libano. A proposito, in Libano Israele sta beccando una sonora sconfitta nonostante il vile e nazista utilizzo di fosforo bianco e uranio: ma del crollo di Israele ne parliamo domani. 

Davide Zedda

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