IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Con il costante aumento dei tassi di interesse da parte della B.C.E si scatena il caos sui mutui. Ovviamente (non perché la banalità ci viene evidenziata dai giornali), ma ora è molto più conveniente stipulare o rimodulare i mutui da tasso variabile a tasso fisso. Peccato che spesso (quasi sempre), il contratto di mutuo ipotecario impedisce il passaggio da tasso variabile a fisso, pertanto la suicida politica di innalzamento dei tassi della B.C.E. non solo non risolve il problema dell’inflazione, ma ricade pesantemente con tutti i suoi costi sempre e comunque sulle spalle e nelle tasche dei cittadini. Per di più in un periodo di recessione economica.
Ma non solo
Con i salari che non salgono, ovviamente le possibilità che le banche concedono un mutuo, si riducono, perché la garanzia economica non è sufficiente a garantire una rata che fino a un anno fa magari era di 350 euro mese, oggi di 600. Quando aumentano i tassi di interesse, aumentano tutte le rate, e se esse sono a tasso fisso, vengono dilatate nel tempo, dunque il finanziamento (qualunque esso sia), durerà più anni rispetto ai calcoli di partenza.
Inflazione
Non si abbatte con l’aumento dei tassi, la si abbatte aumentando gli stipendi e le pensioni, cosa che Bruxelles vieta tassativamente.
Davide Zedda
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