Oggi parlo dell’operato del Governo Meloni, domani della cosidetta opposizione di sinistra guidata dalla Schlein. Dal blocco navale al fallimento totale in materia di migranti e sbarchi il passo è stato breve. 8000 sbarchi nel 2021, 10.000 nel 2022, 50.000 da gennaio 2023 ad oggi. In tema di migranti le verità sono due e non discordanti.
Da un lato il fenomeno migratorio non lo si può e non lo si vuole fermare alla fonte (dunque in partenza), perché non c’è una politica estera dedicata, e perché alla fine i fenomeni migratori sono sostanzialmente impossibili da arginare, figuriamoci se ti chiami Italia e sei il porto d’Europa. Ma i migranti servono anche come forza lavoro.
Vero è che gli italiani molte mansioni non le vogliono più ricoprire, altrettanto vero è che il lavoro è sempre più precario e sottopagato. Mai i salari sono stati così bassi da trent’anni a questa parte. Più immigrati lavorano a condizioni salariali da schiavitù, meno ci sarà la volontà di intervenire con una nuova politica salariale. Non dimentichiamolo: oggi in Italia, molto spesso, lavorare fa rima con povertà. E di questa non se ne occupa né preoccupa neppure il sindacato, anzi, i sindacati, ormai da trent’anni sono il braccio destro e armato dei governi e dei padroni. Più che di sinistra, con Confindustria.
Il Paese non cresce, anzi si rasenta la recessione. L’inflazione resta alta e continua a divorare il potere d’acquisto di salari e pensioni. Il Governo Meloni resta fedele a Bruxelles, a Washington, alla guerra, all’Ucraina, all’Euro, al patto di stabilità. Il muro non è distante, e ci stanno spingendo contro quel muro ad una velocità impressionante. Siamo al fallimento, totale, con un distacco della politica dalla vita reale e dai problemi reali della gente senza precedenti.
Io dico che se non si torna alla Lira, si muore.
Davide Zedda
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