Autore: Davide Zedda (Pagina 10 di 136)

Editoriale 13 Luglio 2024

Speculazione energetica e distese di spaventose pale eoliche alte duecento metri ed impianti fotovoltaici senza fine, il tutto a devastare il terrorismo e il paesaggio senza nessun ritorno economico. Ne ho parlato tante volte, anche in diretta. Il problema non soltanto sardo, sono quasi novanta i progetti approvati in Italia che porteranno a quanto già sta accadendo in Sardegna, storicamente ancora una volta apripista di una tragedia tutta italiana, non solo isolana. Riguarda tutti! La mano è quella del governo Draghi (ricordatevi le forze politiche che vi stavano dentro e lo sostenevano). 

Di pomeriggio pubblicherò la mappa dei novanta siti di terra e mare (ma è solo l’inizio), mentre ora faccio il punto della situazione. 

Pale eoliche alte duecento metri e nocive per la salute, così enormi che si è dovuta modificare la viabilità interna per permetterne il trasporto. Non è questione che il popolo sardo e quello italiano si sono svegliati tardi, è molto peggio! Il problema è che a forza di guardare al dito e non alla Luna ci si è svegliati ora che non si può più fare niente per bloccare quanto già irrimediabilmente stabilito. Un meccanismo delinquenziale studiato dal governo Draghi che prevede perfino gli espropri delle terre (terre fertili, si arriverà alla fame), senza possibilità alcuna di opposizione. Parchi eolici in mare, distese di fotovoltaico come in Cina. Si va alla totale devastazione del paesaggio (difeso dalla Costituzione), non solo sardo ma italiano. 

Nessun rientro economico, gravissimi i danni alla salute. 

Non ci si può svegliare oggi, non c’è più nulla da fare. Quella legge non doveva passare. Oggi chi la osteggia, la votò. 

In Sardegna Solinas fece finta di nulla, la Todde faceva parte del governo Draghi. 

C’è stata una manifestazione di protesta che poi è stata anche una festa a Saccargia, uno dei luoghi più belli della Sardegna che verrà devastato da pale e pannelli. Non erano presenti un milione e seicentomila sardi, ma meno di mille. 

Ora un presidio al porto di Oristano (grazie, un grazie sincero, sono a vostra disposizione), da dove si muovono i primi mezzi che trasportano le torri. Serviva una nuova Pratobello (io so cos’è), non c’è e non ci sarà: tutti al mare! 

L’unico che ha provato qualcosa è stato un uomo in carrozzina, come fosse il giovane di piazza Tienammen ha cercato di bloccare i mezzi pesanti e le pale. 

Ha lanciato un appello: tutto il popolo sardo qui! È rimasto ovviamente solo e inascoltato.

E la Regione Sardegna che fa? Non si oppone e approva una legge vergogna per individuare i siti idonei, solo il termine fa incazzare “idonei”, di luoghi idonei per questa merda non ne esistono. Che cazzo idonei! 

Il Governo sardo non ha chiamato a raccolta il popolo, ha chinato il capo e detto sì. Così è in Sardegna e così è in Italia. Schiavi, servi! 

Davide Zedda

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Editoriale 12 Luglio 2024

Mentre si resta in attesa del voto all’emendamento presentato dal senatore Claudio Borghi per la cancellazione degli obblighi vaccinali in riferimento alla legge Lorenzin, e diciamolo subito, le probabilità che essa venga meno (intendo la legge Lorenzin), sono praticamente nulle, acque agitate in Puglia (non è la prima volta che ne parlo), dove è stata ufficialmente depositata una 

proposta di legge “Disposizioni per l’esecuzione degli obblighi di vaccinazione dei minori”, ciò in data 8 luglio dai consiglieri Fabiano Amati e Paolo Campo prevede per l’iscrizione a scuole dell’infanzia e ai servizi educativi e ricreativi per l’infanzia e la prima infanzia, pubblici e privati, l’aver assolto agli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente, incluse le vaccinazioni raccomandate dal Piano nazionale prevenzione vaccinale vigente. 

Le sanzioni per gli inadempienti arrivano fino a 2500 euro.

Detto così è tutto fatto e compiuto, in realtà occorre vedere se la proposta di legge verrà messa al voto e se diverrà legge. Per quanto molti avvocati dicano che tutto ciò è illegale e illegittimo, così in realtà non è perché si tratterebbe di una legge regionale, dunque legge vera e propria su quel territorio specifico. Un errore che non si deve commettere ma che vedo purtroppo come un modo di ragionare, è quello del (faccio un esempio), tanto io non vivo in Puglia. 

Un po’ come il caso Sardegna (molto presto), dopo averne parlato nelle live ne parlerò anche qui e sputerò veleno contro tutto e tutti perché la vicenda nonostante la sua gravità e nonostante il fatto che rappresenti un problema non solo sardo ma nazionale, va raccontata per ciò che è. 

Un tempo in estate si preparavano gli autunni caldi, ora (e da tempo), non occorre arrivare in autunno, lavorano sporco ma apertamente anche in estate. Anzi, come detto pochi giorni fa, in estate preparano le cose brutte. E come dico dall’inizio dell’anno, il 2024 sarà un anno molto difficile. Non lo vede soltanto chi ha deciso di non vederlo. 

Davide Zedda

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Marcolino

IL COMMENTO | Dal suo yacht da 300 milioni di dollari alimentato da 4 motori diesel a combustione che consumano quantità enormi di carburante per ogni ora di navigazione, Mark Zuckerberg manda un grosso saluto a tutti i gretini beoti che si sentono migliori per aver spento i condizionatori, lasciato il tappo sulle bottiglie e si complicano la vita con le auto a pile. 

Ma non solo, perché Mark Zuckerberg, noto per il suo attivismo sul cambiamento climatico, mostra il suo nuovo mega yacht da 300 milioni di dollari. 

Il mega yacht da 287 piedi di Zuck è alimentato da quattro motori diesel MTU e può raggiungere una velocità massima di 24 nodi. Le élite americane ci ridono in faccia.

Davide Zedda

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30

Era il 20 maggio 2024 quando scrissi quanto segue. Quando la falsa controinformazione ed i profeti di sventura annunciavano i 30 chilometri all’ora a Bologna parlando di prossimo passo città dei quindici minuti, io sostenevo che temo pochi giorni e nessuno avrebbe più rispettato quegli assurdi limiti di velocità che comunque nulla avevano a che fare con le città dei quindici minuti che peraltro in Italia non vi saranno mai per la conformazione geografica stessa delle città italiane e per i servizi che non esistono, tali per cui (i motivi indicati), ci mostrano come le città dei quindici minuti in Italia non sono possibili. 

A Bologna, non solo nessuno rispetta più il limite dei trenta chilometri, perfino la municipale non segue più la questione. Morta e sepolta nel giro di pochissime settimane. Ciò dimostra che se il popolo è unito e non rispetta le regole, il sistema sventola bandiera bianca a qualsiasi livello. 

E Milano? 

Dei trenta chilometri orari non se ne farà nulla, è stata annunciato ufficialmente. Pensate che secondo uno studio del MIT, il limite dei 30 provoca maggiore inquinamento. Ciò perché i motori termici sono progettati per avere la migliore efficienza intorno ai 70/80, in più il limite, ovviamente aumenta i tempi di percorrenza. 

E poi 

Cosa fa la falsa controinformazione? Se ne assume i meriti. E no, il merito è dei cittadini di Bologna e Milano. Andate a fare in culo! Un grandissimo applauso a chi disobbedendo a mandato all’aria questo assurdo provvedimento dei trenta chilometri orari. 

Davide Zedda

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Editoriale 11 Luglio 2024

Sarà un editoriale insolito, frutto di un ragionamento e di una riflessione di un amico. Sì tratta di un parallelismo, poi vedremo tra cosa e come

Tu non puoi reggere la verità! Figliolo, viviamo in un mondo pieno di muri e quei muri devono essere sorvegliati da uomini col fucile. Chi lo fa questo lavoro, tu? O forse lei, tenente Weinberg? Io ho responsabilità più grandi di quello che voi possiate mai intuire. Voi piangete per Santiago e maledite i Marines. Potete permettervi questo lusso. Vi permettete il lusso di non sapere quello che so io. Che la morte di Santiago nella sua tragicità probabilmente ha salvato delle vite, e la mia stessa esistenza, sebbene grottesca e incomprensibile ai vostri occhi, salva delle vite! Voi non volete la verità perché è nei vostri desideri più profondi che in società non si nominano, voi mi volete su quel muro, io vi servo in cima a quel muro. Noi usiamo parole come onore, codice, fedeltà. Usiamo queste parole come spina dorsale di una vita spesa per difendere qualcosa. Per voi non sono altro che una barzelletta”.

E ancora: “Io non ho né il tempo né la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco e poi contesta il modo in cui gliela fornisco. Preferirei che mi dicesse la ringrazio e se ne andasse per la sua strada. Altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e di mettersi di sentinella. In un modo o nell’altro io me ne sbatto altamente di quelli che lei ritiene siano i suoi diritti”. Sì tratta del monologo (vi lasci il link al video), del colonnello Jessup (Jack Nicholson) in “Codice d’onore” (regia di Rob Reiner, 1992).

Parallelismo 

È tra quello del monologo del militare paragonato a chi oggi è un militare dell’informazione e della controinformazione come lo sono io, perché a me è dedicato questo pensiero. Quindi? Leggendo il monologo, al mio caro amico è venuto in mente il parallelismo tra me (militare dell’informaIone), e chi il militare lo fa per professione. Gli altri? Sono quelli che non capiscono il ruolo di chi sta di sentinella. 

“Da dare in pasto a chi pensa che passare la propria vita dentro un bunker a scrivere e cercare notizie che perché no possono come già accaduto salvare vite umane, sia tempo perso che non merita il minimo di rispetto e neppure una mano sulla spalla e non sia mai sovvenzionato con un grazie ed un euro”, mi ha scritto.

Ringrazio di cuore per questo pensiero e lo condivido con voi. Pochi (che ringrazio), capiscono il lavoro che porto avanti, le immani fatiche quotidiane e le quotidiane rinunce: e ormai quasi nessuno dà una mano. Tutto, subito, maledettamente, gratis e spesso con insulto. 

Vedete, non mi riferisco ai pochissimi “soldati” che aiutano, ma a tutti gli altri. Ovvero a coloro che non capiscono che non stanno ammazzando soltanto un canale telegram, ma un essere umano che ha dato la propria vita per questa causa, la causa dell’informazione e della libertà. Senza alcun interesse personale, solo quello collettivo. 

Usato e abbandonato, ormai solo sfruttato. Ed anche oggi zero euro e cento cancellazioni, ovviamente con il solito “non mollare”. 

Incredulo, soffro e piango. È il giorno più triste, o forse ve ne saranno peggiori.

Davide Zedda

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Editoriale 10 Luglio 2024

Se parlo male della sinistra perdo gente di sinistra, se parlo male di destra perdo gente di destra. Se parlo male di Biden nessuno si offende, se auspico (per scongiurare la guerra totale), il ritorno di Trump, mi scrivono che la guerra verrebbe portata avanti anche da Trump e perdo anche queste persone. 

Ma la controinformazione (ancor prima della libera informazione), è questa e non guarda in faccia a nessuno. Meno zavorra, più consapevolezza di dove si sta. Allora parliamo delle élite. Sono ovunque, avete visto in Francia? E comunque va anche sottolineato che la gente sta spostando il proprio voto laddove vedono facce pulite ma non notano il culo sporco. Ma no, basta politica, oggi élite. 

Le èlite vedono le persone come mangiatori inutili quando non servono alle stesse élite ai fini elettorali per essere legittimati nelle loro porcate. Per loro siamo persone se e quando abbiamo in mano una scheda elettorale, merda da non calpestare, non vedere e mettere sottoterra in tutte le altre occasioni. Oggi non si può essere più ancorati a chi sta con la destra e chi con la sinistra, chi lo è non ha capito un cazzo (si l’ho scritto), e farebbe prima a scegliersi un canale Rai. 

Nulla contro chi vota, ma giusto sottolineare come le élite vede anche chi vota. Come già detto, mangiatori nutrili e merda. E questo sia a destra che a sinistra. Impopolare? Divisivo? Amen. 

Un consiglio, da sempre vi parlo dell’agenda 2050, ma tutti parlano dell’agenda 2030. Vi consiglio un libro. Non 1984 di Orwel, citato fino alla nausea. Leggete Brave new world di Aldous Huxle. 

Lì c’è la vera agenda 2030/2050.

Davide Zedda 

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Mettiamo ordine

IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Potrebbe far sorridere ma invece non c’è nulla da sorridere perché questa vicenda porta ad un pessimo messaggio che vedremo dopo. Sempre che (probabile), non sia una storia inventata per poi poterla strumentalizzare. Allora, della serie ho. Isto lui che bacia lei e via dicendo, qui si afferma che la moglie è bisessuale a sua insaputa (del marito intendo), dunque cornuto ma felice. Binaria, perdonatemi, non so cosa significhi. 

La figlia è transgenica. Ed ecco il messaggio diabolico. La soluzione a tutti i problemi? Ma ovvio, la famiglia queer che ha aiutato il tizio ha comprendere se stesso (a sì), e la sua mascolinità (che non si nota). La queer (ed io non sono mai rigido), non può in alcun modo definita famiglia. 

Sono delle persone che vivono sotto lo stesso tetto e vivono rapporti aperti, chiamatela come sarebbe giusto: orgia! Avreste più simpatie e curiosità nei confronti del vostro mondo. Perché di quello si tratta, si sta tutti insieme, ed oggi sto con te, ed oggi stiamo in tre, ed oggi amo tutti, ed oggi solo te. 

Cosa fanno i media e le élite, ovviamente benedicono e spingono questi modelli di famiglia (ma non sono famiglie), per eliminare definitivamente la famiglia e più in generale ciò che è comprensibile. O amici etero e non, una mia carissima amica iscritta al canale è lesbica. Va tutto bene, ognuno ama chi crede e come crede, ma queer è sinonimo di comunità di gente che non oltre a non sapere cosa sia e cosa volere, sostanzialmente si dedica all’amore libero e le ammucchiate. Benissimo, mica sono vietate. Ma non le si definisca famiglia, ma orgia.

Davide Zedda

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