Autore: Davide Zedda (Pagina 12 di 145)

Editoriale 6 Settembre 2024

Quanto spazio ha dedicato il Tg1 a chi ieri a Latina è morto sul lavoro a 58 anni? Zero.

Ai salari degli italiani, calati secondo Eurostat del 6%, mentre in Europa crescevano del 10%? Zero.

All’autodifesa di un ministro ridotto a macchietta? 10 minuti. Informazione da regime e sostanzialmente inutile. E quell’espressione informazione di regime non strizza l’occhio al cosiddetto centrosinistra (mai!) ma evidenzia che a parti inverse sarebbe accaduta la stessa identica cosa. Lo squallore è tale che neppure raconto quanto accaduto, perché vedete di ministri cornuti e che mettono le corna ne sono piene le istituzioni, vale per gli uomini come per le donne. 

Per cui arrivare (alla fine lo sto raccontando) a trasformare il servizio di informazione publica ad una sorta di Stranamore è allucinante e demenziale, in primis una vergogna! Un ministro va a riferire prima in Parlamento, poi si dimette senza chiedere (in questo caso alla Meloni) se le sue scuse (soprattutto alla moglie) sono reali. Infine si ritira a vita privata o ritorna al suo lavoro senza più occuparsi della cosa pubblica.

Oppure si fa come si è sempre fatto. Ovvero? Poiché come detto le istituzioni sono colme di cornuti e cornute, si va avanti senza sopportare immagini truci e degradanti al Tg1 della sera. E che cazzo! 

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Editoriale 5 Settembre 2024

Seguitemi, editoriale particolare. Viviamo un’epoca strana dove perfino un video o una foto non hanno più alcun valore e chiunque può essere sostituito come pare sia accaduto perfino con Biden. In tutto questo rumore mi colpisce il silenzio, perché quando sentiamo molto rumore occorre andare a vedere chi sta in silenzio. 

Sulla questione Durov (e il suo arresto) trovo rumoroso il silenzio di Assange, che nonostante abbia subito più o meno lo stesso trattamento non ha proferito mezza parola né pro né contro. Muto, e nulla si sa più di lui. Neppure se è vivo, ma dovrebbe essere vivo. No, perché così mi viene da pensare e chiedere provocatoriamente: siamo sicuri che sia lui quello che hanno liberato? D’altronde non si può certo negare il fattore che siamo nell’epoca del tutto può essere e nulla è sicuro. Fare fuori Durov? Non ha senso. 

Non ha detto come entrare nel sistema Telegram, puoi anche farlo fuori che non hai risolto il problema. Ma ripeto, siamo nell’epoca del tutto può essere. Vedo gente che sta preparando un autunno caldo, da consumarsi almeno pochi giorni prima il voto negli USA. 

Personalmente (e non da oggi) inizio ad averne paura. Pare (condizionale) ai stia concretizzando il discorso di una possibile terza guerra mondiale, le tessere del domino sono tutte in posizione quasi in attesa si capire chi sarà a toccare la prima tessera. 

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Editoriale 31 Agosto 2024

In merito alla scarcerazione di Pavel Durov è mio dovere concludere il discorso iniziato ieri dando delle certezze, ciò perché ieri, pur restando nel dubitativo, non sono stato preciso. Quindi? Come stanno le cose? Il patron di Telegram è stato scarcerato, tuttavia non può lasciare la Francia, ha il divieto di espatrio. 

È sotto stretta vigilanza e deve presentarsi due volte a settimana per la firma in commissariato. Falso ciò che è stato scritto, ovvero che Telegram è sotto scacco. 

Vero ch la Francia vorrebbe le chiavi criptate della piattaforma per poter prendere i dati degli iscritti, tutte le conversazioni e censurare, ma è altrettanto vero che Durov non è sotto tortura ma si attende che un giudice completi l’iter di esposizione dei capi di imputazione a lui ascritti, e tra questi Telegram non è ovviamente neppure nominato. 

La Francia dovrà comunque rispettare il diritto internazionale, può certamente tenere Durov in questa condizione, ma non può in alcun modo metterlo sotto sequestro. 

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Editoriale 30 Agosto 2024

Lo abbiamo visto e ve l’ho raccontata nella notte, Pavel Durov è stato rilasciato dietro cauzione (cinque milioni di euro), ed ha immediatamente abbandonato (così pare ma non vi è il sigillo della certezza, attenzione), Parigi attraverso un volo privato non di sua proprietà, abbiamo visto giusto ieri che Durov sostanzialmente non possiede nulla, per scelta, quindi il volo (nel caso), se lo è pagato. Ignora la destinazione, Macron beffato, perché alla fine Durov in Francia è possibile non lo si vedrà mai più per quanto ora per legge ci sarà un giudice che dovrà contestare a Durov vedremo esattamente che reati e vedremo come si evolverà la situazione che ad ogni modo sa tanto di buco nell’acqua. 

Tutto ciò (l’arresto di Durov), nei giorni (abbiamo visto i documenti), in cui Zuckerberg ha ammesso ciò che sapevamo. Il gruppo META era al servizio della Casa Bianca e si tutti gli altri governi occidentali per bloccare sui propri social qualsiasi notizia e/o informazione che non fosse in line con il pensiero unico dominante in riferimento alla farsa pandemica. 

Peraltro il clamore intorno al caso Zuckerberg è tale soltanto ai fini dell’ammissione di colpa di mister META che di fatt ha fatto sapere ciò di cui eravamo già ovviamente a conoscenza. Lui censurava e depistava, Durev dava e continua a dare piena libertà. Morale della favola? 

In questi giorni la app di Telegram ha avuto un boom di download risultando la più scaricata in assoluto per il semplice motivo che la gente ha aperto gli occhi, ha saputo di essere non solo censurata ma in primis intercettata e spiata in qualsiasi attività svolta sui social META con tanto di dati (quelli degli utenti), in mano alla speciale commissione europea.

Davide Zedda

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Editoriale 29 Agosto 2024

Partiamo da un dato pubblico, il vaiolo delle scimmie esiste solo in Congo. Ma per alimentarne la farsa a sostegno di quanto ci sto per raccontare, lo abbiamo visto ieri, è sceso in campo a sostegno di OMS e big Pharma, Bergoglio. 

Ed di più di vaiolo delle scimmie non si muore. L’OMS, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza internazionale per il vaiolo delle scimmie non ha fatto marcia indietro, infatti il video pubblicato sui social nel quale Tedros annunciava la fine dell’emergenza risale ad un anno fa. 

Novità 

A sostegno della farsa e dei vaccini (in questo caso contro il vaiolo delle scimmie), scende in campo anche Unicef che chiede la vaccinazione di bambini dai 12 ai 17 anni e delle donne in dolce attesa. Film già visto. Vi è un unico vaccino autorizzato per il vaiolo delle scimmie, ha chiesto ad Ema l’autorizzazione a poter vaccinare. 

Che fa Tedros? Ha chiedo agli stati membri dell’OMS un finanziamento di 135 milioni in sei mesi per far fronte all’emergenza. Chi gestirà questi soldi? 

Tenetevi forte

Sarà la Cepi, società in mano a Schab, Rockefeller, Gates e le principali case farmaceutiche. Con la benedizione di Bergoglio. 

Davide Zedda 

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