Il problema sanità sbarca in Tv, mi riferisco alla delittuosa piaga delle liste d’attesa per una visita specialistica nelle strutture pubbliche. Io ne parlo da sempre, ora ne prende coscienza anche il mainstream che sta fuori dal coro, così ci siamo capiti. Ebbene, detto (io, non loro), che c’è una legge tale per cui se la prestazione diagnostica non viene eseguita in tempi brevi si può andare a spese pubbliche in un centro privato (vi ripropongo il link), non si possono fare giri di parole. Cosa voglio dire? Semplice, è tutto studiato a tavolino.
Da un lato le prestazioni sanitarie sono disponibili anche dopo anni principalmente per due motivi. I più poveri (spesso sono anche i più anziani), non possono che attendere anche se vi è urgenza, non possono andare a pagamento dai privati, muoiono presto, lo Stato ha meno pensioni da pagare. Per tutti gli altri si punta a che vadano a pagamento nei centri privati, ovvero coloro i quali fanno business sulla salute grazie allo Stato.
E poi (non è un caso), sono nati i pronto soccorso a pagamento con zero secondi di attesa, così come sono nati gli ospedali da 600 euro a letto a notte e dotati di tutto ciò che un ospedale deve avere, rianimazione e chirurgia d’urgenza compresi.
Godono anche le assicurazioni, sempre più gente stipula una polizza sulle prestazioni sanitarie. Tutto questo perché il disegno finale è quello di rendere completamente privata la sanità. O pagando o con una assicurazione. Tempo al tempo e sarà così. Non ci sono dubbi.
Davide Zedda
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