Autore: Davide Zedda (Pagina 56 di 143)

Quanti siamo? Eravamo dieci milioni di resistenti e combattenti, ma oggi quanti siamo? Mi scrivete privatamente preoccupati per il fatto che l’attenzione verso i temi caldi è calata, anche voi come me vi siete resi conto che siamo ormai pochi, disuniti e non organizzati. Amiche ed amici, i temi caldi sono tantissimi, intendo quelli di cui dovrebbe occuparsi la libera informazione con il fine ultimo di organizzare una resistenza (un fortino inespugnabile), così l’ho sempre chiamato fin da tempi non sospetti, in modo tale che non possa mai più accadere che ci venga tolta anche solo una delle nostre libertà personali. Amiche ed amici, come sempre sarò onesto e sincero. 

La verità è che da dieci milioni di combattenti e resistenti siamo scesi al massimo ad un milione. Lo avevo previsto ed annunciato in tempi non sospetti, quando annunciavo che saremo diventati una sorta di nuova carboneria, quando parlavo di endemia della libera informazione. Perché la libera informazione esiste da quando esiste l’essere umano.

Ma perché siamo così pochi e dunque fortemente in pericolo. La risposta è agghiacciante e semplicissima allo stesso tempo. La stragrande maggioranza dei cosiddetti resistenti e combattenti attendevano soltanto la fine del green pass e degli obblighi vaccinali, ma per loro natura tutto il resto non era di loro interesse. Vivono persi nella effimera libertà del 2019, non fanno parte del nostro mondo per loro indole. Sono anche loro caduti nella trappola del dividi e impera, siamo tutti in pericolo (tanto che ci annunciano in faccia cosa accadrà), perché siamo pochi e perché non c’è unità. E siamo davvero in pochi a voler cambiare questo mondo,perché cambiarlo è faticoso ma possibile, non fare nulla non costa nulla, ecco perché siamo in pochi. 

Davide Zedda

Il palco del Festival di San Remo continua ad offrire chiari ed inquietanti segni di ciò che potrebbe accadere nei prossimi anni. Questo è il terzo giorno di fila che ne parlo, lo faccio perché queste manifestazioni (come anche ad esempio le cerimonie di apertura di grandi eventi sportivi), portano con sé chiare indicazioni su ciò che accadrà. Il palco di San Remo ci mostra quanto già raccontato negli scorsi giorni, ovvero:

“Siamo a metà strada tra transumanesimo e satanismo. Guardate gli occhi robotici, e più in generale si vede una faccia robotica ed aliena, per non parlare della mezza croce rovesciata appesa ad una M, sotto la quale si nota un tavolo per sacrifici umani.”.

E poi 

“Da notare quello lo essere evidenziato in rosso, ma detto ciò, gli occhi che tutto vedono e controllano sono anche a forma sia di polmoni che di reni. Che significa? Ciò che vi racconto da non so più quanti mesi. La prossima pandemia (sempre più probabile che sarà nel 2028), colpirà o i reni o i polmoni, o entrambi. Come? Attraverso l’acqua. Lo si sa, si gioca a carte scoperte, in pochi corrono ai ripari.. Perché l’acqua è già veleno, lo sapete”

Nuova 

Alle 17:00 vi mostrerò una nuova foto, perché sul palco di San Remo si vede chiaramente un reattore nucleare, proprio oggi che i giornali di regime ci informano che la scissione nucleare è stata portata ai massimi livelli. Non sia mai che ne esploda uno che va a creare problemi proprio ai polmoni ai reni ed ovviamente alle falde acquifere.

Acqua 

⚠️Soluzione 

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Davide Zedda

Capisci che questo Paese è finito quando leggi i dati degli ascolti in Tv che ti dicono che circa 12 milioni di italiani segue ancora oggi il Festival della canzone di San Remo. E sia ben chiaro, non ho nulla contro chi lo segue. 

Ma mi chiedo da dove derivi tutta questa leggerezza mentre il mondo cade a pezzi tra guerre di cui neppure si parla più e sempre più evidenti restrizioni delle libertà personali. 

E mi rammarica sapere (perché lo so e ne ho le prove), che davanti alla Tv a guardare quel palco massonico, satanista, con tanto di rappresentazione di quella che sarà la prossima pandemia, ci siano milioni di ex combattenti e resistenti, che in realtà combattevano, e più principalmente resistevano passivamente in attesa del liberi tutti, ovvero della fine del gran pass e delle vaccinazioni obbligatorie. Nessuno si offenda, è la verità. 

Scomoda, ma va raccontata. E da quel palco, da quella musica, da quelle parole, luci e colori, innumerevoli sono i messaggi subliminali che vengono lanciati e che arrivano forte anche a chi un giorno combatteva e resisteva con noi ma che da tempo ha deciso di tornare alla effimera libertà del 2019. Male, molto male. Malissimo, milioni di persone che non hanno capito nulla e che non possono più in nessun modo essere salvate. Un Paese (l’Italia), di zombie e futuri schiavi. 

Davide Zedda

In tanti mi avete girato (impauriti e preoccupati), un video che annuncia che a breve (25 febbraio), inizierà una censura senza precedenti sui social, ovvero una balla clamorosa con il solito giochino di rimandare tutto di qualche mese, perché la stessa notizia girava in estate (25 agosto).I profeti di sventura ed i professionisti del terrore intervengono ora (come sempre), rilanciando la stessa notizia con data prossima. 

Quindi? 

Dal 25 Agosto effettivamente ci sono tate delle novità in tema censura (di cui poi alla fine nessuno ha notato), per il semplice motivo che riguardano e riguarderanno solo il campo della politica in vista delle prossime elezioni europeee.

Detto ciò 

Intanto ribadisco che chi ha messo in giro la fake della fine di internet per come lo abbiamo sempre conosciuto, fa solo esclusivamente terrorismo. Il 25 Agosto è entrato in vigore il DSA, ovvero una legge europea che regolamenta (ulteriormente, perché erano già regolamentate), le piattaforme digitali, con particolare attenzione ai social. 

Cosa cambia 

Tra le varie cose verrà portata vanti una “più attenta moderazione dei contenuti”, con l’obiettivo e la mission di controllare e cancellare rapidamente i contenuti considerati dannosi. Ovviamente non contenuti illegali ma anche contenuti, qualsiasi contenuto, che anche se legale e legittimo, potrà essere considerato dai fact checker dannoso, dunque rimosso. Ma tutto ciò è solo ed esclusivamente legato e riferito alla campagna elettorale per le prossime elezioni europee, tanto che molti contenuti verranno bollati come disinformazione politica. Insomma, la censura viene incrementata, ma non su qualsiasi argomento, ma stavolta sulla politica, tale per cui qualsiasi cosa potenzialmente grado di modificare l’esito elettorale verrà messa al bando dai fact checker incaricati, con tanto di restrizioni e ban. 

Davide Zedda