Autore: Davide Zedda (Pagina 61 di 143)

Organizziamoci

IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | A seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, quando tutti pensavano solo e soltanto agli obblighi vaccinali, si creava una bolla speculativa sui prezzi di ogni prodotto, violenta e che ancora è gonfia senza motivo. Ma si sa, in Italia è così: quando aumentano i prezzi, poi non si abbassano più. Pochi sismi di voi fecero quanto da me suggerito, scorte di pellet, che da lì in poi andò a costare cifre impossibili. Chi seguì il mio consiglio, fece scorta passando un inverno al caldo e a costi normali. Occhio, da marzo l’Iva sul pellet passa dal 10 al 22 per cento: fate scorte. 

Riflessione 

La guerra in Ucraina ha portato i prezzi alle stelle, ora si rischia qualcosa di molto più grave per la crisi di Suez. Ma non vedo la gente agitarsi: sarà mica che in Italia tutto sommato c’è ancora molto benessere? Perché diversamente non si spiega come si possa accettare passivamente le continue bolle speculative sui prezzi. Vi siete resi conto di quanto costi sempre più il cibo? Ed è giusto un esempio. 

Davide Zedda

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Editoriale 24 Gennaio 2024

È iniziata la protesta degli agricoltori. Numeri bassissimi e soltanto semplici presidi, tradotto si sta fermi in un piazzale sperando che le cose cambino. Nulla a che vedere con quanto accaduto in Germania, ma sarebbe ad ogni modo infame gettare tutta la colpa sulle spalle degli agricoltori, che mi pare evidente non faranno follie e non ci sarà nessun assalto al letame contro i palazzi del potere. 

E ancora una volta la stragrande maggioranza degli italiani ha pensato di farsi gli affari propri, come se quello dell’agricoltura non sia un problema che riguarda e tocca tutti. E poi c’è chi ancora una volta sperava che qualcuno facesse la rivoluzione per tutti, insomma, sono tre anni che lo dico: nessun Cristo scenderà dalla croce per salvarci. 

E di certo non potrà in alcun modo salvarci il concetto del si salvi chi può. O il popolo incomincerà a pensare al bene comune, dunque ad essere unito ed al fianco di chi protesta, o non ci sarà più nulla da fare. Un popolo unito è imbattibile e vince, in Italia ognuno pensa sempre e soltanto ai cazzi suoi. Siamo ad un livello di dividi et impera senza precedenti, al limite si protesta in maniera sterile per singola categoria, e così non si va da nessuna parte.

Quindi? 

Nessuno pianga o si lamenti, nel tempo si arriverà ad un reddito universale (tutti schiavi), dove potrai solo mangiare prodotti a base di cavallette. La gente non si smuove e loro (il sistema e le élite globali ste), fanno ciò che vogliono. 

Dividi et impera è già troppo intellettuale. Qui siamo dalle parti di non esco dal mio orto e odio il vicino col suo. 

Il sistema vince facile. Il popolo italiano per l’ennesima volta ha abbandonato la categoria attaccata e rimane fermo attendendo il suo turno. Verrà il turno di tutti, e chi in precedenza venne abbandonato (ovviamente), abbandonerà.

Davide Zedda

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Effetto 30, Bologna

IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Bologna, anzitutto vi ricordo che perfino il Governo ha mandato una segnalazione al Comune di Bologna affinché la follia dei trenta chilometri cessi immediatamente. Abbiamo visto i cittadini bolognesi protestare, li abbiamo visti prendersi multe assurde per eccesso di velocità a 36 chilometri orari. Ma il problema (ovviamente), non è soltanto un problema di viabilità (a proposito, l’agenda 2030 non ha nulla a che vedere con questa idiozia tutta bolognese), è ovviamente un problema per chiunque (ad esempio), ha un’attività commerciale. Ciò che inganna è che che quanto compiuto dall’amministrazione comunale di Bologna, crea effetti modello agenda 2023. In che senso? 

Questa farmacia ha avvisato con un cartello la propria clientela che (ovviamente direi), con i limiti dei 30 chilometri orari, i corrieri non riforniscono più la farmacia, neppure per i farmaci urgenti e salvavita, questo perché perderebbero tempo, ovvio. La coperta è corta, il sistema dei 30 chilometri orari sta prendendo forti spallate, se i cittadini bolognesi lo vorranno, verrà meno. Vedete? Dipende sempre  soltanto da noi, o schiavi o liberi dipende sempre e solo da noi. 

Attendiamo sviluppi, ma ripeto, tutto dipende dai cittadini (che devono essere uniti nella protesta e nella lotta). 

A proposito di auto, domani e dopodomani vi proporrò due (a mio vedere), interessanti editoriali. Grazie.

Davide Zedda

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Editoriale 23 Gennaio 2023

Vi offrirò a mezzo video delle 12:00 maggiori informazioni, ma partiamo da un presupposto che deve lasciare riflettere. 

I potenti della Terra si stanno facendo realizzare dei bunker di ultimissima generazione (il video che vi mostrerò alle 12:00 riguarda quello che sarà il bunker del padrone del Gruppo Meta, dunque Zuckerberg), e noi dovremmo pensare che lo fanno tanto per fare, o per sicurezza perché non si sa mai? 

Non commettiamo l’errore di cadere in questa banale riflessione, perché se i potenti della Terra si fanno costruire questi bunker così tecnologicamente avanzati, così grandi, così confortevoli, tanto che non avrebbero più interesse a stare al di fuori, bhe, significa soltanto una cosa: sanno che tra il 2024 e il 2030 (meglio dire entro il 2050), accadrà (o potrebbe accadere), qualcosa di epocale, di cui noi, magari nulla sappiamo o sospettiamo. Ma loro sanno.

E attenzione, perché per scenario apocalittico non si intende necessariamente guerra nucleare, anzi, quella la scarterei a priori. Zuckerberg (così come tutte le élite globaliste), sanno in anticipo cosa accadrà, e di conseguenza agiscono. 

Sapevano anche del Covid, ed infatti per il Coviid, nulla hanno fatto, perché nulla vi era da fare. 

Era una farsa. Ma la prossima (anzi, le prossime), emergenze, non saranno certamente una farsa. 

Amiche ed amici, il mio non è terrorismo o catastrofismo, il mio è n cercare di guardare e capire cosa accadrà, più in generale e molto semplicemente faccio informazione, mettendo sempre l’interesse collettivo al di sopra di quello personale. Anche perché siamo entrati nell’era del sapere: si salverà soltanto chi avrà il giusto livello di conoscenza. Chi ha preso la strada del non vedo, non sento, non parlo, non ha nessuna speranza di potercela fare. 

Vi do appuntamento alle 12:00 per il video sul bunker di Zuckerberg.

Davide Zedda

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🛑I giustizieri degli Autovelox non si fermano! Aggiungete una nuova regione: anche nella bassa emiliana gli emuli di Fleximan hanno iniziato a darsi da fare🛑

Fleximan arriva pure nel Reggiano, autovelox tagliato sulla Cispadana

Boretto Fleximan, o più probabilmente un emulatore, colpisce anche nella nostra provincia. Un autovelox che si trova lungo la Cispadana tra Boretto e Gualtieri è stato trovato abbattuto.

La tecnica pare la stessa impiegata negli episodi iniziati a Rovigo, dove 8 velocimetri sono stati abbattuti in poco meno di otto mesi, e poi ripetutisi – con più probabilità da imitatori dal momento che quella di Fleximan sta diventando una moda – in altre zone del nord Italia. L’ultimo a Martignana di Po, nella provincia di Cremona, tra sabato e domenica.

L’abbattimento sulla Cispadana risale, invece, alla notte precedente, tra venerdì e sabato. Con l’uso di un flessibile a batteria è stato tagliato il palo facendo bene attenzione a non toccare i fili che corrono al suo interno. Fatto questo il palo è stato adagiato in direzione dei campi, in modo da non invadere la corsia.

Sull’accaduto ora fervono gli accertamenti della polizia locale dell’Unione Bassa Reggiana. Gli agenti ieri hanno fatto diversi sopralluoghi e stanno visionando i filmati delle telecamere ai varchi del paese. Se venisse identificato l’autore dell’“impresa” non se la caverebbe molto a buon mercato.

Il sindaco

«Posso solo dire che è un grande segno di inciviltà e dispiacciono le espressioni di soddisfazione di tanti, soprattutto sui social, magari gli stessi che poi invocano più educazione nei ragazzi – è la reazione al caldo del sindaco di Boretto Matteo Benassi –. Quella strada è stata scenario di molti incidenti, anche mortali, e da quando il tutor è stato installato non se ne sono più verificati. Fra l’altro la velocità è 90 km/h cioè una velocità che consente scorrevolezza».

Fonte: Dc news

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Editoriale 22 Gennaio 2024

Siamo giunti alla vigilia dell’inizio della protesta degli agricoltori italiani, così dovrebbe essere, così però non pare, tanto che neppure la libera informazione ne parla. Ho dato loro spazio più volte (mi riferisco agli agricoltori), non hanno riscosso successo (ma siamo in una fase dove non interessa nulla, ovvero il peggior modo per affrontare le nuove e già presenti emergenze), insomma, vorrei sottolineare che io proseguo ovviamente per chi ha compreso sostanzialmente due cose: la drammaticità del momento che stiamo vivendo e il fatto che alla prossima emergenza globale si salverà soltanto chi ne avrà facoltà di conoscenza, una conoscenza che occorrerà avere in anticipo. Detto, ciò, ci siamo, l’agricoltura sta rischiando di scomparire (avete idea della gravità della cosa?), il quadro è grave ed è quello che già conoscete, anche negli aspetti negativi, vedi gli agricoltori che per un motivo o per un altro svendono le proprie terre al migliore offerente, e quelle terre restano incolte. Magari ci mettono una pala eolica. 

Quindi 

La poderosa protesta degli agricoltori in Germania non ha portato (al momento, sia chiaro), a nessun risultato positivo, ora c’è da capire la portata della protesta italiana, ma tutto lascia pensare (da ciò che filtra), che certamente non sarà poderosa. Ad ogni modo (come già promesso giorni fa), il sottoscritto sarà al fianco degli agricoltori fintanto che questi faranno qualcosa di tangibile e concreto, di inutili proteste, in questi tre anni ne abbiamo viste abbastanza. Ricordo (ad esempio), che abbiamo sostenuto la lotta dei ristoratori, che poi al momento della riapertura hanno imposto il green pass. 

Quale lotta 

Pare non ci sarà nessuna lotta dura, ma un’ordinata protesta che (secondo me), non porterà a nulla. Sono tre anni che vi dico che nessun Cristo scenderà dalla croce per salvarci. 

Davide Zedda

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⚠️Dal 22 gennaio (ore 12:00) ripartono i test del sistema It Alert: TUTTI I DETTAGLI DEL CALENDARIO, IL MOTIVO DEI NUOVI TEST, COME DISATTIVARE IT ALERT, COME DIFFIDARE E DENUNCIARE E MOLTO ALTRO⚠️

Il collasso di una diga, un incidente industriale rilevante e un incidente nucleare oltre i confini dell’Italia: sono le tre emergenze che verranno simulate, tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio, per i nuovi test di It Alert, il sistema di allarme pubblico di cui si sta dotando il nostro paese. 

    I test, sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile, interesseranno porzioni di territorio ristrette, sulla base dello scenario di rischio simulato, in Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Come già avvenuto in occasione dei precedenti test, chi riceverà il messaggio non avrà nulla da temere e non dovrà fare nulla se non leggere il messaggio che rimanda alla pagina web del sito IT-alert, dove sarà possibile visionare il testo del messaggio reale che i cittadini riceverebbero in caso di allarme per quel determinato rischio. Le date dei test, ricorda ancora la Protezione Civile, potrebbero subire variazioni nel caso in cui dovessero esserci eventuali allerte meteo-idro o situazioni di emergenza in atto. 

👉CALENDARIO 

22 gennaio, ore 12:00

Incidente nucleare

▪  Regione Piemonte – Città metropolitana di Torino

23 gennaio, ore 14:30

Incidente rilevante in stabilimenti industriali 

▪  Regione Toscana – TOSCOCHIMICA, Prato (PO) e Campi Bisenzio (FI) 

24 gennaio, ore 12:00

Incidente rilevante in stabilimenti industriali 

▪  Regione Calabria – BUTANGAS, Montalto Uffugo, Luzzi, Rende, Rose (CS)

▪  Regione Campania – GAROLLA S.R.L., Napoli

▪  Regione Emilia-Romagna – SCAM S.P.A., Modena 

▪  Regione Sardegna – FIAMMA 2000 S.P.A., Serramanna (SU) e Villasor (SU) 

25 gennaio, ore 12:00

Incidente rilevante in stabilimenti industriali

▪  Regione Basilicata – ENI S.P.A., Viggiano, Grumento Nova (PZ)

▪  Regione Friuli-Venezia Giulia – RIR-GALA LOGISTICA S.R.L., Visco, Aiello del Friuli, Palmanova, San Vito al Torre (UD) 

Collasso grandi dighe

▪  Regione Campania – Diga di Presenzano –  Amorosi, Dugenta, Faicchio, Limatola, Melizzano, Puglianello (BN); Ailano, Alife, Alvignano, Baia e Latina, Bellona, Caiazzo, Capua, Castel Campagnano, Castel Morrone, Dragoni, Gioia Sannitica, Piana di Monte Verna, Pietravairano, Pontelatone, Pratella, Presenzano, Raviscanina, Ruviano, Sant’Angelo d’Alife e Vairano Patenora (CE)

▪  Provincia Autonoma di Bolzano – Diga di Monguelfo – Brunico, Chienes, Monguelfo-Tesido, Perca, Rasun-Anterselva, San Lorenzo di Sebato, Valdaora

26 gennaio, ore 12:00

Incidente rilevante in stabilimenti industriali 

▪  Regione Abruzzo – GPL SODIFA S.R.L., L’Aquila 

Collasso grandi dighe 

▪  Regione Sicilia – Diga di Ancipa – Centuripe, Troina (EN); Cesarò, San Teodoro (ME); Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Catania, Motta, Paternò, Randazzo, Sant’Anastasia (CT)

▪  Regione Valle D’Aosta – Diga di Beauregard – Arvier, Valgrisenche e Villeneuve

Le date dei test potrebbero subire variazioni nel caso in cui i sistemi di protezione civile regionali si dovessero trovare impegnati in attività per eventuali allerte meteo-idro in atto o per situazioni di emergenza.

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Ricordiamoci la diffida via mail contro It Aler (qui il link), ricordiamoci la denuncia contro It Alert (qui il link), ricordiamoci di disattivare It Alert dai nostri smartphone attraverso il nuovo specifico tutorial (ecco il link al video)

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Editoriale 21 Gennaio 2024

A Roma è andato in scena l’incontro tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e il fondatore di Microsoft Bill Gates, che poi ha incontrato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al centro dell’incontro il tema dell’intelligenza artificiale. Da quanto è filtrato da Palazzo Chigi non si è parlato soltanto di IA in riferimento al lavoro, ma più in generale di IA per il controllo totale delle persone. 

Roba che il Wallet digitale (a confronto), non è nulla. Gates ha fatto sapere alla Meloni che l’IA può certamente essere dannosa e pericolosa, ma ovviamente, ha detto, ciò dipende da chi la governa, in questo modo, di fatto, Gates si sta candidando per guidare la transizione verso un mondo guidato dall’intelligenza artificiale. E non deve lasciare indifferenti il fattore che sia venuto a parlarne alle massime cariche dello Stato italiano, perché ciò significa soltanto una cosa. 

Saremo come altre volte (vedi geoingegneria e tanto altro), il Paese scelto per la sperimentazione delle più avanzate tecnologie da Intelligenza artificiale, dal lavoro al controllo della persona. Si sta disegnando e costruendo un futuro sempre meno umano e sempre più robotico e digitale. Se da un lato si punta chiaramente al controllo della persona umana, dall’altra c’è il drammatico tema della perdita di milioni e milioni di posti di lavoro causa intelligenza artificiale. Si sta facendo strada il reddito universale, soldi in cambio di obbedienza, restrizioni, obblighi e gravi limitazioni delle libertà personali. Ti alzi quando lo dice la App, idem per dormire, mangiare (quando e cosa dice la App), uscire, quando e per quanto ti viene concesso (se ti verrà concesso dalla App), insomma, una vita a crediti sociali. Se vuoi capire cosa accadrà domani in Italia, guarda oggi alla Cina. Il reddito universale è il male assoluto! 

Davide Zedda

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