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Davide Zedda
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Sono pochi coloro che hanno fatto dell’inesistente trattato pandemico una ragione di vita, più in generale, a parlarne sono sempre gli stessi, che raggiunta una determinata data che avevano indicato come decisiva per la nascita del trattato pandemico, poi rimandano la data. È indubbiamente una strategia, perché tengono coloro che li seguono sempre sulla corda, ma puntualmente non accade nulla. Non hanno ovviamente mai mostrato uno straccio di documento (perché non esiste nessun documento), ed è un più o meno parlarne più in vaghi termini di pericolo che in termini di reale pericolo. E la storia dura ormai da due anni, francamente sufficienti per capire come stanno le cose.
Detto ciò
1) Esiste il trattato pandemico? No.
2) Esiste una bozza? No.
3) È vero che la maggioranza dei Paesi facenti parte dell’OMS è contraria a qualsiasi ipotesi di cessione della propria sovranità sanitaria? Assolutamente sì, tra questi anche giganti come la Russia.
4) È vero che il trattato pandemico si vota per alzata di mano? Falso.
5) È vero che vale il silenzio assenso? Falso.
6) Come ogni trattato internazionale, anche quello pandemico, per poter entrare in vigore (ma non esiste), necessiterebbe la firma da parte dei plenipotenziari dei singoli Stati su mandato dei Governi, poi, ad esempio in Italia, la palla passerebbe al parlamento: lì, per arrivare alla ratifica del trattato occorrerebbe una maggioranza qualificata dei due terzi del parlamento.
7) Il trattato pandemico non esiste.
8) In data 1 dicembre non è accaduto nulla. Ai profeti di sventura ed ai professionisti del terrore conviene così. Allontanare di sei mesi in sei mesi la data della non firma del trattato, così da poter continuare ad inchiodare le persiane alla paura. È ciò che chiede loro il sistema, e loro obbediscono.
9) Per il bene vostro e della vostra salute mentale, abbandonateli.
Davide Zedda
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IL COMMENTO | Non ci sono solamente gli artisti che pur di lavorare hanno hanno vergognosamente spalleggiato la farsa pandemica, la campagna vaccinale e tutto il resto dello schifo. Ci sono anche artisti che vanno controcorrente (se non vai controcorrente che artista sei?), che invece si sono schierati fin da subito contro il sistema.
È il caso del cantautore genovese Francesco Baccini, che dalla sua pagina Facebook lancia un messaggio molto chiaro per denunciare la strage di Stato in corso. Ci mette un pizzico di ironia (ne siamo sicuri?), come sempre ha fatto, e merita soltanto complimenti per il coraggio che ha sempre avuto nel portare avanti le sue idee.
Perché Francesco Baccini è anti sistema da sempre, chi conosce i suoi album, specie i primi due capirà immediatamente il perché di questa mia affermazione. Per intenderci, Baccini, fece una canzone contro Andreotti, facendola passare come canzone dal luogo comune contro Andreotti. Un genio!
Davide Zedda
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🛑P.S. Non mi scuso per i duri toni utilizzati🛑
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All’interno del mondo della libera informazione (nelle ultime ore), si è aperto il solito sterile dibattito (dal quale mi tengo fuori), in merito alla questione tamponi ai sintomatici negli ospedali e nelle RSA. Ovviamente regna il caos, i lettori sono spaventati, c’è chi dice loro che non è stata firmata nessuna circolare, e poi ci sono quelli che a gennaio ricominciano. Insomma, siamo come al solito al delirio più totale.
Come stanno le cose?
Come ho scritto io alle 22:00, ma ora cercherò di essere meno tecnico, dunque più chiaro. La circolare trasmessa alle Regioni non fa altro che raccomandare l’utilizzo dei tamponi in soggetti sintomatici, siano essi visitatori o pazienti ricoverati.
Dunque (esattamente come per le mascherine), il ministero della salute lascia libera scelta alle singole direzioni sanitarie, che decideranno autonomamente se sottoporre a tampone i pazienti con sintomi, ma è tuttavia non un obbligo ma una raccomandazione.
“Il ministero della Salute, considerando l’attuale intensa circolazione dei virus influenzali e SarCoV2, ribadisce e rafforza la raccomandazione di effettuare i tamponi ai pazienti sintomatici per il Covid-19 in entrata in ospedali e Pronto soccorso e di effettuare test anche per altri virus respiratori. L’indicazione – già prevista in un precedente provvedimento dell’8 settembre 2023 – è ribadita in una nuova circolare firmata dal direttore della Prevenzione sanitaria del ministero, Francesca Vaia, e trasmessa alle Regioni”.
In conclusione, dal Ministero una semplice raccomandazione, alle direzioni sanitarie la libertà di scelta.
La questione è davvero semplicissima, ovviamente si è liberi di credere a chi meglio pace. A me interessa soltanto dare sempre le giuste informazioni.
Chiudo
Gli stessi che oggi negano la circolare, saranno i primi a difendere i sottoposti a tampone.
Davide Zedda
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IL COMMENTO | Divertente? Mica tanto! Tutto vero. Nel 2020 la colpa della pandemia fu data alla Cina e più precisamente ai cinesi, poi la pandemia non si fermava e non si ritornava alla normalità per colpa dei no vax, quindi nel 2022 la colpa era del cattivo Putin, ora bisogna demolire il concetto di patriarcato e dunque il maschio alfa.
Siamo davanti ad una vera e propria agenda, studiata nei minimi dettagli a tavolino e che viene poi costantemente data in pasto alle popolazioni attraverso i media.
Di fatto è un potente metodo di distrazione di massa, nonché un potente depistaggio con il quale si riesce comunque e sempre a fare in modo che la stragrande maggioranza delle persone segua e si convinca del pensiero unico dominante all’interno di una società per così dir civile ma non più pensante.
Questo disegno non fa per nulla ridere, ma neppure sorridere. Anche perché intanto mi chiedo: di chi sarà la colpa nel 2024? E a causa di quale avvenimento?
Davide Zedda
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Anzitutto buona domenica! In un periodo in cui la vera e buona libera informazione perde molto in termini di seguito e sostegno, ora che nuovamente (e forse definitivamente), anche questo Canale subisce gli stessi problemi, ritengo giusto cercare di offrire (365 giorni l’anno), sempre il meglio a coloro i quali hanno deciso di restare perché hanno compreso l’importanza strategica della libera informazione. Essa rappresenta il presente e il futuro dell’informazione.
Il mio operato
Giusto qualche esempio di una programmazione quotidiana che va dalle 7 del mattino alle 22 ed oltre. Ho migliorato la veste grafica del mio video del mattino, ho moltiplicato la mia presenza anche al di fuori del Canale per servirvi al meglio anche in privato. Restano il video delle 9 del mattino, un editoriale al giorno (quello delle 11:00), il video (ovviamente ampiamente commentato come tutti i video di questo Canale), delle 12:00, lo spazio audio delle 13:00. Alle 15:00 nuovo video, alle 17:00 resta il commento alla notizia del sottoscritto, alle 18:00 cerco (quando possibile) di dare spazio a contenuti esterni, non manca un contenuto alle 19:00 e l’audio delle 20:00. Poi si passa alla programmazione notturna con un video alle 22:00, e spesso contenuti anche alla mezzanotte e oltre. Sempre pronto ad intervenire in caso di ultime ore, resto a vostra completa disposizione anche in privato. Tutto questo è molto di più, 365 giorni all’anno.
Conclusione
Lavorare 365 giorni l’anno tra informazione e inchieste con l’esclusiva volontà di porre sempre l’interesse collettivo al di sopra di quello personale è la mia missione. Il mio sogno era creare una redazione, poi il sogno di vivere di questo lavoro, ora praticamente neppure ci sopravvivo. Per andare avanti serve il vostro aiuto. Datemi una mano, grazie.
Davide Zedda
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Fare informazione non significa necessariamente sempre e comunque dare delle risposte certe, questo perché spesso nessuno ha la verità in tasca. Dunque si ragiona, si mettono in campo quanti più strumenti possibili per offrire a noi tutti, me compreso, la possibilità di ragionare in merito ad un determinato discorso o fatto, avvenimento o notizia.
Quando uno ha una verità in tasca, la certezza di ciò che dice, scrive, propone, viene comunque offerta al lettore che alla fine deciderà in merito a quanto legge.
È sempre e comunque e giustamente il lettore il giudice ultimo di qualsiasi notizia, perché è giusto così, punto, perché perfino innanzi a verità inconfutabili è giusto approcciarsi con la propria testa, con il proprio pensiero, con il proprio bagaglio culturale, con le proprie idee.
Dare il maggior numero possibile di notizie, giusto. Ma è importantissimo far riflettere e ragionare, chiedere (come spesso scrivo io), di unire i puntini, ecco perché anche quando non si ha una verità in tasca, occorre proporre per riflettere, anche perché ormai lo sappiamo, viviamo un mondo ed un periodo storico tale per cui ragionare su tutto è fondamentale, dunque non basta più la notizia ma occorre andare oltre la notizia, perché spesso è lì che si nasconde la verità o le verità.
Detto ciò, spero di fare sempre meglio e di offrire sempre il meglio. Anche quando non ho nessuna verità in tasca, perché è giusto che ognuno giunga alla propria verità, ma prima di giungere ad una verità occorre sempre un lungo percorso di riflessione e ragionamento, solo dopo sarà tempo di verità o di unire i puntini. Questo non è, e mai sarà un banale canale telegram, anche scrivere questo editoriale, è un atto di coraggio. Perché? Unite i puntini…
Davide Zedda
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Mi è stato fatto notare quanto segue, e per il momento non intendo modificare nulla del messaggio ricevuto, fermato restando che occorre riflettere sia sul ragionamento che sull’argomento. Veniamo al dunque, il ragionamento è il seguente e parla da una domanda ed una constatazione circa la curva delle risorse fossili. Ebbene, la curva delle risorse fossili degli Stati Uniti è in crescita? La curva delle risorse fossili degli Stati Uniti non è in crescita. La risposta lunga è un po’ più complessa, perché la curva delle risorse fossili è una curva a campana che rappresenta l’andamento della produzione di una risorsa finita nel tempo. Secondo la teoria del picco di Hubbert, la produzione di una risorsa esauribile raggiunge un picco massimo e poi inizia a diminuire. Negli Stati Uniti, la curva delle risorse fossili, ha raggiunto il picco per il petrolio nel 1971, per il gas naturale nel 2007 e per il carbone nel 2016.
Detto ciò
Se fossi malizioso (mi scrive il mio caro amico), penseri che a questo punto tutta l’agenda 2030 save the planet dovrebbe avere la postilla “col deretano degli altri”.
E poi
In pratica, loro finiscono le loro risorse fossili e così con una scusa nobile per eliminare il potere di chi ha ancora quel tipo di risorsa allora lo rende fuorilegge. Pensaci (mi dice), pensateci (vi dico), quando eravamo ragazzini a nessuno importava del pianeta, e in tv davano Dallas (giusto un esempio di cosa tramettevano). Quando hanno visto le risorse scendere hanno iniziato a pompare l’ideologia. Il rischio era che qualcuno diventasse il mazziere dell’energia, e quindi addio petrodollaro.
Conclusione
Prendete tutto come una favola, e riflettete con grande attenzione. Molta attenzione. Già ora che state leggendo non credete più alla favola.
F.M.
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