Con questo editoriale vado a concludere un discorso che avevo dovuto mettere in pausa per parlare nei minimi dettagli della vicenda Giulia Cecchettin, per la quale la tv del dolore si è occupata del caso ventiquattr’ore su ventiquattro a reti unificate. Classico esempio di vera tv del dolore, che è stata utilizzata (estrema sintesi, avete a disposizione tre editoriali e tre video), per mandare messaggi subliminali e portare il satanismo dentro le case degli italiani, oltre al fatto che è stata una gigantesca arma di distrazione di massa che dato la possibilità al sistema dei media di coprire l’unica vera importante notizia di questi giorni, quella che ha visto la commissione europea elargire un fiume infinito di denaro per finanziare il progetto di Israele che prevede la deportazione violenta e forzata di due milioni di palestinesi da Gaza all’Egitto.
Inoltre
Come abbiamo ampiamente visto e analizzato la tv del dolore non è scesa in campo per la tragedia di Caselle (della quale mi sono occupato nei minimi particolari con articoli e video), così come non è scesa in campo per la tragedia di Mestre, caso (anche questo), che ho trattato in ogni suo minimo dettaglio. Io certe cose ovviamente non le posso scrivere in maniera diretta, ma tutti dobbiamo sempre guardare alla Luna e mai al dito. Il silenzio assordante immediatamente imposto sia per Caselle che Mestre deve far sollevare domande, tante domande, perché siamo dentro una Matrix, che ti presenta anche tutta una serie di false flag. Sta a chi fa questo lavoro (mi riferisco al sottoscritto), e a voi risvegliati, capire dove c’è verità e dove menzogna. Attenzione, non sto dicendo che i casi citati siano un falso, ma di certa c’è solo la morte della Cecchettin, con tanto di interviste tipiche della tv del dolore. Tutte cose (misteriosamente?), che che non abbiamo visto per le vittime di Mestre e la vittima di Caselle. Unite i puntini…
Oggi è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e vorrei partire da un presupposto molto chiaro, netto. Sono contro qualsiasi forma di violenza, chiaro? Per cui neppure comprendo una giornata come quella odierna, per di più nel momento in cui essa viene (come tante altre giornate), strumentalizzata dal sistema per manipolare le menti delle persone. Bisogna sempre raccontare la verità, a tutto tondo!
Giusto ricordare che ogni giorno in Italia ci sono gravi violenze nei confronti delle donne, che ogni due giorni ne viene uccisa una (ma si parla solo di Giulia), e vi ho spiegato il perché nei minimi dettagli in questi ultimi tre giorni, tutto giusto, mi sta bene, ma solo se si comunica a parità di genere.
Pretendo che venga istituita una giornata internazionale contro la violenza sugli uomini, di cui non si parla mai nonostante la situazione sia grave. Si tratta di gravi e numerose violenze di donne contro gli uomini. Sono fisiche, psicologiche, economiche, e tanto altro. Ci sono umani che vengono rovinati dalle donne esattamente come esistono donne che rovinano gli uomini. Ci sono uomini che vengono uccisi dalle donne, ci sono uomini che a causa delle donne finiscono in miseria, in strada. Ci sono uomini che a causa delle donne perdono tutto, dalla casa ai figli, dal lavoro alla dignità. Ecco, che il 25 novembre sia la giornata contro tutte le violenze ai danni di donne e uomini.
E sia ben chiaro, non mi vergogno di essere un uomo. Non ne ho nessun motivo! Io sto e resto e combatto per la libertà di tutte le donne e di tutti gli uomini questo deve essere il vero e unico senso legato al 25 novembre.
⏺Come anticipato nell’audio delle 20:00 di ieri, ed in quello odierno, ecco l’adesivo (da un singolo foglio A4 ne vengono fuori 21), da appiccicare dove meglio vogliamo e possiamo al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica.
Punti salienti
⏺Specifico immediatamente che questa non è una campagna terroristica, il messaggio (molto forte), deve servire per scuotere le persone.
⏺Ciò affinché si avvicinino al tema nucleare e ne parlino, perché non basta sapere, occorre che tutti sappiano.
⏺In quel “informati, comprendi e diffondi” c’è tutto. E certe volte non possono esistere mezze misure.
⏺Anche perché, lo ripeto, non sono io che parlo di guerra nucleare, ma gli USA attraverso tutti i documenti audio, video e di testo che ci ho esposto, anche si recentissimo, pubblicato sul sito della NATO.
⏺L’obiettivo finale è quello di informare il maggior numero possibile di persone affinché se ne parli sempre più.
⏺Dunque affinché si arrivi ad una consapevolezza e ad un livello di coscienza talmente elevato che possa creare una coscienza collettiva in grado di esercitare una costante pressione sui governi nazionali e globali, tale per cui il nostro no porti all’accantonamento definitivo di qualsiasi ipotesi di guerra nucleare, tattica o vecchio stile.
⏺Come anticipato nell’audio delle 20:00 questo è il volantino, mentre domani uscirà l’adesivo.
⏺Specifico immediatamente che questa non è una campagna terroristica, il messaggio (molto forte), deve servire per scuotere le persone.
⏺Ciò affinché si avvicinino al tema nucleare e ne parlino, perché non basta sapere, occorre che tutti sappiano.
⏺In quel “informati, comprendi e diffondi” c’è tutto. E certe volte non possono esistere mezze misure.
⏺Anche perché, lo ripeto, non sono io che parlo di guerra nucleare, ma gli USA attraverso tutti i documenti audio, video e di testo che ci ho esposto, anche si recentissimo, pubblicato sul sito della NATO.
⏺L’obiettivo finale è quello di informare il maggior numero possibile di persone affinché se ne parli sempre più.
⏺Dunque affinché si arrivi ad una consapevolezza e ad un livello di coscienza talmente elevato che possa creare una coscienza collettiva in grado di esercitare una costante pressione sui governi nazionali e globali, tale per cui il nostro no porti all’accantonamento definitivo di qualsiasi ipotesi di guerra nucleare, tattica o vecchio stile.
Come ben sappiamo, l’ex ministro della salute Roberto Speranza è indagato dalla procura di Roma per omicidio, falso ideologico, corruzione per l’esercizio della funzione e lesioni personali. Le indagini sono concluse ed è stato emesso un avviso di garanzia nei confronti di Speranza, che significa, che è stato informato sui fatti dalla Procura. Quindi, indagini concluse, ma al momento nessun P.M. ha chiesto il rinvio a giudizio di Speranza, e non è neppure detto che ciò avvenga, perché lo stesso Giudice per le indagini preliminari può disporre l’archiviazione del caso. Non solo, il legale di Speranza, ha fatto istanza al Tribunale dei Ministri, affinché il suo assistito ottenga l’archiviazione. Dunque, al momento nulla è deciso. Come detto, non si sa neppure se si andrà a processo.
Se si va a processo?
Se nessuno intralcia l’iter, Speranza andrebbe a processo per omicidio, falso ideologico, corruzione e lesioni. Il processo avrebbe tempi lunghissimi (dai cinque ai dieci anni). Se ritenuto colpevole, Speranza potrebbe scegliere la via del rito abbreviato. In questo modo si dichiarerebbe colpevole ottenendo in cambio un notevole sconto di pena ed eviterebbe il carcere. Se invece si dichiara innocente si va avanti con il rito non abbreviato, il processo dura quanto deve durare, ed alla fine si arriverebbe a sentenza. Potrebbe a quel punto essere condannato o dichiarato innocente. Se colpevole, qualora vi fosse una condanna al carcere, interverrebbe lo scudo dell’immunità parlamentare. Ovvero, a decidere se Speranza debba andare in carcere lo deciderebbe la Giunta a procedere, me detto il Parlamento.
Come va a finire?
Le possibilità che Speranza vada in carcere sono pari allo zero, pochissime di vederlo a processo. Anche perché la stessa Procura di Roma ha già chiesto l’archiviazione.
Diffondere il più possibile il messaggio che i vaccini (anticovid-19 ecc.) sono tutti pericolosi per la salute delle persone e possono provocare danni irreversibili fino alla morte per “malore improvviso”, attraverso un semplice sticker adesivo con un’immagine facilmente comprensibile da chiunque che evoca la correlazione tra vaccino e danni alla salute delle persone, da appiccicare ovunque.
PUBBLICO
L’iniziativa a rivolta a chiunque abbia voglia di contribuire in modo concreto, ma soprattutto semplice ed economico, a diffondere il più possibile il messaggio di cui sopra per salvare letteralmente le vite umane.
MODALITA’ D’AZIONE
Scaricare l’immagine e stamparlo a colori o in bianco e nero su un foglio A4 con un lato adesivo, facilmente reperibile presso qualsiasi cartoleria a pochi centesimi. Il file da stampare include 21 grafiche rettangolari di varie dimensioni (6×5,5cm e 4,7×4,4cm) ovvero 15 rettangoli grandi e 8 più piccoli, da ritagliare con le forbici o il taglierino seguendo le linee tracciate sulla stampa. Una volta ritagliate le grafiche si consiglia di metterle in tasca, in borsa o nel portafoglio per utilizzarle all’occorrenza.
LUOGHI
Certamente sui social a partire da Telegram. I posti (pubblici) migliori dove attaccare gli sticker adesivi sono chiaramente tutti quelli in cui le persone passano di frequente e in un certo senso sono quasi costrette a darvi uno sguardo anche solo per curiosità. Alcuni esempi pratici sono: i bidoni dell’immondizia, i cestini pubblici, le cassette della pubblicità fuori ai palazzi, i distributori automatici, i pali della luce, le pensiline degli autobus, le panchine, gli spazi esterni ed interni delle scuole, della stazione, dell’aeroporto, dell’ospedale, degli ambulatori, degli studi medici, e qualsiasi altro posto che si ritiene idoneo ad essere oggetto di attenzione da parte dei passanti.
Chiudo la tre giorni dedicata alla vicenda della morte per omicidio di Giulia Cecchettin, fermo restando che per comprendere il presente editoriale, occorre leggere anche l’editoriale di ieri e di avantieri, dei quali troverete il link a fine articolo. Assodato tutto quanto già esposto (e sul quale non torno, perché vi lascio i link ai due editoriali precedenti), oggi vediamo quanto segue.
Partiamo dal padre della vittima, per la cronaca, fervido sostenitore del WEF di Davos, già così e di per sé demoniaco. Più in generale, siamo davanti a due famiglia (quella dell’omicida e della vittima), che non appaiono turbate davanti alle telecamere, neppure quella di Giulia, che sceglie di mandare davanti alle telecamere, la sorella. Una satanista (stiamo parlando di un gruppo satanico), che indossa una felpa con un chiaro simbolo satanico. Ovviamente da studio nessuno interviene, e nessuno interviene prima del collegamento, perché si è deciso di portare nelle case degli italiani quel simbolo, di sdoganare il satanismo attraverso l’invio di messaggi subliminali e diretti.
Bruciate tutto
La sorella della Cecchettin non vuole un minuto di silenzio per la sorella, ma pronuncia la frase “bruciate tutto”, un chiaro segnale a qualcuno del suo gruppo affinché brucino carte compromettenti di cui mai (probabilmente), mai verremo a sapere qualcosa. Ma quel “bruciate tutto”, è un comando, un ordine, deciso da chi, non si sa.
E poi
Così come all’omicida è stato permesso di andare in giro senza essere fermato, così allo stesso modo, tutti sapevano dove stava in tempo reale la Cecchettin, ma nulla si è fatto.
Conclusione
Non solo distrazione di massa, ma ovviamente anche, sdoganamento di ideologie gender da agenda 2030, e come visto, perfino satanismo. Ecco il ruolo che sempre più ha la televisione.
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