Autore: Davide Zedda (Pagina 78 di 143)

Editoriale

Certamente ricorderete come in epoca Covid, erano spariti dai social i termometri. A cosa mi riferisco? Al fatto che la moda di pubblicare il termometro per mostrare che si aveva la febbre, scomparve di botto. Questo perché le persone avevano paura di farsi sapere malate, perché l’influenza era stata bandita, cancellata, sostituita dal Covid, e quindi nessuno si immaginava si far vedere un termometro. Sia ben chiaro, un modo di fare e di farsi vedere che possiamo tranquillamente definire cretino, ma succedeva. 

Poi 

Mentre sui social i termometri non esistevano più, fu indimenticabile il periodo delle folli raccomandazioni per i pranzi in famiglia, con tanto di tampone negativo che veniva pubblicato sui social. Insomma, i tamponi negativi festivi sostituirono i tradizionali termometri che avvisavano gli amici dell’influenza. 

Ed oggi? 

È incredibile (ma vero), dopo quattro anni (siamo quasi nel 2024), ci siano moltissime persone, direi sempre più persone, che (udite, udite), al minimo sintomo influenzale, si precipitano in farmacia (dunque, non stanno male), per fare l’immancabile tampone, che ovviamente dà esito positivo, ed ecco che i social si riempiono di persone che annunciano il loro Covid. Ovviamente sono almeno tridosati, credono ciecamente in ciò che hanno fatto, danno la colpa alle difese immunitarie e non capiscono che esse stanno sotto zero causa le 3/4 dosi di vaccino Covid. Non è mai la prima volta che prendono il Covid, lo prendono e lo riprendono volta per volta e in modo sempre più forte e invalidante. Dicono che possono garantire (difendono l’indifendibile), che non si tratta di una normale influenza, perché non sanno e non vogliono sapere che in realtà è influenza, anche bruttissima, figlia delle molteplici dosi di vaccino. Ripeto, alle soglie del 2024, milioni di persone ragionano e agiscono ancora così. 

Davide Zedda

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Ci avete mai pensato?

IL COMMENTO | Auto elettrica, ovvero la più grande truffa che il mondo abbia mai visto. Qualcuno ci ha mai pensato?

Se tutte le auto fossero elettriche e se fossimo bloccati in un ingorgo di tre ore nel freddo di una tempesta di neve, le nostre batterie sarebbero completamente scaricate.

Perché le auto elettriche praticamente non hanno il riscaldamento. E il fatto che sono rimasto bloccato tutta la notte in strada senza batteria, riscaldamento, salviette, radio, GPS, batteria è morto da tempo.

Potete provare a chiamare i soccorsi e proteggere donne e bambini, ma non possono venire in aiuto perché ogni strada è chiusa e probabilmente ogni auto della polizia sarà elettrica.

E quando le strade saranno bloccate da migliaia di auto nessuno potrà andare avanti Come si caricano le batterie sul posto?

Anche durante le vacanze gli ingorghi sono lo stesso problema.

Non sarebbe possibile accendere l’aria condizionata in un’auto elettrica per un breve periodo. Le tue batterie sarebbero scaricate in men che non si dica!

Certo nessun politico o giornalista ne parla, ma succederà. Ma in realtà anche questi motivi sono tra quelli che pian piano porteranno al fallimento completo del progetto delle auto elettriche. 

Davide Zedda

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Editoriale 15 Novembre 2023

In questi giorni nello spazio pomeridiano sto commentando una serie di notizie legate al discorso vaccini, c’è davvero di tutto, anche cose per nulla belle. Ma oggi analizziamo una buona notizia descritta in questa supercazzola de La Stampa. Ammettono che la campagna vaccinale anti Covid è un clamoroso insuccesso. Ma vediamo meglio nel dettaglio. È a dir poso incredibile, soltanto l’1% dei venti (dico venti) milioni di italiani che seppur chiamati, inviatati a fare la quarta dose, poiché fragili, non si sono presentati. Poi vedremo il perché. Un fallimento (quello della campagna vaccinale), che La Stampa ammette ma descrive come “piuttosto bassa”. Ed allora hanno deciso (pensate un po’, ma non otterranno nulla), “di supportare le scelte delle persone attraverso una strategia di comunicazione”. Poi si legge che “anche i timori della popolazione nei confronti dei vaccini Covid”. 

Passaggio epico 

“Non solo esitazione da parte di chi non si è mai vaccinato, ma anche da parte di chi è psicologicamente stanco di fare continui richiami”, questo perché non possono scrivere la verità, che scrivo io qui sotto.

Il succo del discorso 

C’è chi ha creduto ai vaccini, c’è chi ha ceduto ai vaccini, c’è chi per non avere limitazioni ha ceduto ai vaccini, ora nessuno teme il Covid, nessuno! E nessuno (senza obblighi), si vaccina. Ed anche in caso di obblighi (che mai più ci saranno), in pochi si piegherebero. Perché? Non esiste persona che o sulla propria pelle o direttamente o indirettamente non conosce almeno una persona danneggiata dal vaccino. Tutti sanno della strage di Stato. 

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Un vaccino al giorno

IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Oggi concludiamo questa quattro giorni dedicata ai vaccini, con la notizia che arriva dagli USA, dove è stato approvato il primo vaccino al mondo contro Chikungunya, con la stupida ma furba motivazione rilasciata dall’FDA, secondo la quale il virus in questione è “una minaccia emergente per la salute globale”, ciò nonostante i dati a dir poco ridicoli: cinque milioni di casi in quindi anni in tutto il mondo. Ma dove sta l’emergenza? Non esiste, ma si va avanti sulla strada (lo abbiamo visto negli scorsi giorni), del cercare di vaccinare sempre più persone per sempre più malattie o presunte tali. Non siamo soltanto entrati nell’era delle pandemie, ancor prima siamo entrati nell’era dei vaccini. Se un tempo (ed ancora oggi), le gig Pharma inventavano malattie per proporre farmaci, oggi inventano virus e dipendenze per proporre vaccini. Obiettivo finale, depopolamento.

Davide Zedda

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Editoriale 14 Novembre 2023

Non è la prima volta che intervengo in merito alla questione euro digitale, che non fa assolutamente rima con la cancellazione di quello cartaceo. Lo faccio (rompo gli indugi e intervengo), a seguito della immediata ed immancabile ondata di terrore e terrorismo sparsa dai soliti profeti di sventura e dai professionisti del terrore. Ed anche l’euro digitale non è dietro l’angolo per il semplice motivo che a novembre (ora), parte la fase preparatoria che durerà non meno di due anni prima di arrivare all’emissione della moneta digitale.

Di cosa si tratta

L’euro digitale viene emesso dalla banca centrale di ogni singolo stato ed ha due forme: contanti e digitale. Va da sé che i grandi pagamenti tra stati (e non solo), si fanno in digitale e non con le valigie piene di soldi. 

Ma non solo

Più in generale il tema dell’euro digitale non ha nulla a che fare e che vedere con l’eliminazione del cantante, che ovviamente resterà esattamente come lo conosciamo oggi. Euro digitale non significa eliminazione della cartamoneta, di più, l’euro digitale è del tutto staccato dalla cartamoneta.

Quindi? 

L’euro digitale andrà a regolamentare la moneta elettronica. Oggi collegata ad un conto corrente di un istituto bancario privato, tra qualche anno non più. 

Finale 

Ho sempre definito il denaro contante l’ultimo baluardo di libertà, perché di ciò si tratta. Ma l’euro digitale non rappresenta un pericolo per la cartamoneta. Poi, ovvio, l’obiettivo è quello di giungere ad un mondo senza contanti, questo lo sanno tutti. Ed un mondo senza contanti sarebbe un mondo sul modello cinese, da evitare ad ogni costo. 

Davide Zedda

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Vaccini Covid, guai per AstraZeneca

IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Proseguiamo il nostro viaggio nel folle mondo dei vaccini, ma stavolta, a differenza dei giorni scorsi, per una buona notizia. Finisce su tutti i media del mondo la notizia che ci informa che il Vaccino Covid crea danni, e che la già morente Atrazeneca dovrà affrontare una causa milionaria proprio a causa dei danni che il vaccino a creato. 

Si tratta di una causa milionaria, che parte da Londra, e investe e riguarda 80 richieste di risarcimento danni. Anche negli USA sono in piedi cause per risarcimento danni da vaccino anti Covid, sia ai danni di AstraZeneca che Pfizer e Moderna. Più in generale in diversi paesi del mondo ci sono cause aperte contro le big Pharma a seguito dei danni subiti e creati dai vaccini Covid. 

Molto più passiva la situazione in Italia, dove neppure è immaginabile mettere in piedi una causa milionaria con 80 richieste di risarcimento danni. Questo perché il nostro sistema giuridico è molto differente, ma anche perché, nonostante gli italiani siano stati falcidiati dagli affetti avversi da vaccino, tendono a stare in silenzio, non c’è la stessa cultura nel cercare e chiedere giustizia, oltre al fatto che già in partenza, in Italia si va a sbattere contro un muro di gomma. 

Davide Zedda

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