Autore: Davide Zedda (Pagina 9 di 145)

Editoriale 30 Settembre 2024

Non mi sottraggo dal trattare lo spinosissimo tema della cittadinanza, anche perché si potrebbe giungere a referendum ed ottenere un referendum tale per cui si diventerebbe italiani (questa è la volontà dei promotori) in appena cinque anni di residenza in Italia. Una cara amica sta in Inghilterra da venticinque anni, non ha la cittadinanza inglese. Era giusto un esempio. Ma andiamo avanti. Sempre con un esempio. 

Se io (pur con la volontà di integrarmi nella cultura del luogo) sarei un cittadino arabo qualora decidessi di vivere in un paese arabo? E così vale ovunque. La risposta è ovviamente no. Peraltro (inutile girarci intorno) stiamo parlando di persone che per la stragrande maggioranza dei casi non ha nessuna intenzione di integrarsi con la nostra cultura,  come possiamo dar loro la cittadinanza dopo cinque anni? 

Per di più ribadisco senza la volontà di integrarsi? Ma anche con la migliore delle intenzioni cinque anni non sono sufficienti, ma i promotori del referendum dicono che tutto sommato sono sufficienti nel momento in cui in cinque anni più o meno i richiedenti cittadinanza conoscerebbero certamente la lingua italiana. 

C’è chi sta all’estero con perfetta conoscenza della lingua del luogo (esempio Inghilterra) e non ha la cittadinanza. La cultura è altro, non è conoscere la sola lingua. La cultura in questo caso non può essere nozioni (nozionismo). 

Posso conoscere a memoria la storia della Cina e parlarne correttamente e perfettamente la lingua ma questo non farà mai di me un cinese. Occorre entrare a far parte di una collettività, viverla per tanto tempo per potermi dire e considerarmi parte di quella cultura e di un luogo. La domanda resta sempre la stessa: perché questa fretta? 

La risposta la so secca. Sì vuole distruggere il concetto stesso di cittadinanza e siamo in piena fase di sostituzione etnica. 

Davide Zedda

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Editoriale 27 Settembre 2024

Talmente grave che non mi è sufficiente (specie in un momento di grande disinteresse e distrazione) il solo commento alla notizia di una manciata di guini fa. Ed allora firmo questo editoriale per urlare il male assoluto nei confronti dei bambini. 

È sconvolgente. L’Università Roma 3 ha organizzato (per di più con i soldi pubblici) un laboratorio per bambin (ovviamente hanno omesso il maschile e il femminile a rafforzare il fatto che non deve esistere il genere femminile e il genere maschile) ebbene (anzi male, molto male) eccovi servito il laboratorio per bambin trans a partire dai cinque anni, ovvero un’età in cui i bambini sono bambini, le bambine sono bambine, non hanno di certo in mente la sessualità, non sono interessati all’essere maschi o femmine, sono puri. Ed è proprio per questo che questi delinquenti farabutti vanno all’attacco ora, proprio perché i più piccoli non hanno ancora sviluppato una identità sessuale, dunque si attivano per creare il caos nella mente dei più piccoli. 

Un crimine, con i soldi pubblici e con l’approvazione del comitato etico. Follia, totale! Ma sono bambini e bambine di cinque anni giusti? 

Dunque non si recano da soli al laboratorio, giusto? Quindi vengono accompagnati dai genitori, giusto? Delinquenti, tutti. Gli organizzatori e i genitori. Giù le mani dai bambini! 

Davide Zedda

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Editoriale 26 Settembre 2024

Terzo giorno consecutivo che affronto il tema della sicurezza nelle città, dai fatti e dai numeri e dalle spiegazioni del perché ci sentiamo costantemente tutti in pericolo più o meno seriamente a seconda di zone e città che sono diventate in larga misura un far west autorizzato perché nessuno fa nulla per fermare chi delinque, nessuno fa nulla per rendere sicure le città, nessuno fa nulla sul fronte invasione. Tanto che si parla apertamente di sostituzione etnica, e certamente oggi occorre parlare di un altro aspetto, forse per qualcuno stile complotto, ma se uniamo i puntini tutto porta a quanto sto per scrivere. 

L’immigrazione (così come è studiata l pensata e permessa) porta soltanto a delinquenza, fragilità sociali, paura, scontri, sostituzione etnica. 

Una situazione talmente grave che potrebbe portare l’Italia (ovvero la nazione che più soffre del problema perché nulla si fa a livello politico affinché così non sia) a diventare nuovamente un laboratorio per un nuovo esperimento sociale. 

Ovvero, non si ferma l’immigrazione, si lascia che si continui a delinquere, unica soluzione (diranno) controllo totale delle persone attraverso telecamere e riconoscimento facciale in tempo reale in uno stato di polizia. 

In Cina è già così. Da quattro anni (senza sbagliare) vi dico sempre “se vuoi capire cosa accadrà domani in Italia guarda oggi alla Cina”. 

Conclusione 

Se esperimento sociale sarà, potrà avere vita facile perché sarà richiesto dagli stessi cittadini esasperati dalle violenze e dalle insicurezza vissute fino a sotto casa o fino a casa. 

Davide Zedda

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Editoriale 25 Settembre 2024

Sicurezza in Italia, specie nelle città italiane. Proseguiamo il discorso ed il ragionamento di ieri. Questa volta con dei numeri, anzi, i numeri. In Germania frontiere chiuse, idem in Svezia, dove ai migranti che decidono di andare via vengono dati trentamila euro. 

In Olanda stop ai permessi di accesso e soggiorno, linea dura in Francia e Inghilterra. Più in generale tutti i Paesi europei stanno difendendo i propri confini ed il proprio territorio. In Italia un tribunale chiede la condanna a sei anni i carcere ai danni di Salvini (di cui nulla mi interessa) che da ministro cercò di difendere i confini nazionali. La verità è che non si sta chiedendo la condanna di Salvini ma la condanna di ogni singolo cittadino italiano. 

Come scritto ieri siamo all’invasione, alla paura e all’impossibilità di uscire di casa. Roma, Milano, Firenze sono le città meno sicure. In Italia sono n crescita le rapine (24,5%) esse sono commesse una su due da stranieri che sono solo il nove percento della popolazione in Italia. Di più, questo nove percento commette il cinquanta percento dei reati totali in Italia. 

I reati commessi dai minori stranieri sono aumentati del settantacinque per cento in dodici anni. O si fermano gli sbarchi e gli arrivi o sarà sempre peggio. Non è razzismo, mi fa specie lo si debba perfino evidenziare, è un dato di fatto. 

Evidente il piano calato dall’alto, non certo folle chi parla di sostituzione etnica. Tutti si difendono, tranne l’Italia. Più chiara di così vi è soltanto la malafede chi asserisce il contrario e nega l’evidenza. 

Davide Zedda

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Editoriale 24 Settembre 2024

Tanti i temi da trattare, lo sto spesso ripetendo anche nei miei video del mattino. Oggi parliamo di sicurezza nelle città, ciò a seguito del video pubblicato ieri sul bambino fermato dalla polizia tedesca a Berlino mentre manifestava pro Palestina con tanto di bandiera. In Italia ben conosciamo la situazione, ognuno conosce la situazione sicurezza della propria città, non c’è nulla da sorridere, perfino dove fino a poco tempo fa non vi erano pericoli e micro criminalità, ora non si può più uscire di casa. Tutte cose che mi confidate voi in privato, in un momento storico in cui sempre più persone non si sentono al sicuro neppure sotto casa. 

Una delinquenza in aumento causa (in primis ma non solo) i tanti migranti qui a delinquere, che nessuno ferma e con i cittadini che cominciano a farsi giustizia da soli. Non credo assolutamente al discorso razzismo legato alla non sicurezza delle città, molto più terra terra, la gente si sta comportando di conseguenza per via del fatto che le strade e le città sono sempre più un vero e proprio far west. 

C’è chi parla di programma di sostituzione etnica, chi di altro. Possibile, ma non è questo il punto. Perché resta il fatto che uscire di casa sta diventando sempre più pericoloso, resta anche il fatto che la gente comincia a fari giustizia da sé causa assenza controlli forze dell’ordine. In Germania (ad esempio) il problema è perfino più sentito che in Italia nonostante le forze dell’ordine sono più presenti, ma anche lì (parlo della Germania) avendo testimonianze dirette, posso assicurarsi che la situazione è talmente grave che ognuno esce di casa armato. Non di pistole, ma coltellini ed altro. Perché nessuno si sente al sicuro. La delinquenza non è un problema di razza, ma un problema politico e di ordine pubblico. Perché lo schifo che stiamo vivendo lo si permette perché lo si vuole, anzitutto politicamente. Punto. La gente lo ha capito e si difende come può, spesso costretta però a restare ormai rinchiusa in casa. 

Davide Zedda

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