Categoria: Editoriale (Pagina 29 di 51)

Editoriale 24 Dicembre 2023

Oggi parliamo di tamponi e non solo. Certo, giusto lottare e contestarne l’utilizzo nelle strutture sanitarie ospedaliere e nei pronto soccorsi, tutto giusto, in primis il fatto che il tampone Covid non è uno strumento in grado di dare affidabilità nel certificare una positività al Covid (lo disse perfino Bassetti), ed in più da molto tempo, almeno dall’estate 2022, non esistono (sempre che siano mai esistiti), specifici tamponi Covid, perché come da mia inchiesta abbiamo saputo tramite un medico che da quel periodo i tamponi andavano a cercare falsi positivi, nel senso che rilevavano forme influenzali e para influenzali in un momento storico in cui servivano positivi per tenere numeri alti e portare avanti la farsa pandemica. 

Quindi? 

Ma ci rendiamo conto che a quasi quattro anni dall’inizio di questa puttanata, il vero problema sono le persone? Ovvio che poi è facile imporre mascherine e tamponi in ambienti medici. Mi spiego meglio. Mezza Italia influenzata, anche pesantemente. Esattamente come lo scorso anno, i vaccinati (che non hanno ormai più difese immunitarie), sono sempre malati: si contagiano e contagiano. 

E allora? 

Ebbene, non ci sono numeri ufficiali, ma basta sentire in giro o guardare sui social per vedere e certificare che diverse (parecchie), migliaia di persone, ogni giorno vanno in farmacia per sottoporsi a tampone, che siano malate o meno, che abbiano sintomi o meno, ripeto, migliaia e migliaia di persone, ogni giorno fanno un salto in farmacia per poi dire ho il Covid. No, avete rotto i coglioni! Uno non avete il Covid (non esiste), due lo fate perché poi volete sentirvi dire “poverino” quando annunciate di avere il Covid. Ed ovviamente se la prendono con l’influenza e non con i vaccini che li hanno stesi, non sia mai. E non hanno fatto la quarta dose, ma come! A Natale siamo tutti più buoni, vadano a cagare! 

Davide Zedda

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Editoriale 23 Dicembre 2023

Inizialmente ho pensato ad uno scherzo di pessimo gusto, poi ad un fotomontaggio. Ed invece andando a vedere ho scoperto che è tutto vero. Non si parlava più di Giulia Cecchettin, questo dopo che si era parlato di lei e del suo omicidio per ventuno giorni consecutivi a reti unificate ventiquattr’ore su ventiquattro. E mentre la gente sui social e per la strada non parlava altro che dell’omicidio di Giulia Cecchettin, il sistema assestava un duro colpo all’universo maschile, all’uomo alfa, e mille altre cose di cui ho parlato nei miei editoriali e nei miei video, ovviamente non vergognandomi di essere uomo, illustrando i veri numeri relativi ai femminicidi ed evidenziando che anche uomini (non pochi), subiscono dalle donne violenze fisiche, psicologiche ed economiche. 

Ho evidenziato come il sistema attraverso i media, passa messaggi subliminali e sdogana ogni giorno pedofilia e satanismo. Per ventuno giorni non esistita che Giulia Cecchettin, ottima occasione per far sparire dalle cronache il massacro di quasi mille bambini in Palestina e la deportazione in Egitto a spese nostre di due milioni di palestinesi. Ovviamente (come spiegato mille volte), si è consumato un attacco al genere maschile senza precedenti, tanto da parlare insistentemente di patriarcato, in una società, quella italiana, da sempre matriarcale. Insomma, il sistema vuole una società satanica, pedofila, gender. Punto.

Che succede?  

Elena Cecchettin (sorella di Giulia, avete capito chi? Avete capito chi?), appare a tutta pagina in copertina su L’Espresso eletta persona dell’anno “perché ha trasformato il dolore privato in assunzione di responsabilità collettiva, costringendoci a dare un nome al male di cui soffriamo: il patriarcato. Ma dopo la diagnosi serve la cura”. 

Davide Zedda

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Editoriale 22 Dicembre 2023

Va a pieno regime quella che da settembre 2022 io definisco la perfetta tempesta economica. E mi ripreso forse per la cinquantesima volta, perché ciò che sta accadendo è gravissimo, riguarda tutti anche se in pochi se ne preoccupano. Il 26 luglio c’è stato il nuovo (l’ennesimo), rialzo dei tassi si interesse da parte della BCE. Stavolta l’aumento è talmente grave che perfino i banchieri chiedono regole più morbide.

Che succede? 

1) Aumento tassi di interesse, dunque il costo del denaro. Idem i tassi di interesse per i mutui, i prestiti, e il costo del debito pubblico, con il Governo che dovrà pagare più cari (con i nostri soldi), gli interessi ai suoi debitori. 

2) A Marzo è partito il quantitative tightening, che taglierà gli acquisti di titoli di debito di stato italiani. Tradotto, i tassi di interesse saliranno ulteriormente, lo spread idem, e anche le tensioni dei mercati sui nostri conti pubblici. Per di più, ad ogni rialzo dei tassi, corrisponde un aumento dei prezzi dei titoli di Stato, che dunque subiscono un calo nelle vendite, dunque una grossa perdita per le casse dello Stato che ha meno risorse economiche per far fronte al debito pubblico. Più titoli di Stato vendi, più sistemi i conti pubblici. Meno ne vendi, meno incassi.

3) Non a novembre 2022, ma dopo un lungo tira e molla, è entrato in vigore il nuovo patto di stabilità UE. Ciò significa che il debito e il deficit devono tornare a scendere anno dopo anno, obbligatoriamente sulla pelle dei cittadini e delle imprese. 

Conclusione 

Aumentano i tassi, ma ovviamente l’inflazione non cala: siamo alla tempesta economica perfetta che vi anticipai fin dal settembre 2022. E le prossime manovre finanziare saranno (obbligatoriamente e sulla nostra pelle), un bagno di sangue. Di lacrime e sangue per fare in modo che si resti e rispettino i parametri economici europei. 

Davide Zedda

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Editoriale 21 Dicembre 2023

Tutto ciò che è guerra in Ucraina è stato completamente cancellato dal palinsesto televisivo, dove si parla delle peggiori cose tranne che della guerra in Ucraina. Intanto, anche il dramma palestinese è pressoché scomparso dalle cronache. Ciò vale per i media tradizionali che nella libera informazione. 

La guerra in Ucraina esiste così come resta vivo il pericolo nucleare, idem in Palestina, dove si sta consumendo un olocausto che ho cercato di raccontavi nel migliore dei modi anche attraverso documenti shock, di quelli che normalmente i fanno saltare sulla sedia (vedi il documento per la deportazione forzata di due milioni di palestinesi da Gaza in Egitto), giusto per citarne uno.

Se da una parte i media tradizionali smettono di parlare delle guerre (vuoi perché non fanno più audience, vuoi perché lo sporco lavoro di far passare per cattivi russi e palestinesi è stato portato a termine con grande facilità), ora i media hanno bisogno di bollicine, delle notizie frizzanti, di scandali e disgrazie, di gossip e dibattiti e mille altre idiozie. 

Essendo la televisione uno strumento di distrazione di massa, ecco che essa necessita di continui dibattiti capaci di dividere gli italiani e fare in modo che essi abbiano sempre qualcosa di cui parlare. Non si parla di Ucraina, non si parla di Palestina, ma si parla della Ferragni. Non so se rendo l’idea, in tv è ovvio che si fa così, pochi giorni e si cambia pagina e dibattito, ma la libera informazione non può scendere alla livello di occuparsi della Ferragni. Ed invece sta accadendo. La libera informazione non può seguire l’agenda dei media tradizionale, nel momento in cui lo fa, essa muore. 

Davide Zedda

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Editoriale 20 Dicembre 2023

Sono pochi coloro che hanno fatto dell’inesistente trattato pandemico una ragione di vita, più in generale, a parlarne sono sempre gli stessi, che raggiunta una determinata data che avevano indicato come decisiva per la nascita del trattato pandemico, poi rimandano la data. È indubbiamente una strategia, perché tengono coloro che li seguono sempre sulla corda, ma puntualmente non accade nulla. Non hanno ovviamente mai mostrato uno straccio di documento (perché non esiste nessun documento), ed è un più o meno parlarne più in vaghi termini di pericolo che in termini di reale pericolo. E la storia dura ormai da due anni, francamente sufficienti per capire come stanno le cose. 

Detto ciò 

1) Esiste il trattato pandemico? No.

2) Esiste una bozza? No.

3) È vero che la maggioranza dei Paesi facenti parte dell’OMS è contraria a qualsiasi ipotesi di cessione della propria sovranità sanitaria? Assolutamente sì, tra questi anche giganti come la Russia.

4) È vero che il trattato pandemico si vota per alzata di mano? Falso.

5) È vero che vale il silenzio assenso? Falso.

6) Come ogni trattato internazionale, anche quello pandemico, per poter entrare in vigore (ma non esiste), necessiterebbe la firma da parte dei plenipotenziari dei singoli Stati su mandato dei Governi, poi, ad esempio in Italia, la palla passerebbe al parlamento: lì, per arrivare alla ratifica del trattato occorrerebbe una maggioranza qualificata dei due terzi del parlamento. 

7) Il trattato pandemico non esiste.

8) In data 1 dicembre non è accaduto nulla. Ai profeti di sventura ed ai professionisti del terrore conviene così. Allontanare di sei mesi in sei mesi la data della non firma del trattato, così da poter continuare ad inchiodare le persiane alla paura. È ciò che chiede loro il sistema, e loro obbediscono. 

9) Per il bene vostro e della vostra salute mentale, abbandonateli. 

Davide Zedda

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Editoriale 19 Dicembre 2023

All’interno del mondo della libera informazione (nelle ultime ore), si è aperto il solito sterile dibattito (dal quale mi tengo fuori), in merito alla questione tamponi ai sintomatici negli ospedali e nelle RSA. Ovviamente regna il caos, i lettori sono spaventati, c’è chi dice loro che non è stata firmata nessuna circolare, e poi ci sono quelli che a gennaio ricominciano. Insomma, siamo come al solito al delirio più totale. 

Come stanno le cose? 

Come ho scritto io alle 22:00, ma ora cercherò di essere meno tecnico, dunque più chiaro. La circolare trasmessa alle Regioni non fa altro che raccomandare l’utilizzo dei tamponi in soggetti sintomatici, siano essi visitatori o pazienti ricoverati. 

Dunque (esattamente come per le mascherine), il ministero della salute lascia libera scelta alle singole direzioni sanitarie, che decideranno autonomamente se sottoporre a tampone i pazienti con sintomi, ma è tuttavia non un obbligo ma una raccomandazione. 

“Il ministero della Salute, considerando l’attuale intensa circolazione dei virus influenzali e SarCoV2, ribadisce e rafforza la raccomandazione di effettuare i tamponi ai pazienti sintomatici per il Covid-19 in entrata in ospedali e Pronto soccorso e di effettuare test anche per altri virus respiratori. L’indicazione – già prevista in un precedente provvedimento dell’8 settembre 2023 – è ribadita in una nuova circolare firmata dal direttore della Prevenzione sanitaria del ministero, Francesca Vaia, e trasmessa alle Regioni”. 

In conclusione, dal Ministero una semplice raccomandazione, alle direzioni sanitarie la libertà di scelta. 

La questione è davvero semplicissima, ovviamente si è liberi di credere a chi meglio pace. A me interessa soltanto dare sempre le giuste informazioni. 

Chiudo 

Gli stessi che oggi negano la circolare, saranno i primi a difendere i sottoposti a tampone. 

Davide Zedda

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Editoriale 17 Dicembre 2023

Anzitutto buona domenica! In un periodo in cui la vera e buona libera informazione perde molto in termini di seguito e sostegno, ora che nuovamente (e forse definitivamente), anche questo Canale subisce gli stessi problemi, ritengo giusto cercare di offrire (365 giorni l’anno), sempre il meglio a coloro i quali hanno deciso di restare perché hanno compreso l’importanza strategica della libera informazione. Essa rappresenta il presente e il futuro dell’informazione. 

Il mio operato

Giusto qualche esempio di una programmazione quotidiana che va dalle 7 del mattino alle 22 ed oltre. Ho migliorato la veste grafica del mio video del mattino, ho moltiplicato la mia presenza anche al di fuori del Canale per servirvi al meglio anche in privato. Restano il video delle 9 del mattino, un editoriale al giorno (quello delle 11:00), il video (ovviamente ampiamente commentato come tutti i video di questo Canale), delle 12:00, lo spazio audio delle 13:00. Alle 15:00 nuovo video, alle 17:00 resta il commento alla notizia del sottoscritto, alle 18:00 cerco (quando possibile) di dare spazio a contenuti esterni, non manca un contenuto alle 19:00 e l’audio delle 20:00. Poi si passa alla programmazione notturna con un video alle 22:00, e spesso contenuti anche alla mezzanotte e oltre. Sempre pronto ad intervenire in caso di ultime ore, resto a vostra completa disposizione anche in privato. Tutto questo è molto di più, 365 giorni all’anno.

Conclusione 

Lavorare 365 giorni l’anno tra informazione e inchieste con l’esclusiva volontà di porre sempre l’interesse collettivo al di sopra di quello personale è la mia missione. Il mio sogno era creare una redazione, poi il sogno di vivere di questo lavoro, ora praticamente neppure ci sopravvivo. Per andare avanti serve il vostro aiuto. Datemi una mano, grazie. 

Davide Zedda

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Editoriale 17 Dicembre 2023

Fare informazione non significa necessariamente sempre e comunque dare delle risposte certe, questo perché spesso nessuno ha la verità in tasca. Dunque si ragiona, si mettono in campo quanti più strumenti possibili per offrire a noi tutti, me compreso, la possibilità di ragionare in merito ad un determinato discorso o fatto, avvenimento o notizia. 

Quando uno ha una verità in tasca, la certezza di ciò che dice, scrive, propone, viene comunque offerta al lettore che alla fine deciderà in merito a quanto legge. 

È sempre e comunque e giustamente il lettore il giudice ultimo di qualsiasi notizia, perché è giusto così, punto, perché perfino innanzi a verità inconfutabili è giusto approcciarsi con la propria testa, con il proprio pensiero, con il proprio bagaglio culturale, con le proprie idee. 

Dare il maggior numero possibile di notizie, giusto. Ma è importantissimo far riflettere e ragionare, chiedere (come spesso scrivo io), di unire i puntini, ecco perché anche quando non si ha una verità in tasca, occorre proporre per riflettere, anche perché ormai lo sappiamo, viviamo un mondo ed un periodo storico tale per cui ragionare su tutto è fondamentale, dunque non basta più la notizia ma occorre andare oltre la notizia, perché spesso è lì che si nasconde la verità o le verità. 

Detto ciò, spero di fare sempre meglio e di offrire sempre il meglio. Anche quando non ho nessuna verità in tasca, perché è giusto che ognuno giunga alla propria verità, ma prima di giungere ad una verità occorre sempre un lungo percorso di riflessione e ragionamento, solo dopo sarà tempo di verità o di unire i puntini. Questo non è, e mai sarà un banale canale telegram, anche scrivere questo editoriale, è un atto di coraggio. Perché? Unite i puntini… 

Davide Zedda

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Editoriale 16 Dicembre 2023

Mi è stato fatto notare quanto segue, e per il momento non intendo modificare nulla del messaggio ricevuto, fermato restando che occorre riflettere sia sul ragionamento che sull’argomento. Veniamo al dunque, il ragionamento è il seguente e parla da una domanda ed una constatazione circa la curva delle risorse fossili. Ebbene, la curva delle risorse fossili degli Stati Uniti è in crescita? La curva delle risorse fossili degli Stati Uniti non è in crescita. La risposta lunga è un po’ più complessa, perché la curva delle risorse fossili è una curva a campana che rappresenta l’andamento della produzione di una risorsa finita nel tempo. Secondo la teoria del picco di Hubbert, la produzione di una risorsa esauribile raggiunge un picco massimo e poi inizia a diminuire. Negli Stati Uniti, la curva delle risorse fossili, ha raggiunto il picco per il petrolio nel 1971, per il gas naturale nel 2007 e per il carbone nel 2016.

Detto ciò

Se fossi malizioso (mi scrive il mio caro amico), penseri che a questo punto tutta l’agenda 2030 save the planet dovrebbe avere la postilla “col deretano degli altri”.

E poi 

In pratica, loro finiscono le loro risorse fossili e così con una scusa nobile per eliminare il potere di chi ha ancora quel tipo di risorsa allora lo rende fuorilegge. Pensaci (mi dice), pensateci (vi dico), quando eravamo ragazzini a nessuno importava del pianeta, e in tv davano Dallas (giusto un esempio di cosa tramettevano). Quando hanno visto le risorse scendere hanno iniziato a pompare l’ideologia. Il rischio era che qualcuno diventasse il mazziere dell’energia, e quindi addio petrodollaro.

Conclusione 

Prendete tutto come una favola, e riflettete con grande attenzione. Molta attenzione. Già ora che state leggendo non credete più alla favola. 

F.M.

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Editoriale 15 Dicembre 2023

La falsa controinformazione, i profeti di sventura, i professionisti del terrore, e più in generale tutto il mondo della cosiddetta libera informazione, hanno dato enorme risalto al ricovero di Beppe Grillo, finito in ospedale con i propri piedi per un malore non ben precisato. Il comico sarà dimesso tra venerdì e sabato, ma anche questo non è ben chiaro perché ad esempio il legale del figlio di Grillo, ha fatto sapere che il leader dei cinque stelle è già stato dimesso. 

Perché ne parlo solo oggi e quali le reali cause del ricovero 

Come ben sapete non amo commentare immediatamente, piuttosto approfondire per poi parlare. Ed ora che si Grillo non ne parla nessuno intervengo io. Per dire cosa? Che Beppe Grillo non ha avuto un malore a causa del vaccino anti covid, per il semplice motivo che Beppe Grillo non ha fatto nessun vaccino anti covid! Grillo è in contatto da sempre che sfere altissime delle élite globaliste e delle intelligence di tutto il mondo, sapeva benissimo che quel vaccino veniva iniettato per uccidere. Lui non lo ha ovviamente fatto, dunque la causa del malore del comico è certamente differente dal vaccino. 

Conclusione 

A proposito, vi siete mai chiesti come mai da anni ed anni Beppe Grillo parla del problema acqua? Stiamo dibattendo su uno che sapeva in anticipo del Covid (ricordate lui che nel 2019 usava la mascherina al grido di disinfettare?), ecco, Grillo sa perfettamente che la prossima pandemia passerà per l’acqua, come sa perfettamente che ciò che beviamo anche attraverso il cibo, è veleno, questo perché come abbiamo potuto vedere nelle varie inchieste, l’acqua è già così un veleno, anche senza attendere la pandemia. 

Cosa fare? 

👉 Se volete conoscere un metodo praticamente a costo zero per depurare l’acqua, potete contattarmi privatamente (con i dovuti modi e con la dovuta educazione), al mio indirizzo privato @davidezedda

Davide Zedda

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