Categoria: Editoriale (Pagina 32 di 51)

Editoriale 23 Novembre 2023

In merito all’omicidio di Giulia Cecchettin, dopo l’editoriale di ieri (che vi invito caldamente a leggere perché spiega il perché non si fa altro sui media come sui social), che parlare appunto si questo omicidio, che stanno utilizzando come arma di distrazione di massa con tanto di cancellazione del tema Palestina, per di più con fini poco nobili. Dell’editoriale di ieri ricordo soltanto che questa azione di distrazione di massa arriva pochi giorni dopo la decisione della Commissione europea di accontentare il governo di Israele, conferendo all’esecutivo di Netanyahu una montagna di soldi che Israele chiedeva per mettere in atto il piano (lo pubblicai sul canale), che prevede la deportazione di due milioni di palestinesi da Gaza e dalla Palestina proprio in Egitto (quindi i soldi in parte andranno all’Egitto), per fare in modo che la Palestina venga abitata e sfruttata, anche per i suoi giacimenti di gas, da Israele. 

Detto ciò 

Giulia Cecchettin, il fidanzato, la sorella, e molti altri di loro (amici e non solo), sono satanisti, e nulla fanno per nasconderlo. Perfino la modalità dell’omicidio è satanico (ha ucciso con un coltello). Il padre della vittima è da sempre un grande sostenitore dei satanisti di Davos, tanto che ne condivideva i contenuti sul suo profilo Facebook. Domani andrò a concludere il discorso, perché è lungo, quindi lo propongo in tre parti. Intanto, permettetemi: io non mi vergogno di essere uomo. Io sono un uomo! E sono sicuro che tutti gli uomini e le donne intelligenti, capiscono quanto sia importante (specie di questi tempi), ritenersi tali. Appuntamento a domani per la parte più importante della vicenda, ora vi lascio il link all’editoriale di ieri (non meno importante di quello di oggi, eccolo).

Davide Zedda

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Editoriale 22 Novembre 2023

Tutti a guardare il dito e non la Luna. Mi riferisco all’uccisione di Giulia, una nota satanista da sempre in compagnia di satanisti (sorella e fidanzato compresi), uccisa con un coltello, esattamente come prevede il rituale satanico, e mille altre cose con tanto di messaggi satanici subliminali fatti passare dal mainstream, dunque, portati nelle case degli italiani, che ora hanno un nuovo argomento sul quale dibattere e schierarsi. È l’argomento del momento, non si parla d’altro, a reti unificate, per ventiquattro ore al giorno, sui social poi è il delirio, ci sono perfino uomini che scrivono che si vergognano di essere uomini. Oggi, un minuto di silenzio nelle scuole. 

Facciamo chiarezza

L’omicidio c’è stato, più precisamente in Italia si verifica un femminicidio ogni due giorni, che per quanto sia un atto disumano, criminale e sempre da condannare (così come anche le altre morti violente e le uccisioni delle donne nei confronti degli uomini), ebbene, l’Italia è tra i Paesi al mondo con la percentuale minore di morti ammazzati. Ma come detto, non si parla d’altro, come non fosse mai accaduto. 

Perché?

Scomparve il Covid per dare spazio alla guerra in Ucraina, poi alla guerra tra Israele e Palestina (che però esiste da sempre), ora non si parla più di nessuna delle due guerre ma solo dell’uccisione di Giulia: fiaccolare, dibattiti e via dicendo. Neppure i genitori e i familiari della vittima, così come quella dell’assassino, sembrano poi così tanto turbate, ma ecco che con questa operazione hanno cancellato la guerra. Esattamente il giorno dopo che la Commissione Europea ha accontentato Israele, mettendo a disposizione una cifra folle per la deportazione di due milioni di palestinesi in Egitto, e chi non verrà deportato verrà ucciso. Una dona uccisa ogni due giorni, ma parlano solo di questo crimine di stampo satanico. 

Davide Zedda

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Editoriale 21 Novembre 2023

Si parla tanto di agenda 2030 (giustamente), ma ai più (la stragrande maggioranza delle persone), ignora che il 2024 sarà un anno decisivo. 

Questo perché le élite globaliste riceveranno dai padroni universali del mondo la cosiddetta agenda 2050, ovvero ciò che ci aspetta da qui al 2050. 

Ovvero il peggio, con la chiara intenzione di trasformare il mondo a loro piacimento con l’obiettivo di toglierci qualsiasi diritto e libertà. 

Nessuno fa nulla, chi come me avvisa, viene preso per un demente e viene abbandonato. 

L’effimera libertà conosciuta fino al 2019 (alla quale sono sostanzialmente ritornati quasi tutti i cosiddetti combattenti e resistenti), non solo è illusoria ma è una trappola che porta la gente a dividersi sempre più ed informarsi sempre meno, dunque a non lottare per blindare la libertà. 

Quella libertà che non è stata riconquistata, ma resa. Come fa il sovrano bei confronti dei sudditi. 

Una libertà (come detto), effimera. Dunque nuovamente e definitivamente pignorabile in qualsiasi momento. 

Certamente da qui al 2050 pezzo dopo pezzo. 

Occorre dire la verità, dare un nome alle cose. Dopo l’eliminazione del green pass, degli obblighi vaccinali, delle sospensioni dal lavoro senza stipendio e l’apartheid, sono quasi tutti scivolati nel 2019, rinnegando quanto promesso e perfino se stessi. 

Altro che lotta, essa si mette in campo ogni giorno e in ogni contesto, non quando ormai non c’è più nulla da fare. 

È presto non ci sarà più nulla da fare. Per colpa nostra, risvegliati ma dormienti. Sempre pronti a guardare al dito e non alla Luna. 

Magari persi in qualche locale dove ovviamente si va nonostante il famoso mai più dove chiedevano la tessera verde. 

Siamo finiti, ma io continuerò ad urlare e combattere. Stavolta si salveranno pochissime persone, perché per salvarsi occorrerà sapere ed agire fin da subito. 

Davide Zedda

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Editoriale 20 Novembre 2023

Di Mestre ne parlerò domani, oggi mi preme un discorso differente in virtù anche di ciò che andrò a proporre a mezzogiorno. L’incredibile e pesantissimo calo che sto subendo sul Canale, e che mi dicono siano in tanti a subire, è molto preoccupante, nonché rivelatorio. Da più di un anno urlo che la scorsa volta si è salvato chi ha resistito, mentre la prossima volta si salverà soltanto chi saprà ed agirà fin da subito. Detto che io continuerò ad affrontare tutti i temi più importanti con la massima determinazione e professionalità, e continuerò con le mie inchieste per il bene comune rappresentato dalle persone che seguono il Canale, non si può certo restare insensibili davanti al fatto che la stragrande maggioranza dei cosiddetti combattenti e resistenti, abbiano lasciato la lotta per tuffarsi in quella che io definisco da sempre l’effimera libertà conosciuta fino al 2019. Una libertà inutile perché falsa, che infatti ci è stata sottratta, poi resa come fa il sovrano con i sudditi. Sì, amiche ed amici, non abbiamo riconquistato un bel nulla. 

Ed ora? 

Siamo all’endemia della libera informazione, poi si passerà alla carboneria della libera informazione. Ovvero, sempre meno persone seguiranno i tanti temi che daranno gli strumenti a chi vorrà conoscere e salvarsi. Sta venendo giù il mondo è non frega niente a nessuno, tanto il pericolo obblighi vaccinali è scampato. Da zombiezzati a schiavi per sempre il passo sarà breve. Se si resta in questo stato non ci sarà più nulla da fare, anche perché alla stragrande maggioranza degli italiani, della libertà non interessa nulla. Basti pensare che c’è chi aspetta il reddito universale. Nel 2024 le élite globaliste riceveranno dai padroni universali del mondo le esatte indicazioni dell’agenda che va fino al 2050. Senza opposizione non faranno nessuno sforzo nel renderci tutti schiavi. Sveglia! 

Davide Zedda

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Editoriale 19 Novembre 2023

Oggi e domani parlerò nuovamente sei fatti accaduti a Torino Caselle e Mestre. Lo faccio come sempre con grande coraggio assumendomi ogni responsabilità civile e penale in merito a ciò che andrò a scrivere. Ovviamente il web ha la memoria molto corta, quindi specifico che a Caselle una freccia tricolore si è schiantata a bordo pista causando la morte di una bimba ed il ferimento del fratellino e dei genitori. Viaggiavano a bordo di un auto al momento dello schianto, questa è la narrazione ufficiale. Per il resto mi sono sbattuto come nessuno con inchieste scritte e in formato video, che mostrano inequivocabilmente tante cose strane e che non tornano. Se ve le siete perse e sete interessati, cercatele attraverso il motore di ricerca del Canale, diversamente vi verrà impossibile comprendere l’intera vicenda. Oggi Caselle, domani Mestre, per aggiungere un tassello in più. 

Semplici considerazioni e domande 

Come è possibile che nell’epoca delle mille immagini, esiste soltanto uno strano video (strano perché l’ho dimostrato nell’inchiesta quanto è strano qual video), che mostra lo schianto? E ancora, come mai è possibile che nell’epoca della Tv del dolore, dei media del dolore, sempre e rigorosamente in diretta e presenti sui luoghi delle tragedie, nessuno abbia fatto un collegamento con Torino? Come mai nessuno è stato intervistato? Che ne so, se non i genitori della bimba, i nonni, i parenti, gli amici, la maestra, i vicini di casa, scegliete voi. Andava bene chiunque, non si è visto nessuno. Come mai la tv del dolore che non attende che queste tragedie non ha fatto vedere i funerali della piccola uccisa dalla palla di fuoco? Prima lo schianto, poi il silenzio più totale. E come materiale investigativo abbiamo un solo ed una sola foto. 

Conclusione 

L’aereo è caduto (e sappiamo perché), tutto il resto non torna. Unite i puntini… 

Davide Zedda

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Editoriale 18 Novembre 2023

In un periodo in cui la libera informazione perde molto in termini di seguito e sostegno, ora che nuovamente (e forse definitivamente), anche questo Canale subisce gli stessi problemi, ritengo giusto (così come spiegato in diverse occasioni), cercare di offrire sempre più e sempre il meglio, a coloro i quali hanno invece deciso di restare perché hanno compreso l’importanza strategica della libera informazione. Essa rappresenta il presente e il futuro dell’informazione. 

Nel mio piccolo 

Giusto qualche esempio di una programmazione quotidiana che va dalle 7 del mattino alla mezzanotte ed oltre. Ho migliorato la veste grafica del mio video del mattino, ho moltiplicato la mia presenza anche al di fuori del Canale per servirvi al meglio anche in privato. Restano il video delle 9 del mattino, un editoriale al giorno (quello delle 11:00), il video (ovviamente ampiamente commentato come tutti i video di questo Canale), delle 12:00, lo spazio audio delle 13:00. Alle 15:00 nuovo video, alle 17:00 resta il commento alla notizia del sottoscritto, alle 18:00 cerco (quando possibile) di dare spazio a contenuti esterni, non manca un contenuto alle 19:00 e l’audio delle 20:00. Poi si passa alla programmazione notturna con un video alle 22:00, e spesso contenuti anche alla mezzanotte e oltre. Sempre pronto ad intervenire in caso di ultime ore, resto a vostra completa disposizione anche in privato. Tutto questo è molto di più, 365 giorni all’anno.

Conclusione 

Lavorare 365 giorni l’anno tra informazione e inchieste con l’esclusiva volontà di porre sempre l’interesse collettivo al di sopra di quello personale è la mia missione. Ma è giusto che sappiate che la situazione economica è drammatica. Il mio sogno era creare una redazione, poi il sogno di vivere di questo lavoro, ora praticamente neppure ci sopravvivo. Datemi una mano, grazie. 

Davide Zedda

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Editoriale 17 Novembre 2023

Quanto da me anticipato in tempi non sospetti, quando nessuno ne parlava, oggi è di dominio pubblico. Ovviamente mi riferisco ai vaccinati (non con cattiveria), per evidenziare quanto ora tutti sanno, ovvero la loro pericolosità per se stessi e per tutti gli altri. Malori improvvisi fatali, malori improvvisi non fatali, le cronache locali ne sono piene, così come ne sono piene di incidenti con malore improvviso del conducente e mezzi di trasporto pubblico (scuolabus compresi), fuori strada o contro pali e muri. Insomma, quella che viene definita la nuova normalità. Ma i vaccinati (è un dato di fatto), sono passati da “prendevo l’influenza ogni 5 anni”, al “ho tre dosi, e mi è venuto il Covid un anno fa ed oggi”. Ne parlavamo ieri, la moda di fare tamponi non solo non viene meno, ma ora si pubblica il test sui social. Loro lo chiamano Covid, in realtà è soltanto una influenza, spesso brutta, pesante, se ne beccano diverse in un solo anno, dicono che è il Covid, in realtà è il risultato del fatto che il vaccino devasta le difese immunitarie.

E noi? 

Siamo in pericolo come la scorsa stagione, per il semplice motivo che milioni e milioni di italiani sono già a letto con l’influenza, ed anche quest’anno il picco deve ancora arrivare. E anche tra i non vaccinati c’era chi non si beccava mai l’influenza, ed invece ora se la prende, per di più forte. Perché? Ovvio, noi che eravamo bollati come untori, ma che in realtà nulla di male facevamo,  I becchiamo l’influenza perché circondati ovunque da vaccinati che hanno cariche virali altissime. Sono loro che ci contagiano. Poi, noi ci curiamo l’influenza, mentre loro urlano al Covid. Alle soglie del 2024. Lo vorrei sottolineare.

Davide Zedda

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Editoriale

Certamente ricorderete come in epoca Covid, erano spariti dai social i termometri. A cosa mi riferisco? Al fatto che la moda di pubblicare il termometro per mostrare che si aveva la febbre, scomparve di botto. Questo perché le persone avevano paura di farsi sapere malate, perché l’influenza era stata bandita, cancellata, sostituita dal Covid, e quindi nessuno si immaginava si far vedere un termometro. Sia ben chiaro, un modo di fare e di farsi vedere che possiamo tranquillamente definire cretino, ma succedeva. 

Poi 

Mentre sui social i termometri non esistevano più, fu indimenticabile il periodo delle folli raccomandazioni per i pranzi in famiglia, con tanto di tampone negativo che veniva pubblicato sui social. Insomma, i tamponi negativi festivi sostituirono i tradizionali termometri che avvisavano gli amici dell’influenza. 

Ed oggi? 

È incredibile (ma vero), dopo quattro anni (siamo quasi nel 2024), ci siano moltissime persone, direi sempre più persone, che (udite, udite), al minimo sintomo influenzale, si precipitano in farmacia (dunque, non stanno male), per fare l’immancabile tampone, che ovviamente dà esito positivo, ed ecco che i social si riempiono di persone che annunciano il loro Covid. Ovviamente sono almeno tridosati, credono ciecamente in ciò che hanno fatto, danno la colpa alle difese immunitarie e non capiscono che esse stanno sotto zero causa le 3/4 dosi di vaccino Covid. Non è mai la prima volta che prendono il Covid, lo prendono e lo riprendono volta per volta e in modo sempre più forte e invalidante. Dicono che possono garantire (difendono l’indifendibile), che non si tratta di una normale influenza, perché non sanno e non vogliono sapere che in realtà è influenza, anche bruttissima, figlia delle molteplici dosi di vaccino. Ripeto, alle soglie del 2024, milioni di persone ragionano e agiscono ancora così. 

Davide Zedda

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Editoriale 15 Novembre 2023

In questi giorni nello spazio pomeridiano sto commentando una serie di notizie legate al discorso vaccini, c’è davvero di tutto, anche cose per nulla belle. Ma oggi analizziamo una buona notizia descritta in questa supercazzola de La Stampa. Ammettono che la campagna vaccinale anti Covid è un clamoroso insuccesso. Ma vediamo meglio nel dettaglio. È a dir poso incredibile, soltanto l’1% dei venti (dico venti) milioni di italiani che seppur chiamati, inviatati a fare la quarta dose, poiché fragili, non si sono presentati. Poi vedremo il perché. Un fallimento (quello della campagna vaccinale), che La Stampa ammette ma descrive come “piuttosto bassa”. Ed allora hanno deciso (pensate un po’, ma non otterranno nulla), “di supportare le scelte delle persone attraverso una strategia di comunicazione”. Poi si legge che “anche i timori della popolazione nei confronti dei vaccini Covid”. 

Passaggio epico 

“Non solo esitazione da parte di chi non si è mai vaccinato, ma anche da parte di chi è psicologicamente stanco di fare continui richiami”, questo perché non possono scrivere la verità, che scrivo io qui sotto.

Il succo del discorso 

C’è chi ha creduto ai vaccini, c’è chi ha ceduto ai vaccini, c’è chi per non avere limitazioni ha ceduto ai vaccini, ora nessuno teme il Covid, nessuno! E nessuno (senza obblighi), si vaccina. Ed anche in caso di obblighi (che mai più ci saranno), in pochi si piegherebero. Perché? Non esiste persona che o sulla propria pelle o direttamente o indirettamente non conosce almeno una persona danneggiata dal vaccino. Tutti sanno della strage di Stato. 

Davide Zedda

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Editoriale 14 Novembre 2023

Non è la prima volta che intervengo in merito alla questione euro digitale, che non fa assolutamente rima con la cancellazione di quello cartaceo. Lo faccio (rompo gli indugi e intervengo), a seguito della immediata ed immancabile ondata di terrore e terrorismo sparsa dai soliti profeti di sventura e dai professionisti del terrore. Ed anche l’euro digitale non è dietro l’angolo per il semplice motivo che a novembre (ora), parte la fase preparatoria che durerà non meno di due anni prima di arrivare all’emissione della moneta digitale.

Di cosa si tratta

L’euro digitale viene emesso dalla banca centrale di ogni singolo stato ed ha due forme: contanti e digitale. Va da sé che i grandi pagamenti tra stati (e non solo), si fanno in digitale e non con le valigie piene di soldi. 

Ma non solo

Più in generale il tema dell’euro digitale non ha nulla a che fare e che vedere con l’eliminazione del cantante, che ovviamente resterà esattamente come lo conosciamo oggi. Euro digitale non significa eliminazione della cartamoneta, di più, l’euro digitale è del tutto staccato dalla cartamoneta.

Quindi? 

L’euro digitale andrà a regolamentare la moneta elettronica. Oggi collegata ad un conto corrente di un istituto bancario privato, tra qualche anno non più. 

Finale 

Ho sempre definito il denaro contante l’ultimo baluardo di libertà, perché di ciò si tratta. Ma l’euro digitale non rappresenta un pericolo per la cartamoneta. Poi, ovvio, l’obiettivo è quello di giungere ad un mondo senza contanti, questo lo sanno tutti. Ed un mondo senza contanti sarebbe un mondo sul modello cinese, da evitare ad ogni costo. 

Davide Zedda

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