Categoria: Editoriale (Pagina 35 di 51)

Editoriale 23 Ottobre 2023

Care amiche e cari amici, poiché soltanto una piccola minoranza di coloro che seguono il canale ascolta gli audio delle 13:00 e delle 20:00, provo a chiedervi aiuto a mezzo editoriale, sperando che nessuno si offenda e si cancelli dal Canale, ed ovviamente sperando che qualcuno legga e intervenga. Questo Canale potrà andare avanti soltanto con il vostro aiuto, poiché si regge sulle libere donazioni. La situazione è drammatica, mai così male, ogni mese peggio. 

Io 

Il mio impegno non è mai venuto meno, e sempre a proposito del mio impegno, la cosa più naturale da fare, in virtù della crisi economica e di ascolti che attanaglia il Canale, sarebbe quella di tagliare alcuni servizi, specie quelli meno seguiti come il mio video del mattino e l’audio delle tredici. Ma non lo faccio, non taglio e cerco di fare sempre meglio. Questo perché chi dona, e più in generale chi resta nel Canale, merita che io sia sempre presente offrendo loro il meglio, il massimo, ogni giorno, sia sul canale che in privato. 

Aiutatemi 

Permettetemi di sopravvivere di questo lavoro, permettetemi di poter proseguire nel servirvi in scienza e coscienza al meglio, instancabilmente 365 giorni l’anno, proseguendo sulla strada del bene collettivo messo al di sopra di quello personale. Questo nostro fortino di libertà, conoscenza, cura dell’anima, dove non si fa terrorismo e dove le fake vengono spezzate in due, non deve chiudere. Sarebbe un delitto, anzitutto di abbandono nei miei confronti. E scusatemi se mi ripeto, ma mai come in questi mesi mi sono sentito usato e gettato via. A questo giro si è salvato chi ha resistito, al prossimo soltanto chi saprà. Questo canale è conoscenza, ed ho detto tutto.

Grazie per l’attenzione, e grazie di cuore a chi interverrà con una libera donazione. Il mio è un appello serio, urgente e disperato. Che tuttavia avrei voluto evitare, ma non mi è possibile. Grazie.

Davide Zedda

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Editoriale 22 Ottobre 2023

Panico generalizzato dopo la notizia della possible chiusura al traffico del centro di Milano, notizia intesa come l’arrivo delle città dei quindici minuti. Tutto falso, peraltro da trent’anni i centri città sono già vietati alle auto. Ad ogni modo, ci riprovo.

Come già spiegato in diverse inchieste, anche a mezzo video, in Italia non possono esistere, e mai esisteranno, le città dei quindici minuti. I motivi sono sempre gli stessi. La conformazione fisica in sé delle città italiane impedisce che esse (salvo raderle al suolo), di poterle rendere fruibili in tutto e per tutto in quindici minuti e pochi metri. In Italia, avere tutto a portata di pochi metri e quindi minuti è di fatto impossibile. Quel tutto significa che nel giro di ottocento metri, quindi ogni ottocento metri, oppure ogni quindici minuti da dove ci si trova, dovrebbe esserci le case, i luoghi di lavoro, di svago, le scuole, un ospedale, i negozi e tanto altro. Non è neppure utopistico, è proprio una grande idiozia. 

Ma non solo! 

E non stanno in piedi neppure le cosiddette Smart city. Città dove tutto è più accessibile e raggiungibile, dove regnano valori green, dove Il 5G sarà un pilastro fondante di questi centri, ma pur sempre in Italia, dove anche soltanto per rifare una piccola strada o coprire le buche è impresa pressoché impossibile. 

Conclusione 

Alla fine in Italia non vedremo mai una città dei quindici minuti, e quasi certamente neppure le Smart city. Un esempio su tutti. Cagliari, gia dal 2020, secondo i dettami del Piano Colao, dove essere una delle prime cinque città italiane modello Smart city. Attualmente (e sono passati più di tre anni), Cagliari non è una smart city, e mai lo diventerà. Il vero pericolo? Non so più come urlarlo. Ho fatto molti video, editoriali e articoli: la prossima vera emergenza passerà per l’acqua. Punto. 

Davide Zedda

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Editoriale 21 Ottobre 2023

Per comprendere il conflitto tra Israele e Palestina, occorre partire dalle basi, ovvero Hamas. Ecco, ci racconto come stanno le cose, questo è un editoriale molto importante, salvatevela. Perché Hamas, il movimento terroristico di Hamas, è stato fondato da Israele e da sempre è finanziato e armato dallo Stato di Israele. 

La storia 

Il movimento Hamas è stato fondato nel dicembre 1987, poco dopo l’inizio della Prima Intifada palestinese. Il movimento era inizialmente visto da Israele come un concorrente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina di Yasser Arafat. Le attività caritatevoli e religiose del futuro leader di Hamas Ahmed Yassin erano state incentivate dall’amministrazione militare israeliana. La sua organizzazione, che divenne l’antesignana di Hamas, ricevette finanziamenti da Israele, e la stessa Israele le permise anche di ricevere donazioni dai paesi arabi del Golfo Persico.

Alcune dichiarazioni 

L’ex membro del Congresso degli Stati Uniti Ron Paul: “Hamas è stata creata dal governo israeliano per contrastare Yasser Arafat.”

L’ex Primo Ministro israeliano Yitzhak Rabin: “Il sostegno e la creazione di Hamas è stato un errore fatale.”

Il Colonnello David Hakam dell’Esercito israeliano, ex esperto per l’interazione con la popolazione araba: “Il sostegno israeliano a estremisti come Yassin (fondatore di Hamas) è il peccato originale, ma poi nessuno ha pensato alle conseguenze.”

Il rabbino Avner Cohen, che per 20 anni è stato responsabile degli Affari Religiosi a Gaza: “Hamas, con mio immenso dispiacere, è una creazione di Israele.”

 Lo stesso è avvenuto anche con i Talebani, l’ISIS ed altre strutture terroristiche create dagli Stati Uniti e dalla NATO. (Fonte)

Davide Zedda

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Editoriale 20 Ottobre 2023

Come per la guerra in Ucraina, cosi in Palestina. Ovvero, si arriva ad un certo punto che devo smettere di parlarne per salvare il Canale. Non è un caso che in questi giorni, in cui ho giustamente parlato della guerra come difficilmente ve ne parleranno da altre parti, ecco la picchiata e la fuga dal Canale. Sostanzialmente già da prima della notte di Bruxelles ho detto tutto, sia in formato audio, che video è scritto, per cui, interverrò soltanto quando ve ne sarà realmente bisogno per rispetto delle persone interessate al conflitto. 

Lo sapete e ve lo racconto da anni, basta un errore e si finisce tutti dal creatore. Servirebbe una coscienza comune, un fronte del no forte e sentito contro ogni guerra. Ed invece non ci interessiamo al problema, che ci riguarda, tutti, anche a livello economico. Nulla sembra realmente preoccupare il popolo dormiente, e tante cose stanno accadendo, così come vi sto raccontando. Ma nulla sembra interessare, specie ora che tutti (c’è voluto molto tempo, o no?), hanno finalmente compreso che non ci saranno obblighi vaccinali Covid. 

E mi ripeto, gran parte della cosidetta libera informazione è ormai la brutta copia del mainstream, anzi, è peggio. Nessuno approfondisce, nessuno indaga, si rendono virali clamorose idiozie di ogni genere. Per ignoranza, per volontà, per piacere, perché porti a casa follower, ed allora insistono, perché vanno di moda coloro i quali vi stanno accompagnando contro un muro a 350 chilometri all’ora.   

Mi chiedo però (ad esempio), come si possa restare insensibili davanti all’uccisione di settecento tra donne e bambini, come si possa restare insensibili al bello, come si possa restare insensibili davanti alla minaccia nucleare e come si possa cadere nuovamente nel mortale errore di ritornare all’effimera libertà del 2019. 

Davide Zedda

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Editoriale 19 Ottobre 2023

Questo editoriale è figlio di una attenta osservazione da parte di un amico del canale, che privatamente mi ha fatto riflettere non poco. Per cui mi scuserete se rimando ulteriormente il discorso relativo alla alle possibili interferenze dei mezzi elettrici sugli umani vaccinati al Covid 19. 

Sappiamo per certo che una delle prossime emergenze potrebbe riguardare l’acqua, ne parlo nei miei video del mattino, ma fino ad oggi ne ho parlato in termini di pericolo di inquinamento delle falde acquifere (e più in generale delle acque), che sono prossime ai biolaboratori, sempre più autorizzati in città (vedi in Italia Trieste e Pesaro), dunque in prossimità di fonti d’acqua. 

Ed attraverso l’acqua è possibile trasportare tutto ciò che si vuole, e se aggiungiamo che questi laboratori di massima sicurezza, in realtà non sono per nulla sicuri con incidenti all’ordine del giorno, bhe, va da sé che non c’è da stare sereni. Attraverso l’acqua si possono diffondere nuove malattie, non è soltanto un discorso di potabilità. 

E più in generale sappiamo che e vediamo che le schifezze che cadono al suolo attraverso le scie chimiche, sono principalmente dei metalli pesanti, che alla fine non solo respiriamo, ma anche mangiamo. Perché finiscono sopra qualsiasi alimento (pensiamo ad esempio alla frutta, alla verdure), ed ovviamente anche in acqua: nei pozzi come nei fiumi e nei mari. Insomma, le acque sono già colpite, ma non sappiamo in che misura, al momento. 

Poi c’è il discorso che porto avanti ormai da più di un anno. L’acqua sarà un business senza precedenti, così come il gas viene quotato in borsa, dunque venduto a prezzo speculativo, così si arriverà a fare con l’acqua. Al WEF sono stati chiari, la gente non cade nella paura della farsa pandemica, dicono, puntiamo all’acqua. Per salvarsi occorre sapere. Vi aspetto alle 21, ho un regalo per voi. 

Davide Zedda

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Editoriale 18 Marzo 2023

L’editoriale in merito alla possibilità che i mezzi elettrici possano interferire sui vaccinari lo farò domani o più avanti, oggi sento l’urgenza di parlare del fatto che in buona parte dell’Italia le temperature sono ancora alte, decisamente oltre la media. Al sud non è autunno, ma estate piena. Ovviamente la gente (chi non sa), è felice, si gode il bel tempo, si gode il mare. In realtà (specie in questi ultimi giorni), ci stanno avvisando che a breve arriverà pioggia, violento calo termico e sarà dunque autunno. Se si alza gli occhi al cielo (non è un caso), tante le scie chimiche, tantissime. Mi avete girato foto e video da tutta Italia a dir poco agghiaccianti, uno scatto (anch’esso agghiacciante), stamani dal sud Sardegna mi ha portato a rompere gli indugi e scrivere questo pezzo. 

Che succederà 

Sono alte le possibilità che si passi da un clima caldo ed un cielo soleggiato, ad una situazione opposta con freddo e violente precipitazioni. Tutto in poche ore, massimo in pochi giorni. Così, in maniera repentina, ed alte sono e restano le possibilità che tutto ciò vada a creare danni. L’intensificarsi in questi giorni di scie chimiche è un segnale molto chiaro di ciò che ci aspetta, sperando ovviamente che per quanto possano essere abbondanti le piogge che cadranno, non ci siano tragedie né danni.

Conclusione 

Resta il fatto che non dobbiamo dimenticare che i cieli italiani sono stati ceduti in favore del più grande esperimento di Geoingegneria del mondo, e questo francamente preoccupa non poco, sia in riferimento al breve periodo così come a lungo andare. Ora non ci resta altro che attendere, mentre sconsolati alziamo gli occhi al cielo e vediamo lo scempio che potrebbe notare chiunque avesse anche soltanto voglia di fare la stessa cosa. Perché per capire, o almeno vedere, è sufficiente sollevare gli occhi al cielo. 

Davide Zedda

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Editoriale 17 Ottobre 2023

Questo è un editoriale di grande attualità ma allo stesso tempo fortemente complottista. Perché occorre esserlo, perché viviamo un mondo dove la realtà ha superato di gran lunga la fantascienza. Alla luce dei due incidenti ravvicinati accaduti ai bus elettrici a Mestre (di cui del primo esiste una versione che soltanto il sottoscritto ha preso in considerazione, e per quanto sconcertante, essa risulta più che possibile, ecco il link all’audio che spiega cosa probabilmente in realtà è accaduto), non avendo il sottoscritto paura alcuna di uscire dal seminato del pensiero unico dominante che sta per di più (in tanti e troppi casi), pertanto mainstream e libera informazione a parlare della stesse cose, seppur in maniera differente (ripeto, ascoltate questo audio shock), ebbene, io, oltre l’audio shock (ecco il link), vi sollevo una riflessione in forma domanda: e se i mezzi elettrici interferissero sui vaccinati? Approfondirò domani.

Perché vedete, forse io avanzo teorie complottiste tali per cui mi si darà del pazzo (ascolta l’audio, ecco il link), ma francamente di lavorare per ribattere a qualsiasi notizia data dal mainstream è attività che non mi piace e che lascio volentieri a chi vuol lavorare in quel modo. Anche perché la trappola è dietro l’angolo, e faccio alcuni rapidi esempi. La freccia tricolore è caduta per un guasto tecnico uccidendo una bambina e ferendo il resto della famiglia, a Mestre è successo ciò che ci raccontano i media, idem in Palestina, e così via per altre mille notizie. Io credo non sia così, ed infatti a mio rischio e pericolo ho raccontato queste vicende, così come mille altre, in maniera del tutto differente. Lo so che la stragrande delle persone non è pronta a questo approccio, lo so che che così facendo perdo pubblico, ma alla fine ho sempre avuto ragione io. Per cui, proseguo. 

Davide Zedda

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Editoriale 16 Ottobre 2023

Con questo editoriale spostiamo l’attenzione e analizziamo il nodo pericolo attentati terroristici in Italia a seguito dell’attacco di Hamas ai danni di Israele, anche se ben sappiamo si tratti di un attacco voluto, permesso e finanziato, questo affinché nessuno abbia da dire sulla riposta israeliana, che non a caso ha il pieno sostegno morale, economico e politico di tutto l’occidente facente capo a Washington, in merito a quella che io definisco la soluzione finale, ovvero una guerra che Israele porterà avanti nel tentativo di polverizzare ciò che resta della Palestina e dei palestinesi. Ma di questo ne abbiamo parlato nei minimi dettagli in tutti questi giorni, sia nei miei editoriali che nei video. 

Rischio attentati? 

Non si può escludere nulla e neppure eventualmente la loro matrice, ma c’è anche da dire che quando si lanciano allarmi simili, alla fine non succede un bel niente. Ma sia chiaro, mai dire mai. In tutta Europa è scattato l’allarme terrorismo, tutti i così detti obiettivi sensibili sono sotto controllo, resta molto alta la tensione in Francia, specie a Parigi.

In Italia 

Anche in Italia l’allerta è massima, i controlli sono stile post 11 settembre, si temono azioni isolate, impaurisce l’appello di Al Qaeda rivolto a tutte le comunità musulmane affinché si mobilitino. 

Conclusione 

Non è tanto il sapere che vi sarà un attentato, ma il non sventarlo. È ciò che è accaduto in Israele, e tutto fa parte della nuova strategia della tensione. Intanto il Ministro degli Interni Piantedosi ha annunciato che saranno mesi difficili. 

Davide Zedda

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Editoriale 15 Ottobre 2023

Ho sempre scritto che per le auto elettriche non ci sarebbe stato un futuro e che mai le avrebbero imposte, ed infatti, come ben sappiamo, così come vi racconto e dimostro da mesi, i primi a non volere le auto elettriche, sono proprio le case automobilistiche, che non intendono produrle se non nei modi e nelle forme già esistenti. Per il resto è un no secco, mai riconvertiranno le loro fabbriche per produrre esclusivamente auto elettriche, e su questo fronte la partita è in realtà già chiusa da un decennio. In casa Fiat fu per primo Marchionne a dire ed annunciare che non si sarebbe fatto proprio nulla. Al momento tutti i colossi dell’auto sono contrari alla sola produzione di mezzi elettrici.

Ma non solo 

Si moltiplicano in tutto il mondo episodi sempre più frequenti di esplosione delle batterie al litio di questi mezzi elettrici, immediatamente partono le fiamme, alte e violente. Specie in città, questi mezzi (compresi quelli del trasporto pubblico), rappresentano un clamoroso pericolo per la cittadinanza, oltre per chi sta a bordo del mezzo elettrico. 

E quindi?

Siamo davanti ad morto che cammina, in tutto il mondo le compagnie di assicurazione stanno cominciando a rifiutarsi di assicurare i mezzi elettrici, oppure optano per tariffe assicurative al rialzo anche del 900%. Stop, non esiste nessun pericolo. Mai ci imporranno le auto elettriche. E forse neppure esisteranno più. 

Davide Zedda

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Editoriale 14 Ottobre 2023

Sporca, ma alla luce del sole. Parlo dell’operazione che ha portata Hamas ad avere il via libera per l’attacco ad Israele. Con l’editoriale di oggi aggiungiamo un altro tassello alla verità. Ben sappiamo che il Mossad sapeva dell’attacco che Hamas stava preparando contro Israele. Ebbene, non solo i terroristi non sono stati fermati, ma anzi sono stati aiutati in ogni modo per fare in modo che tutto andasse a buon fine, per poi godere della libertà e del sostegno di tutto il mondo occidentale, ed ovviamente dell’opinione pubblica, per scatenare la guerra finale contro ciò che resta della Palestina e dei palestinesi, un’azione che non posso non definire la soluzione finale, esattamente come quella che Hitler mise in campo contro gli ebrei. E mi pare anche evidente (e non certo da oggi), che la vittima si è trasformata in carnefice. In definitiva, come raccontato ieri, siamo davanti ad un nuovo 11 settembre, ma stavolta in Israele. Permetti e crei le condizioni per subire un auto attacco, sacrifichi la vita dei tuoi cittadini, scateni la guerra contro chi ti interessa distruggere. 

Il ruolo USA 

Sapevano tutto, hanno anche loro armato Hamas. Basti pensare che diversi componenti del Congresso avevano recentemente investito nell’industria delle armi fin dal mese di agosto. Tra i Democratici così come tra i repubblicani. 

Ecco i nomi

Per i democratici Ro Khanna, Joshua Gotteheimer, Loris Frankel, Alan Lowenthal, Susie Lee. Tra i repubblicani ci sono Michael McCaul, Diana Harshbargerm Viriginia Foxx, Kevin Hern, Thomas Tuberville. 

Davide Zedda

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