Categoria: Editoriale (Pagina 37 di 51)

Editoriale 2 Ottobre 2023

Nel video delle 12:00 di ieri vi ho svelato nei dettagli tutta la verità sulla pubblicità della Esselunga, ed oggi vorrei concludere il discorso. 

Come già detto siamo davanti ad una tecnica di comunicazione, e la regia di questa azione è dei servizi segreti per conto del Governo. Non ha caso la Meloni ha fatto un post con una pesca, dunque l’azione di Stato, in questo caso è volta a spostare altrove l’attenzione degli sbarchi dei migranti. Siamo dunque davanti alla tecnica di comunicazione red herring, ovvero tecnica delle aringhe affuocate. Era una tecnica che serviva per distrarre i cani da caccia lasciando sul loro percorso delle aringhe affumicate. In politica è una tecnica molto utilizzata, e quando l’attenzione dell’opinione pubblica è rivolta tutta su un tema (vedi il disastro del Governo sui migranti), si butta una aringa e si sposta l’attenzione sullo spot e non più sul record di migranti che ogni giorno sbarcano in Italia. Ed ovviamente tutti parlano solo dello spot e non più del Governo e del disastro sbarchi, nonché del disastro economico.

Ma non solo 

Per capire la potenza della distrazione di massa che si è creata attraverso lo spot, su Youtrend, lo spot è molto più in alto rispetto al Nadef, ovvero il documento economico e finanziario che il Governo ha difficoltà a completare perché non ci sono soldi. Ma nessuno se ne occupa, nessuno ne parla. Ed è qui che arriviamo a Noam Chomsky, il più importante filosofo e linguista americano vivente, autore se La fabbrica del consenso, un libro che racconta le strategie di manipolazione dei potenti, delle élite, del sistema. Guarda caso, la tecnica più utilizzata è quella della distrazione. Ovvero, si prende una non notizia stupida (vedi la pubblicità in questione), e porti la stragrande maggioranza a parlare di quella. Il tutto mentre tutto crolla. Chiaro? 

Davide Zedda

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Editoriale 1 Ottobre 2023

A completare l’editoriale di qualche giorno fa, torno (sotto forma di aggiornamento), a parlare del fantomatico trattato pandemico, ribadendo che sono tempi duri per i profeti di sventura e per i professionisti del terrore che cadono sotto i colpi della verità. Ma entriamo nello specifico, senza dimenticare di evidenziare nuovamente che del trattato pandemico non esiste neppure una bozza. Alla faccia di chi in malafede spargeva terrore a mezzo fake terroristiche che raccontavano di riunioni notturne segrete che avrebbero portato l’OMS a cambiare regolamenti ed ovviamente attivare il trattato pandemico. 

La faccio breve, un mare di idiozie terroristiche gettate nella mischia da parte dei soliti noti, che hanno fatto leva (e si sono fatti forti), giocando sulla paura e la debolezza psicologica della gente, anche perché ovviamente e giustamente in pochi sanno come ad esempio funziona la ratifica di un trattato internazionale.

Ad ogni modo sul fronte trattato pandemico, di cui ripeto, non esiste neppure una prima bozza, ci sono comunque novità. Anche la Russia ed altri undici Paesi hanno detto no in partenza. 

Oltre il no di Mosca, ecco il no di Bielorussia, Bolivia, Cuba, Corea del Nord, Eritrea, Iran, Nicaragua, Siria, Venezuela, Zimbabwe.

Praticamente allo stato attuale sono disponibili a parlare e giungere ad una prima bozza del trattato pandemico, tutta una serie di piccoli Paesi africani che cederebbero volentieri la loro sovranità sanitaria non avendone di loro una. Per il resto nessuno è disposto a cedere la propria sovranità sanitaria, il business della sanità è talmente immenso (in Italia vale la metà del bilancio dello Stato), che nessuno dei Paesi avanzati cederebbe la propria sovranità sanitaria, nessuno, per nessun motivo. 

Conclusione, il trattato pandemico è morto ancor prima di nascere.

Davide Zedda

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Editoriale 30 Settembre 2023

Ringrazio di cuore le pochissime persone che hanno seguito la mia inchiesta in merito all’incidente della freccia tricolore a Caselle che è costato la vita ad una bimba e il ferimento del resto della famiglia, ovvero fratellino e genitori. In estrema sintesi (per il resto trovate l’inchiesta qui sul canale sotto forma di cinque editoriali e cinque video), in molti sapevano che sarebbe accaduto un incidente. Come anticipato stamani nel video delle sette (che vi consiglio caldamente di guardare), ci sono delle importanti novità in merito alla vicenda incidente, che vi racconto anche qui per iscritto. 

1) I velivoli coinvolti sono due, non solo il Pony 4 (ovvero quello precipitato), ma che il Pony 2, che il venerdì ha riscontrato lo stesso problema al motore del Pony 4. È stato però messo a terra e sostituito con il velivolo di scorta. Tradotto, alla fine si è deciso che ne doveva cadere soltanto uno. 

2) Ecco che si materializza quanto da me anticipato sia sotto forma di editoriale che di video, perché l’incidente serviva a dare il colpo di grazia ai velivoli della PAN. Insomma, nel tira e molla (di cui vi ho già parlato), tra coloro che volevano restare ancora con il vecchio velivolo e chi spingeva per una produzione estera Made in USA, ecco, ha vinto ovviamente la corrente americana. Si apprende infatti che “Frecce tricolori, va in pensione l’aereo MB-339. Il 2023 dovrebbe essere l’ultima stagione delle Frecce tricolori con il 339: verrà sostituito con il più recente M-345”. La motivazione è semplicemente ridicola: “tagli alla spesa e la pandemia hanno rallentato il processo di rinnovamento”, che non era in programma prima dell’incidente. Ora non ci serve neppure unire i puntini, è tutto chiaro, almeno per coloro che hanno seguito la mia inchiesta dall’inizio alla fine. 

Davide Zedda

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Editoriale 29 Settembre 2023

Faccio mie le parole che Giulietto Chiesa pronunciò in data 25 aprile 2020, ovvero il giorno prima della sua morte. Parole profetiche, ma anche allo stesso tempo un testamento, un passaggio del testimone che se non avverrà, ne pagheremo tutti un costo altissimo in termini di libertà personali. Ancora una volta (mai come stavolta), non ci sarà spazio per individualismi. 

O tutti noi raccoglieremo il testimone, o nulla più ci sarà da fare. Il tempo della delega è finito da un pezzo, come ho sempre detto fin dal 2020, nessun Cristo scenderà dalla croce per salvarci, ancora una volta dipende e dipenderà tutto da noi, sta a noi decidere se vivremo liberi o schivi. Intanto, la clessidra ci dice che il tempo sta per scadere, che siamo agli sgoccioli. 

La frase di Giulietto 

“I mesi a venire saranno una successione di colpi, di terremoti, di attentati alla nostra libertà. Se milioni di pecore spaurite ascolteranno e vedranno solo ciò che suona il pifferaio magico, allora finiremo tutti in schiavitù. È il momento di svegliarsi”. 

Conclusione 

A queste milioni di pecore spaurite si sommano i milioni di resistenti e combattenti che sono scappati dalla lotta e sono ritornati all’inutile e pericolosissima effimera libertà del 2019. Così, come nulla fosse, come nulla fosse accaduto, sono perfino ritornati anche nei luoghi dove non gli era permesso entrare, dimenticando non solo cosa ci è stato fatto, ma anche dimenticando chi per loro ha lottato e fatto cose importanti. Forse non è troppo tardi, forse possiamo ancora farcela. Dipende tutto da noi, ed è proprio questo fattore che mi fa un’immensa paura. Siamo chiamati alla scelta, immediatamente. Io intendo stare liberi, ma da solo nulla posso. Voi? 

Davide Zedda

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Editoriale 28 Settembre 2023

Dopo l’inchino a Giorgio Napolitano, lo Stato si è inchinato anche a Matteo Messina Denaro. Mentre nel primo caso non si poteva agire diversamente visto il ruolo, anzi, i ruoli che il doppio ex presidente della Repubblica ha ricoperto all’interno e nella storia della Repubblica, tanto che qualsiasi retorica era logica e scontata, non da parte mia che per il poco che valgo ho ricordato a mezzo editoriale chi è stata e cosa è stato davvero Giorgio Napolitano (qui il link), ebbene, ora lo Stato ha reso omaggio a Matteo Messina Denaro. Non è uno scherzo, lo Stato (era prevedibile), si è inchinato al passaggio del boss della mafia, che peraltro, lo ricordo, era morto da giorni ma era necessario prima fare l’inchino a Napolitano, poi a Matteo Messina Denaro, ovvero un criminale, un assassino, un uomo che ha potuto vivere libero per tutta la vita grazie alla copertura dello Stato, che ben sapeva dove stava, perché non era latitante, era un libero cittadino. 

Ultimo saluto dello Stato 

Il programma dell’ultimo viaggio di Messina Denaro è stato raccontato dai media nei minimi dettagli, perché lo Stato così ha deciso, e i media hanno obbedito. Non ho sentito una sola voce fuori dal coro, e non parlo di certo del programma Tv. Si parte dal costo della bara, 1.500 euro. Poi, dopo l’autopsia (a che pro?), nel tardo pomeriggio di ieri la partenza sul carro funebre arrivato dalla Sicilia in Abruzzo, per quindi fare ritorno in Sicilia in un viaggio di ritorno blindato e scortato dalle forze di sicurezza dello Stato ed in particolare dal GOM. Un viaggio di undici ore, un inchino dello Stato ad uno dei suoi migliori uomini, sì, per lo Stato, Messina Denaro è stato uno dei suoi migliori uomini. Undici ore di viaggio per arrivare in Sicilia dove il boss della mafia è stato tumulato nella cappella di famiglia di Castelvetrano.

Sono stato chiaro? 

Davide Zedda

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Editoriale 27 Settembre 2023

A proposito di trattato pandemico, sono tempi duri per i profeti di sventura e per i professionisti del terrore che cadono sotto i colpi della verità. 

E dopo la clamorosa bufala che ha anticipato le ferie estive, ovvero il green pass mondiale per sempre per tutti, come detto, ci sono novità sul fronte trattato pandemico, di cui è giusto ricordare non esiste neppure una bozza, ma tant’è che si è arrivati a spargere fake terroristiche che raccontavano di riunioni notturne segrete che avrebbero portato l’OMS a cambiare regolamenti ed ovviamente attivare il trattato pandemico. 

La faccio breve, un mare di idiozie terroristiche gettate nella mischia da parte dei soliti noti, che hanno fatto leva (e si sono fatti forti), giocando sulla paura e la debolezza psicologica della gente, anche perché ovviamente e giustamente in pochi sanno come ad esempio funziona la ratifica di un trattato internazionale.

Ad ogni modo sul fronte trattato pandemico, di cui ripeto, non esiste neppure una prima bozza, ci sono comunque novità. Anche la Russia ed altri undici Paesi africani hanno detto no in partenza. Praticamente allo stato attuale sono disponibili a parlare e giungere ad una prima bozza del trattato pandemico, tutta una serie di piccoli Paesi africani che cederebbero volentieri la loro sovranità sanitaria non avendone di loro una. Per il resto nessuno è disposto a cedere la propria sovranità sanitaria, il business della sanità è talmente immenso (in Italia vale la metà del bilancio dello Stato), che nessuno dei Paesi avanzati cederebbe la propria sovranità sanitaria, nessuno, per nessun motivo. 

Conclusione, il trattato pandemico è morto ancor prima di nascere.

Davide Zedda

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Tra follie e castronerie

IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Obiettivo convincere il maggior numero possibile di persone ad andare dal proprio medico di base a vaccinarsi. È questo il compito primario del mainstream cartaceo in queste ultime settimane, e certamente proseguiranno a martellare fino a primavera, ovviamente non perdendo mai di vista il discorso legato alla farsa climatica. Ci viene raccontato che salgono i casi si Covid (come fanno a saperlo?), ah già, ci sono ancora milioni di idioti che al primo sintomo para influenzale, per il bene loro e di chi li circonda (badate che ci sono milioni di persone così), corrono in farmacia a fare il tampone (e se corrono in farmacia significa che stanno bene), e finiscono ovviamente classificati come positivi. Ed è grazie a questi milioni di bruciati mentali che il cosiddetto Covid, risale. Pensate, il sistema non deve fare nessuno sforzo, ottiene ciò che serve in automatico grazie al comportamento isterico della popolazione. 

Non solo corsa al tampone

Che ci siano milioni di italiani che si stanno tamponando è vero, fa invece molto più ridere il pezzo in cui si legge che è caccia al vaccino. Fa ridere ed in più è falso, non esiste nessuna corsa al vaccino, ma certamente la campagna vaccinale anti Covid, che ripeto, non prevede e non prevederà nessun obbligo, registrerà numeri importanti di cittadini che spontaneamente andranno a farsi la quarta, quinta, sesta pera. Sono irrecuperabili, sono ormai la minoranza ma sono irrecuperabili. E non sono pochi, saranno milioni. 

Davide Zedda

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Editoriale 26 Settembre 2023

In pochi si sono accorti di un fatto che ci spiega esattamente come funziona la comunicazione mainstream, più precisamente in riferimento a come si faccia attenzione a quale tema dare in pasto giorno per giorno ai telespettatori, che non sono quattro gatti, ma milioni e milioni di cittadini italiani, che anche e sopratutto grazie alla televisione vengono controllati e manipolati dal sistema. In base a ciò che la tv trasmetterà, loro agiranno di conseguenza, attraverso pensieri, parole ed opinioni. Si potrebbe dire che è la Tv che detta l’agenda del parlare di questa moltitudine di persone.

Il caso 

Poche ore prima della morte di Giorgio Napolitano, i giornali hanno dato la notizia della morte di Matteo Messina Denaro, poi immediatamente rimangiata e trasformata in coma irreversibile. Un errore? No, perché Matteo Messina Denaro è già morto, ma non può morire ufficialmente nell’immediato. Perché prima si parlerà come non ci fosse un domani della morte di Napolitano, per il quale è in corso una sorta di processo di beatificazione (un classico, ricordate a Berlusconi?), dopo i funerali del due volte Presidente della Repubblica (o forse già oggi, questo pezzo è stato scritto ieri), verrà data notizia della morte del boss mafioso, e via anche in quel caso a discussioni, talk show e quant’altro. 

Capito come funziona? 

Davide Zedda

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Editoriale 25 Settembre 2023

Il fatto che in tutta la comunità europea stanno attivando il sistema di allerta nazionale attraverso l’invio a tutta la popolazione di sms da noi identificati con il nome di It Alert, è cosa che riguarda tutti, e non può interessare e preoccupare soltanto i cosiddetti complottisti. Badate, un sistema del genere non lo metti su per avvisare che domani piove, perché per quello esiste già il meteo. 

C’è scritto perfino nel sito ufficiale dell’It Alert, dove si legge che It Alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l’informazione diretta della popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata zona geografica, messaggi utili in caso di gravi emergente o catastrofi imminenti o in corso. 

Dunque sono messaggi che potrebbero non contemplare le normali allerte meteo, ma eventi, come loro scrivono, catastrofici imminenti o in corso. 

Domanda. Ma se l’evento catastrofico è in corso, o come scritto sul sito dell’It Alert bene che va è imminente, in che modo il messaggio di allerta può servire a salvare vite umane? Ripeto, non ci avviseranno soltanto delle varie allerte meteo, no, verremo avvisati in caso di eventi catastrofici, imminenti o già in corso. Cioè, verremo inutilmente avvistai quando non ci sarà più nulla da fare e salvare. Infine, di stanno sostanzialmente direttamente dicendo che subiremo catastrofi. Ed oggi (specie con la Geoingegneria), le catastrofi possono essere create, sempre più spesso per dare forza alla narrazione del cambiamento climatico. 

It Alert è un pretesto, una finestra di Overton. Sta andando male e abbiamo tutti gli strumenti per boicottarlo e farlo saltare. Questo deve essere il nostro impegno, farlo saltare! 

Davide Zedda

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Editoriale 24 Settembre 2023

È morto uno dei più grandi traditori della patria e della Costituzione Repubblicana. 

Da sempre Ministro degli Esteri del Governo ombra del P.C.I., era lui ad assicurare il fiume di denaro che arrivava dalla Russia fino alle casse di Botteghe Oscure. 

E fin qui, tutto “regolare”.

Nel 2011 fu protagonista del golpe che portò Monti a capo del Governo, andando a sancire la fine dei governi politici e la nascita dei governi tecnici di cieca obbedienza economica e politica ai voleri delle banche, della UE, di Washington e. Bruxelles.

Per non farsi mancare nulla, è stato colui che di fatto ha raddoppiato la durata del mandato del Presidente della Repubblica a 14 anni. 

Tanto che Mattarella lo ha seguito in tutto e per tutto, ad eccezione del fatto che ora vi è nuovamente un Governo politico che (ad ogni modo), è come un Governo tecnico. Anch’esso nemico del popolo, servo degli USA, fedele alla U.E e ai dettami di Washington e Bruxelles.

Come disse Laura (moglie del Perozzi nel film Amici Miei), si piange quando muore qualcuno, ma non è morto nessuno! 

Davide Zedda

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